Thread by @crialicata

Thread #violenzasulledonne: ieri sera a cena un amico eterosessuale e maschio intorno ai 40 anni (quindi nostra generazione), ci ha raccontato la seguente scena: si trova fuori dal portone di un palazzo e deve fare una commissione per una persona. È notte, quasi mezzanotte. 1/8

Non riesce ad aprire il portone. Arriva una ragazza e lui le chiede aiuto per entrare. Lei lo fa entrare ma lui all’improvviso percepisce il suo terrore. Lo sente. Salgono a piedi, lui la fa passare davanti pensando sia la cosa giusta, ma si accorge che lei è spaventata.2/8

È stata gentile ad aprirgli la porta ma forse si sta pentendo di quel gesto. È una donna sola, anche bella, che sale le scale di un palazzo con un uomo che la segue. Lui se ne rende conto e le dice: mi fermo qui, vai avanti, salgo dopo perché ho capito che hai paura. 3/8

E lei ovviamente capisce che non ha più nulla da temere, che quel gesto di gentilezza non le costerà nulla. Anzi. Forse lui la sente persino rilassare il diaframma, sciogliere la tensione. Entrambi si sentono sollevati.4/8

Lei perché non sarà assalita, lui perché non le resterà come un brutto ricordo.

Ecco ieri ho capito in modo plastico una cosa ascoltando questo giovane maschio bianco eterosessuale su cui stiamo riversando tutte le colpe del mondo. 5/8

Che le immediate seconde vittime della violenza sulle donne, sulla comunità LGBTQI and whatever, sono loro: la maggioranza dei maschi eterosessuali che finisce criminalizzata senza appello. 6/8

E siete voi ragazzi che dovete ribellarvi per primi nelle chat del calcetto, in ufficio, quando sentite che quel limite di rispetto va oltre. 7/8

Perché le vittime immediatamente successive siete voi, che vi trovate nel mucchio come se foste tutti predatori, potenziali assassini, stupratori, cattivi padri solo in quando maschi eterosessuali. 8/8