Il castello di Vezio si erge su un promontorio che sovrasta il paese di Varenna: l'etimologia del termine “Vezio” è già di per sé un riferimento diretto all'antichità di questo luogo, infatti significa “vecchio” (dal latino vetus).
Nel 196. a.C. il castello era abitato dai Galli, per diventare poi territorio romano con funzioni difensive, data la sua posizione strategica sul Lago di Como. Nel 600 circa passò ai Longobardi e vi soggiornò la regina Teodolinda, celebre principessa della casata dei Letingi.
Secondo la leggenda, questa fu una delle ultime dimore della sovrana longobarda: deceduta a Monza, il suo cuore e la sua anima sarebbero rimaste tra queste mura. Il Castello di Vezio è uno dei tanti siti di questo genere che si dice siano abitati da un fantasma.
Lo spettro del castello sul Lago di Como sarebbe proprio quello della regina Teodolinda: il suo fantasma vagherebbe tra i corridoi del palazzo nelle notti senza luna ed i gestori hanno deciso di rievocare la sua storia con queste meravigliose figure di gesso e cartapesta.
Quindi, ahimè, non sono né Nazgûl, né Dissennatori.
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“L’attesa” (2019) è un’opera di Darian Rodriguez Mederos, artista cubano classe 1992. Nel 2018 il pittore ha creato quello che è presto diventato il suo marchio di fabbrica: l’utilizzo del pluriball (bubble wrap), il medium preferito di Darian.
Il cosiddetto pluriball non è altro che quel gratificante rotolo per l’imballaggio con le bolle d’aria che, per qualche ragione, siamo quasi costretti a scoppiare con le dita.
fiori nel deserto di Atacama, in Cile, un fenomeno che si ripete ogni 5 anni
Il deserto di Atacama, considerato il più arido della Terra, molto più della Death Valley, fiorisce in media ogni 5 anni ricoprendo la terra secca di 200 specie floreali diverse.
Il deserto si estende per 105 kmq tra le cime delle Ande e le montagne del litorale che vanno a creare un microclima particolare per cui non si formano nuvole su Atacama.
Il volto di un soldato prima e dopo la guerra: 1941 vs 1945
Kobytev era un artista, scrittore e insegnante, quando i nazisti invasero l'Unione Sovietica divenne un artigliere privato dell'821° reggimento di artiglieria. Ferito in battaglia, fu imprigionato nel campo di concentramento di Khorol dove furono assassinati 90.000 prigionieri.
Kobytev riuscì a sopravvivere distraendosi con l'arte: prese appunti e disegnò molti schizzi in cui immortalò la vita nel campo. Quando le guardie scoprirono che cosa stava facendo, iniziarono ad ordinargli di disegnare i loro ritratti.
L'ultima fotografia conosciuta di Tolstoj, morto assiderato in una stazione ferroviaria all’età di 82 anni.
Durante il viaggio, a causa del freddo e della vecchiaia, lo scrittore si ammalò gravemente di polmonite e prima di morire dettò alla figlia Aleksandra pe seguenti parole: “Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita.” 1/3
“Esiste veramente soltanto Dio. L'uomo è una Sua manifestazione nella materia, nel tempo e nello spazio. Quanto più il manifestarsi di Dio nell'uomo (la vita) si unisce alle manifestazioni (alle vite) di altri esseri, tanto più egli esiste.” 2/3
Nella primavera del 1968 Leonard Cohen occupava la stanza 424 del Chelsea Hotel. Una sera, rientrando dopo un concerto, incontrò in ascensore una ragazza di 25 anni che viveva nella 411.
“Mi feci coraggio,” ricordò nel 1988.
“Le dissi, ‘Stai cercando qualcuno?’