Giorni fa vi ho raccontato di Heinrich Himmler, l’uomo che si vestiva da sultano turco e che amava i bordelli e le osterie (qui bit.ly/3G7o2C4). Milioni le vittime di quell’orrore, ma di alcune di loro si parla poco, anzi pochissimo. Parlo dei figli dei gerarchi nazisti.
Nati tra il 1927 e il 1944 hanno saputo dell’orrore solo dopo la guerra e malgrado l’orribile realtà, hanno avuto reazioni diverse.
Crescendo qualcuno ha rinnegato tutto, altri praticamente niente, altri si sono chiusi in un devastane mutismo derivato dai sensi di colpa.
Lei, Gudrun, figlia unica di Marga e Heinrich Himmler, ha sempre fatto parte del partito dei nostalgici.
Fino alla sua morte.
Passando tutta la sua vita a difendere suo padre, malgrado fosse stato il principale organizzatore di quell’orrore.
Marga e Heinrich Himmler si erano conosciuti nel 1927 su un treno.
Lei faceva l’infermiera e aveva appena divorziato.
Himmler ha ventisette anni e osservandolo si capisce che del maschio ariano non ha proprio un bel niente.
I due hanno una cosa in comune.
La convinzione dell’esistenza di un “complotto mondiale ebraico”.
Con la Germania in crisi il capro espiatorio è bello che trovato.
Si sposano nel luglio del 1928 a Berlino-Schöneberg
L’antisemitismo li unirà per tutta la vita.
Lui è sempre lontano. La carriera prima di tutto.
Le scrive lettere romantiche, firmandosi “il tuo lanzichenecco”.
Dopo il matrimonio si iscrivono entrambi al NSDAP. Gudrun, la loro unica figlia, nasce l'8 agosto del 1929. Marga non potrà più avere figli.
Gudrun cresce con la madre.
In una casa, come scriverà Marga al marito, «luogo di incontro di tutti i nazionalsocialisti».
Il suo “papino”, così si firmerà suo padre nelle lettere, la chiama “Püppi” (bamboletta).
Lei ama il suo “babbo viaggiatore”.
Gudrun è una bambina bellissima e biondissima, dal volto angelico.
Sempre col suo bel abitino tradizionale bavarese.
Quando ha l’occasione segue suo padre, anche nelle “visite di lavoro”, come quella nel lager di Dachau all’età di dodici anni.
L’unica cosa negativa sono i brutti voti a scuola. Suo padre ne soffre, lui, cresciuto al grido di obbedienza, pulizia e studio. La piccola sente parlare spesso di Hitler. Lui è il cancelliere e Gudrun si assicurerà con sua madre che lo “zio Adolf” possa vivere almeno 200 anni.
“Visita del Führer. Püppi era tutta eccitata” scrive la madre sul suo diario.
Hitler le regalerà una bambola ogni primo giorno dell’anno. La mamma è spesso assente e lei passa le giornate con zia Lydia.
8 giugno 1944.
Una delle tante lettere scritte da Himmler alla moglie Marga.
5 marzo 1945.
Gudrun ha quindici anni e annota su sul diario che la Germania in Europa non ha più alleati…che Göring, quel fanfarone, non fa nulla e che tutti ricevono medaglie e decorazioni, tranne il suo papà.
Tra pochi mesi suo padre si toglierà la vita col cianuro.
Gudrun viene arrestata insieme a sua madre a Selva di Val Gardena, in Alto Adige. Vendute in cambio della libertà da un ex capo di stato maggiore di Himmler. Prima a Verona e poi a Firenze per essere interrogate. Nessuno deve sapere la loro vera identità.
Non credono a quello che viene raccontano loro. Dicono di non saperne niente. Vengono portate a Roma dove Gudrun inizia uno sciopero della fame. Vengono trasferite in un carcere di Milano, poi a Parigi e infine a Norimberga, dove Gudrun pretende di essere sempre chiamata Himmler.
Il 20 agosto 1945 sente un giornalista raccontare del suicidio di suo padre.
Per Gudrun è un colpo durissimo. Non ci crede.
E’ convinta che suo padre sia stato ucciso dagli Alleati.
Dopo aver lasciato un campo femminile di denazificazione vengono ospitate in un convento.
