A gennaio le forniture di gas da Mosca si sono ridotte del 40%, dopo mesi in cui erano al -25%.
Anche per questo, i costi del gas in Europa sono quintuplicati.
Peggio della crisi energetica del 1973.
Secondo il nostro indice di vulnerabilità, i paesi Ue più sensibili a queste riduzioni non sono sempre quelli che pensiamo che siano.
Certo, l’Est Europa rischia molto.
Ma anche l’Italia è ai primi posti della classifica, più in alto della Germania.
Perché succede? Perché, malgrado consumi stabili, l’Europa è sempre più dipendente dalle importazioni di gas.
Nel 1980 producevamo internamente il 64% del gas consumato.
Oggi siamo al 13%.
La Russia approfitta del suo potere di oligopolista (il 50% delle importazioni Ue viene da lì) per contenere le perdite.
Anche inviando meno gas, il forte aumento dei prezzi è sufficiente a non ridurre le entrate di Mosca.
Che dalla crisi potrebbe addirittura guadagnarci.
E adesso?
Per ora l’Europa è inondata dal GNL. Gli arrivi bastano a coprire i cali di fornitura russi. Ma gli stoccaggi sono a livelli critici, alcuni paesi potrebbero non avere gas fino a fine dell’inverno.
E un’ulteriore stretta di Mosca metterebbe l’UE con le spalle al muro.
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⛔️🇮🇹 Quattro fatti sorprendenti sulle migrazioni in Italia negli ultimi tre anni di governo.
Primo: gli sbarchi nel 2024 e nel 2025 sono calati rispetto al picco della crisi tunisina, ma restano alti (e in crescita).
Eppure, nessuno ne parla.
Ma allora non era emergenza.
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Secondo: la presenza delle navi ONG nella zona di ricerca e soccorso (SAR) libica è ai massimi dal 2019, e lì resta.
Niente male per un governo che prometteva il "blocco navale" e in cui i partiti di maggioranza definiscono illegali le ONG.
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Terzo: il numero di rimpatri di stranieri irregolari condotti ogni anno da questo governo resta poco più della metà della media del decennio pre-Covid.
Ma allora non erano i "governi di sinistra" a non voler rimpatriare le persone.
Il giudizio sui primi 100 giorni di Trump è netto: gli italiani che esprimono pareri negativi sono il quadruplo di quelli che ne esprimono di positivi.
Soprattutto, per il 41% di voi il giudizio è estremamente negativo.
I dazi di Trump faranno perdere quasi 4.000 dollari alle famiglie americane.
Il presidente anti-inflazione e anti-tasse ha deciso di tirare una mazzata senza precedenti ai suoi elettori. E soprattutto ai poveri (che perdono il 4% del reddito).
Un thread. 🧵
Quante volte in questi giorni avrete sentito tech bros e MAGA fan giustificare l'operato di Trump?
Riporterà la produzione in America, sta ripulendo una finanza malata, e tra qualche mese di aggiustamento comincerà l'età dell'oro.
Tutto completamente inventato.
Vediamo.
Dopo la mazzata iniziale, il PIL americano si riprende un po' (linea blu).
Ma anche un parziale ritorno della produzione non può compensare l'effetto ampiamente negativo dei dazi, e l'economia USA in futuro sarà costantemente più piccola, non più grande.