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Nov 19, 2021 16 tweets 8 min read Read on X
Due mesi di inferno 🧵
Sono già trascorsi due lunghissimi mesi da quando ha avuto inizio l'eruzione vulcanica più distruttiva che ha colpito una nazione europea dal dopoguerra ad oggi: quella ancora in corso sull'isola di #LaPalma, alle Canarie.

📸Alex Pertuz e Ignacio Izquierdo ImageImage
Non stiamo parlando di un'eruzione vulcanica particolarmente intensa, ma al contrario di una piccola e debole eruzione che ha colpito un'area dell'isola fortemente urbanizzata. Image
In appena due mesi infatti, le numerose colate laviche che sono state alimentate dalle bocche presenti lungo la frattura eruttiva hanno ormai travolto e distrutto oltre 2.623 edifici, un numero che continua ad aumentare - seppur molto più lentamente - settimana dopo settimana. Image
Secondo le analisi satellitari più recenti svolte dal programma Copernicus dell'Unione Europea, in due mesi la lava ha ricoperto una superficie di 1.048 ettari, ovvero poco più di 10 km². Image
Di questi 1.048 ettari, poco più di 50 sono da attribuire al delta lavico che si è formato al largo della costa tra i mesi di ottobre e di novembre, di fatto quindi si tratta di un fazzoletto di terra completamente nuovo. ImageImageImage
Per quanto l'attuale eruzione è da considerarsi come una vera e propria tragedia infatti, l'intera isola di La Palma - così come tutte le isole delle Canarie - si è formata proprio in questo modo nel corso di milioni di anni. Image
Il numero dei danni e dei disagi provocati dall'attuale eruzione è sicuramente stata aggravata dal fatto che l'area ricoperta dalla lava in questi due mesi è già la più estesa tra tutte e sette le eruzioni vulcaniche che sono avvenute sull'isola dal 1430 ad oggi. Image
Anno da cui abbiamo fonti piuttosto affidabili e precise rispetto alle eruzioni ancora precedenti. La cosa peggiore è che ancora oggi non sono stati registrati dei veri e propri segnali che ci lasciano intravedere la fine dell'eruzione a brevissimo termine

📸Alvaro Armas. Image
Dopo sei giorni di dati piuttosto incoraggianti infatti, da martedì il numero dei terremoti giornalieri è tornato nuovamente ad aumentare in maniera molto significativa. Image
Mercoledì in particolare, l'IGN spagnolo ha registrato e localizzato oltre 300 terremoti in ventiquattro ore, il numero più elevato dall'inizio dell'eruzione. Image
A ciò c'è da aggiungere che nel corso di questa notte è stato registrato anche il terremoto più forte dall'inizio della crisi vulcanica: un Mw 5.1 avvenuto a 36 km di profondità. ImageImage
Altri segnali non molto positivi sono arrivati anche dalle stazioni GPS presenti nella zona del cono di scorie. Proprio in questi giorni infatti, un nuovo sollevamento del suolo è stato registrato nei pressi della frattura eruttiva. Image
La causa più probabile (ma non certa!) di questa nuova intensificazione è l'apporto di nuovo magma all'interno del sistema vulcanico. Questa teoria non è però condivisa da tutti, alcuni credono che i terremoti in particolare siano provocati dallo svuotamento del magma. Image
Dopo aver provocato l'evacuazione di poco meno di 8.000 persone insomma, l'eruzione in corso sull'isola di La Palma non sembra ancora volersi avviare verso la sua fine.

📸 Antonio González Image
In questo momento buona parte delle attività economiche presenti nella zona sud-occidentale dell'isola sono completamente paralizzate sia per via delle colate laviche che per la ricaduta di cenere e di lapilli che sta continuando senza sosta. ImageImageImage
In alcuni punti la cenere accumulata ha ormai raggiunto i 20 metri di altezza, un valore spaventoso che sarà molto complicato da gestire nei prossimi mesi e nei prossimi anni. ImageImageImage

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Mar 19
L'Osservatorio Vesuviano ha rivisto i dati del forte #terremoto che giovedì è avvenuto ai #CampiFlegrei: la magnitudo è passata da 4.4 a 4.6, la più alta in assoluto da quando l’area viene monitorata. Ecco un lungo riassunto di quello che è successo (nessun complotto!) 🧵 Image
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La magnitudo di tutti i terremoti è sempre soggetta ad un margine di errore nell’ordine di ± 0.3. Questo vuol dire che nel caso del terremoto di giovedì scorso, la magnitudo dell’evento era di 4.4 ± 0.3, quindi la stima finale poteva variare tra 4.1 e 4.7, come poi è stato. Image
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L’equilibrio raggiunto in quegli anni si spezzò nel pomeriggio del 18 marzo 1944, quando un’attività stromboliana più intensa provocò la distruzione di questo piccolo cono e permise alla lava di traboccare verso l’esterno formando due colate che avanzarono sui fianchi del vulcano Image
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