Gudrun è cattolica fervente, come lo era stato anche suo padre. Poi lui si era allontanato dalla fede, ma quando tornava a casa pregava sempre insieme alla figlia.
Gudrun e sua madre lasciano il convento nel 1952.
La madre morirà nel il 25 Agosto 1967.
Gudrun tornò alla vita normale con la convinzione che suo padre fosse stato veramente una brava persona. Mai un dubbio. Sicuramente il rapporto con la gente, a causa del suo nome, non aiutò. Al solo sentire il nome Himmler è un fuggi fuggi generale
Sempre la stessa reazione. Quando tenta di iscriversi a una scuola d’arte la sua domanda viene respinta.
Lei non vuole tradire il nome di suo padre.
Quando le chiedono di lui la sua risposta è sempre la stessa. “Mio padre era il Reichsführer”.
Cacciata o licenziata, in un modo o nell’altro si ritrova sempre sola.
Si rifugia allora nel ricordo del padre. La sua casa diventa un museo. I suoi amici sono solo gruppi di nostalgici che ritengono “Himmler” un nome sacro. Secondo solo a Hitler.
Nessuno vuole avere a che fare con una “Himmler”. Quando lavora in una pensioncina un cliente la riconosce.
“Come posso farmi servire da lei. Mia moglie è stata uccisa ad Auschwitz”.
Dedica tutta la sua vita al ricordo del padre.
Nel 1952 Gudrun contribuisce alla fondazione del gruppo Wiking-Jugend (Gioventù vichinga). Un’associazione che sarà dichiarata fuorilegge nel 1994 dal governo tedesco.
L’associazione dava assistenza ai criminali nazisti in fuga verso il Sudamerica.
Il suo appoggio all’estrema destra tedesca è incondizionato.
Sposa uno scrittore, simpatizzante del nazismo. Gudrun rimane fedele al suo nome, al suo passato e a quello di suo padre.
I gerarchi nazisti?
Per lei dei veri patrioti, fedeli a un’idea e a una bandiera.
Muore il 24 maggio 2018. Fino all’ultimo giorno ha sostenuto la totale innocenza di suo padre. Avrebbe voluto anche scrivere un libro per raccontare quanto lui fosse una persona perbene.
Dimenticando che Himmler, suo padre, è già stato condannato definitivamente dalla storia.
Anche Edda, figlia di Hermann Göring, creatore della Gestapo e suicida poco prima dell’esecuzione, seguì lo stesso percorso di Gudrun. Alla morte del padre aveva 7 anni e per tutta la vita ricordò quel padre amorevole“dove gli si leggeva negli occhi la pace”.
E’ morta nel 2018.
Diversa la reazione di Niklas figlio di Hans Frank, governatore della Polonia durante l'occupazione nazista. Odiò per tutta la vita sia sua madre “che entrava in Mercedes nel ghetto di Cracovia per comprare vestiti a poco prezzo” che suo padre,“quel figlio di p. bruci all’inferno
Un pensiero ai figli di Goebbels, ministro della propaganda. Helga, Hildegard, Helmut, Holdine, Hedwig e Heidrun. La maggiore ha 12 anni.
Goebbels e la moglie Magda, prima di suicidarsi, li stordiscono facendo poi ingoiare loro del cianuro.
Anche loro, vittime di quell’orrore.
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«Bentornato Licurgo.
Due giorni fa abbiamo parlato degli spartiati, la casta militare.
“Torna con lo scudo o sullo scudo”.
Era il saluto delle madri spartane quando un figlio partiva per andare a combattere.
Morire in battaglia, l’onore più grande»
I 300 di Leonida alle Termopili sono l’esempio più alto.
Abbiamo parlato degli spartiati, circa 10.000 e degli iloti circa 100.000.
Esisteva una terza classe sociale.
“Il ceto medio”. I Perieci.
50/60.000 uomini liberi che non potevano però partecipare alla vita politica.
«Senza poter votare, dovevano solo servire gli spartiati nel prepararsi alla guerra.
Potevano guadagnare, quello sì.
Erano commercianti, artigiani, fabbricanti di armi.
Il vero motore di Sparta.
Che permetteva agli spartiati di concentrarsi sulla guerra, senza lavorare»
“Brodo nero”.
