L’edificio-quartiere Corviale (più esattamente “Nuovo Corviale”), chiamato anche affettuosamente “Serpentone” dai romani, è formato da due palazzi posti uno di fronte all’altro che si snodano per circa un chilometro (980 metri per l’esattezza) e nove piani d’altezza,
e da un altro edificio più piccolo, posto orizzontalmente al primo, cui si unisce tramite un ponte. Esiste inoltre un terzo edificio separato, posto trasversalmente ai primi due.
Il complesso si trova nella periferia sud-ovest della capitale, nel territorio del XV municipio, a destra della via Portuense, a circa due chilometri dal raccordo anulare.
Nel 1972, il disegno viene affidato dall’Iacp (Istituto autonomo case popolari), proprietario dell’immobile, ad un’équipe di 23 progettisti diretta dall’architetto Mario Fiorentino
è nel 1975, però, che ha effettivamente inizio la costruzione dell’immobile, i cui primi appartamenti vengono consegnati con sensibile ritardo, solo nell’ottobre 1982.
Il comprensorio, costruito in acciaio, pannelli di cemento armato e pareti vetrate, è composto da sei lotti abitati complessivamente da circa 6000 persone.
Ai 1200 appartamenti ufficiali si sono aggiunte nel tempo una serie di abitazioni sorte abusivamente negli spazi comuni del quarto piano, destinato secondo il progetto originario a negozi ed edifici commerciali.
Dopo decenni di incuria e di abbandono, lo stabile è fatto oggetto di numerosi interventi di recupero sociale e di riqualificazione urbana.
Il progetto architettonico di Corviale si basa sulle moderne teorie dell’architettura europea dei primi decenni del Novecento, in particolare a quella dello svizzero Le Corbusier, che realizzò l’Unità d’abitazione a Marsiglia.
Cass. pen., Sez. II, Sentenza, 27/06/2007, n. 35580
Ai fini del possibile riconoscimento dell'esimente dello stato di necessità, ex art. 54 cod. pen., il concetto di "danno grave alla persona" può essere esteso,
in armonia con quanto stabilito dall'art. 2 della Costituzione, anche a quelle situazioni che minacciano solo indirettamente l'integrità fisica del soggetto, riferendosi alla sfera dei beni primari collegati alla personalità, tra i quali dev'essere ricompreso
il diritto all'abitazione, in quanto l'esigenza di un alloggio rientra fra i bisogni primari della persona, fermo restando, peraltro, che tale interpretazione estensiva del concetto di "danno grave alla persona" importa la necessità di una più attenta e penetrante indagine
La riforma della giustizia Nordio, oltre che sulla sotterranea inibizione al PM di impugnare le sentenze di primo grado, esibisce l’eliminazione fisica dell’abuso di ufficio (spauracchio di tremebondi amministratori pubblici).
Suggerisco la lettura di un frizzante Tullio Padovani
Padovani, insigne giurista, ha una prosa brillante e caustica: leggete “Vita, morte e miracoli dell’abuso d’ufficio” scritto all’indomani dell’ultima riforma del reato (quando? Solo nel 2020). Per capire, ma anche per il piacere della lettura
Riporto passaggi dell’articolo: da cui emerge come l’abuso di ufficio, fattispecie di reato nobile, sia stato nel tempo bastonato, vilipeso e martoriato da un legislatore inetto e malandrino. Fino ad oggi con la sua esecuzione sulla pubblica piazza (Nordio nelle vesti del boia)
Nella cosiddetta riforma della giustizia promossa dal ministro Nordio al di là della soppressione dell’abuso di ufficio ci sarebbe l’inappellabilità da parte del PM delle sentenze di assoluzione pronunciate in primo grado.
Ritorna, sebbene in forma attenuata (per i soli reati per cui si procede a citazione diretta), la legge Pecorella, dichiarata incostituzionale con sentenza 26 del 6 febbraio 2007. Sentenza al link
La norma era stata dichiarata incostituzionale perché in violazione dell’art. 111 Cost che stabilisce che ogni processo si svolga in condizione di parità tra le parti (PM e imputato).
È affascinante la forma narrativa dei necrologi e l’apoteosi si vive in questi giorni in morte di SB.
Ad esempio:
Luca Cordero di Montezemolo
Carlo De Benedetti (indomito combattente)
Valentino Garavani
I necrologi sono di tre tipi: 1. Quelli istituzionali di persone e aziende (ma anche condomini, club, etc) che esprimono vicinanza ai famigliari 2. Quelli che completano il messaggio con un elogio del defunto 3. Quelli più informali in cui la struttura tipica è sovvertita
Una selezione parziale dell’elogio funebre di SB nei necrologi del secondo tipo
Amico insostituibile
Imprenditore di grande spessore e ingegno
Grande protagonista della storia italiana
Fuori classe del mondo della politica, dell’imprenditoria e dello sport
Indomito combattente
Sono 53 le città dell’UE con più di 500.000 abitanti: Berlino, Madrid, Roma, Parigi, Vienna (12 Milano, 17 Napoli, 20 Torino, 33 Palermo, 44 Genova).
L’evoluzione dei dati demografici ci suggerisce quali sono le città che si stanno sviluppando e quelle che stanno morendo.
@RegioEvaluation fornisce una mole di dati estremamente utili; in particolare la fotografia dell’attuale ripartizione per categoria di età (0–19, 20-64, 65+) e la previsione nel 2030.
(NB le unità territoriali statistiche non corrispondono esattamente al territorio delle città)
Ho scelto in modo del tutto arbitrario 19 città: Berlino, Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna, Parigi, Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Roma, Milano, Torino, Genova, Lisbona, Dublino, Amsterdam, Copenhagen, Stoccolma, Helsinki