Designed in 1966 by Ernő Goldfinger and built in 1968-1972 Trellick Tower is considered a symbol of brutalist architecture, and of the policies of urban planning and post-war reconstruction.
A typical example of large social housing complexes created for the urban proletariat.
The Tower at the time was attacked by the press as a symbol of social policy of segregation of the disadvantaged classes in peripheral zones.
Trellick Tower was “left isolated in a no-man’s-land still occupied by slums and by the insalubrious row houses the towers were supposed to replace. The state of abandon and neglect of the large social housing projects led to unmanageable situations” (Braghieri, 2019)
“Public housing blocks had no security services, and the communal staircases, which in the case of the towers connected over two hundred apartments, became true nightmares for the inhabitants” (ibidem)
“The press exacerbated an already critical situation by emphatically reporting on cases of vandalism, sexual violence, drug dealing, burglaries and muggings in the corridors. Underground park- ing areas and cellars could no longer be used due to the constant danger of aggression”
“They were often closed, placed off limits, demolished, as in the case of the Trellick. The cars, parked in a disorderly way around the buildings, were constant targets for hooligans. The heated staircases became shelters for the homeless and places for prostitution”.
“Constant demands for intervention to restore order and safety led to no results. The sensation on the part of tenants of being prisoners in their own homes generated the nickname Tower of Terror”
See for more references
‘The Towers of Terror’: A Critical Analysis of Ernő Goldfinger’s Balfron and Trellick Towers
The Tower in recent years has been listed as Grade II building, protected by heritage regulation and has been interested by a process of social regeneration (and real estate speculation), becoming coveted places for life and work.
The vertical city was Ernő Goldfinger’s obsession: he dreamt a city of skyscrapers.
He wrote: “The whole object of building high is to free the ground for children and grown-ups to enjoy Mother Earth and not to cover every inch with brick and mortar” (Goldfinger, E., 1968 February 21. Signed letter. The Guardian.)
Non-Functionalist Realism and Objectivity were the other cornestones of Goldfinger’s project: Ernő Goldfinger never covered the walls of his buildings with stucco or other cladding materials
“It is my belief that the function of a facade, from the aesthetic point of view, is not to ‘express’ something which is behind it, but to form the enclosing vertical membrane of the street (Goldfinger, E. 1957, Criticism: The architect replies. Architects’ Journal, 126)
Goldfinger wrote: “I have created here nine separate streets, on nine different levels, all with their own rows of front doors. The people living here can sit on their doorsteps and chat to the people next door if they want to.
A community spirit is still possible even in these tall blocks, and any criticism that it isn’t is just rubbish....These tall blocks are wonderful, in as much as they enable us to bring the countryside into the towns”.
(Goldfinger, E. 1968, 1 March, East London Advertiser)
But, as seen before, the reality went in a different direction.
Trivia: Ian Fleming, who often used for the characters of his novels the names of his friends and enemies, named the villain of 1964 007-episode Auric Goldfinger. Auric like Ernő he was a Marxist Jew who had migrated from an eastern country and then become a British citizen.
Read more about the feud between Fleming and Goldfinger which ended in court, here
Cass. pen., Sez. II, Sentenza, 27/06/2007, n. 35580
Ai fini del possibile riconoscimento dell'esimente dello stato di necessità, ex art. 54 cod. pen., il concetto di "danno grave alla persona" può essere esteso,
in armonia con quanto stabilito dall'art. 2 della Costituzione, anche a quelle situazioni che minacciano solo indirettamente l'integrità fisica del soggetto, riferendosi alla sfera dei beni primari collegati alla personalità, tra i quali dev'essere ricompreso
il diritto all'abitazione, in quanto l'esigenza di un alloggio rientra fra i bisogni primari della persona, fermo restando, peraltro, che tale interpretazione estensiva del concetto di "danno grave alla persona" importa la necessità di una più attenta e penetrante indagine
La riforma della giustizia Nordio, oltre che sulla sotterranea inibizione al PM di impugnare le sentenze di primo grado, esibisce l’eliminazione fisica dell’abuso di ufficio (spauracchio di tremebondi amministratori pubblici).
Suggerisco la lettura di un frizzante Tullio Padovani
Padovani, insigne giurista, ha una prosa brillante e caustica: leggete “Vita, morte e miracoli dell’abuso d’ufficio” scritto all’indomani dell’ultima riforma del reato (quando? Solo nel 2020). Per capire, ma anche per il piacere della lettura
Riporto passaggi dell’articolo: da cui emerge come l’abuso di ufficio, fattispecie di reato nobile, sia stato nel tempo bastonato, vilipeso e martoriato da un legislatore inetto e malandrino. Fino ad oggi con la sua esecuzione sulla pubblica piazza (Nordio nelle vesti del boia)
Nella cosiddetta riforma della giustizia promossa dal ministro Nordio al di là della soppressione dell’abuso di ufficio ci sarebbe l’inappellabilità da parte del PM delle sentenze di assoluzione pronunciate in primo grado.
Ritorna, sebbene in forma attenuata (per i soli reati per cui si procede a citazione diretta), la legge Pecorella, dichiarata incostituzionale con sentenza 26 del 6 febbraio 2007. Sentenza al link
La norma era stata dichiarata incostituzionale perché in violazione dell’art. 111 Cost che stabilisce che ogni processo si svolga in condizione di parità tra le parti (PM e imputato).
È affascinante la forma narrativa dei necrologi e l’apoteosi si vive in questi giorni in morte di SB.
Ad esempio:
Luca Cordero di Montezemolo
Carlo De Benedetti (indomito combattente)
Valentino Garavani
I necrologi sono di tre tipi: 1. Quelli istituzionali di persone e aziende (ma anche condomini, club, etc) che esprimono vicinanza ai famigliari 2. Quelli che completano il messaggio con un elogio del defunto 3. Quelli più informali in cui la struttura tipica è sovvertita
Una selezione parziale dell’elogio funebre di SB nei necrologi del secondo tipo
Amico insostituibile
Imprenditore di grande spessore e ingegno
Grande protagonista della storia italiana
Fuori classe del mondo della politica, dell’imprenditoria e dello sport
Indomito combattente
Sono 53 le città dell’UE con più di 500.000 abitanti: Berlino, Madrid, Roma, Parigi, Vienna (12 Milano, 17 Napoli, 20 Torino, 33 Palermo, 44 Genova).
L’evoluzione dei dati demografici ci suggerisce quali sono le città che si stanno sviluppando e quelle che stanno morendo.
@RegioEvaluation fornisce una mole di dati estremamente utili; in particolare la fotografia dell’attuale ripartizione per categoria di età (0–19, 20-64, 65+) e la previsione nel 2030.
(NB le unità territoriali statistiche non corrispondono esattamente al territorio delle città)
Ho scelto in modo del tutto arbitrario 19 città: Berlino, Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna, Parigi, Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Roma, Milano, Torino, Genova, Lisbona, Dublino, Amsterdam, Copenhagen, Stoccolma, Helsinki