Sorrido pensando che vuoi raccontare la mia storia iniziando da un intingolo.
Precisamente da una carne di cinghiale cotta nel suo sangue con l’aggiunta di sale e aceto.
Posso dire che sei strano forte?
Chi racconterebbe la storia di Sparta iniziando da un piatto.
«Caro Licurgo, non era un semplice piatto, dai.
Era la pietanza più apprezzata a Sparta.
Tanto che un re del Ponto fece venire alla sua reggia un cuoco spartano affinché cucinasse quella prelibatezza.
Pensava fosse una leccornia.
Invece.
Che hai da ridere?»
Te lo immagini un re del Ponto che inizia a sputare quella roba nel piatto?
In realtà, e il cuoco lo aveva detto chiaramente al re, per apprezzare quel piatto dovevi essere stato bagnato nell’Eurota, il fiume che attraversava Sparta.
Essere un vero spartano quindi.
Lo aveva ispirato il Presidente John Fitzgerald Kennedy e per lui, James Howard Meredith, era stata una sfida.
Dopo aver frequentato due anni la Jackson State University, con ottimi voti, aveva deciso di iscriversi in una università statale per soli bianchi.
Lui, un nero.
Malgrado la sentenza "Brown v. Board of Education" del 1954, dove la Corte Suprema aveva stabilito che la segregazione era incostituzionale nelle scuole pubbliche mantenute da tutti i contribuenti, quella Università continuava, nel 1962, ad accettare solo studenti bianchi.
Malgrado l’opposizione dell Governatore dello Stato, che aveva provocato scontri con morti e feriti, la mattina del 1º ottobre 1962, scortato da avvocato e sceriffo, Meredith si immatricolò all'Università statale,.
Primo studente afroamericano della sua storia
Mi chiedo come mai i giornali italiani non diano la giusta rilevanza a quello che sta succedendo negli Stati Uniti.
E non parlo degli insulti di un Presidente che dà della“stupida” a una giornalista perchè fa domande scomode.
E neppure quel “brutta dentro e fuori” rivolto a un'altra giornalista perché raccontava la Casa Bianca senza reverenza.
O una cronista apostrofata da lui “quiet, piggy” mentre tentava di parlare di un dossier esplosivo.
Certo, dare la definizione di "ritardato" a un governatore democratico non è il massimo.
Anzi, dovrebbe essere molto grave.
Ma ormai normalizzare l’odio è diventata la prassi.
Basta discutere di politica e di programmi.
Colpire non solo gli avversari, ma le persone in generale.
Si racconta che Napoleone Bonaparte guardando un mappamondo disse: “La Cina è un mostro che dorme. Quando si risveglierà la faccia del mondo sarà cambiata”.
La Cina è destinata a vincere?
L'amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, ne è convinto.
Almeno nel campo dell’IA.
Ma non solo nell’AI. E non solo la Cina.
Basta osservare qualsiasi tabella
Per esempio quella dei dieci porti commerciali più importanti del mondo per movimento di TEU (twenty-foot equivalent unit) unità di misura dei container. Nessun porto si trova in Europa o negli Stati Uniti
Ma di chi è il merito maggiore dei traguardi raggiunti dalla Cina?
No, non è di Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, laureato in ingegneria chimica all'Università Tsinghua di Pechino.
Ha conseguito successivamente un dottorato di ricerca in legge.
Churchill lo aveva detto alla Camera dei Comuni.
“Il dittatore ha cominciato, pistola in pugno, a chiedere una sterlina. Quando la sterlina gli è stata concessa ne ha preteso un’altra, sempre minacciando con la pistola”.
Chiaro il riferimento ai precedenti.
L’Europa stava quindi per rotolare in una guerra? Probabile.
Hitler era stato di parola.
Aveva messo in stato d’allarme cinque divisioni per la frontiera francese e altre sette divisioni pronte ad entrare in azione il 30 settembre.
Per l’invasione della Cecoslovacchia.
Ma qualcosa era cambiato rispetto al passato.
Quelle sue mosse avevano scatenato una reazione.
Che diavolo stava succedendo?
Hitler era stupito.
L’Italia era passiva, è vero, ma Roosevelt era intervenuto.
Il re di Svezia era intervenuto.