Nella primavera del 1968 Leonard Cohen occupava la stanza 424 del Chelsea Hotel. Una sera, rientrando dopo un concerto, incontrò in ascensore una ragazza di 25 anni che viveva nella 411.
“Mi feci coraggio,” ricordò nel 1988.
“Le dissi, ‘Stai cercando qualcuno?’
“Mi feci coraggio,” ricordò nel 1988.
“Le dissi, ‘Stai cercando qualcuno?’
@LeonardCohenSay @cohenquote @JanisJoplin @Andy @FiorellaMannoia @noemiofficial @IlVeroUltimo @MetaErmal @TognazziR @ritadallachiesa Lei rispose: ‘Si, sto cercando Kris Kristofferson.'”
Cohen non era ancora il celebre cantautore che oggi tutti conosciamo ma non si lasciò sfuggire l'occasione: “Dissi, ‘Piccola, sei fortunata, sono io Kris Kristofferson.’
Cohen non era ancora il celebre cantautore che oggi tutti conosciamo ma non si lasciò sfuggire l'occasione: “Dissi, ‘Piccola, sei fortunata, sono io Kris Kristofferson.’
@LeonardCohenSay @cohenquote @JanisJoplin @Andy @FiorellaMannoia @noemiofficial @IlVeroUltimo @MetaErmal @TognazziR @ritadallachiesa Erano tempi generosi. Lei sapeva bene che ero troppo basso per essere Kris Kristofferson, ma non lo fece trasparire.
La generosità prevaleva su tutto in quei decenni grigi.”
Passarono la notte insieme e non si rividero mai più.
La generosità prevaleva su tutto in quei decenni grigi.”
Passarono la notte insieme e non si rividero mai più.
@LeonardCohenSay @cohenquote @JanisJoplin @Andy @FiorellaMannoia @noemiofficial @IlVeroUltimo @MetaErmal @TognazziR @ritadallachiesa Quella ragazza era Janis Joplin e “Chelsea Hotel #2” è l’elegia che Leonard Cohen ha scritto per lei dopo la sua morte, avvenuta per overdose, nel 1970.
