Thread by @lu_cecco

L'anno scorso ho avuto il privilegio di insegnare Scienza Politica alla facoltà di Sociologia di Trento. Una cattedra molto più grande di me che ho provato, non riuscendoci, a onorare al meglio.

Un 🧵 su #referendum e #CorteCostituzionale

Porto con me tanti bei ricordi di quell'esperienza professionale. Una é strettamente collegata al dibattito che sto leggendo in queste ore sul post-decisione della Consulta relativa all'ammissibilitá di alcuni referendum.

Di seguito provo a spiegare il perché.

Marzo 2021, sono a metà corso. La mia classe, studenti e studentesse classe 2001 e 2002, mi dimostra subito grande interesse per la disciplina, una spiccata curiosità e soprattutto la volontà di applicare concretamente quanto appreso in classe al di fuori della nostra aula.

Confrontandomi con loro, però, mi rendo subito conto di una fortissima distorsione tra la loro idea di fare politica e i diversi risultati e obiettivi che si possono ottenere nei vari modi in cui appunto il "fare politica" si può poi concretizzare nel loro quotidiano:

"Prof, noi vorremmo cambiare concretamente le cose, ma più ci impegniamo, più tutto rimane così com'è!".

Procedo allora con uno dei censimenti che più amo, accanto a quello sull'utilizzo delle varie piattaforme digitali:

"Ragazze, ragazzi, quanti di voi fanno politica all'interno di o hanno in qualche modo avuto modo di conoscere da vicino o di partecipare alle attività di un movimento sociale?"

Risposta: 100 su 100.

Procedo allora con la seconda domanda:

"Ragazze, ragazzi, quanti di voi fanno politica all'interno di o hanno in qualche modo avuto modo di conoscere da vicino o di partecipare alle attività di un partito?"

Risposta: 0 su 100

Il giorno seguente mi presento a lezione con una slide molto semplice a partire dalla quale mettiamo in relazione tre tipi di poteri con appunto tre modalità di relazionarsi alla politica:

"Politica + Accademia = Come funziona la politica (potere della conoscenza)

Politica + Movimenti Sociali = Cosa bisognerebbe fare (potere dell'influenza)

Politica + Partiti = Cosa si fa
(potere della decisione)"

A partire da questa slide si innesca un bellissimo dibattito con il quale ci confrontiamo per 2 ore sul loro modo di vedere e concepire la politica, ma di fatto questa sarà una slide che ci accompagnerá per tutto il corso.

Questa la classica domanda che ho poi ricevuto spesso alla fine delle lezioni:

"Prof, ma insomma, per lasciare un segno concreto devo fare politica in un movimento sociale, in un partito, o fare ricerca come lei?"

La mia risposta, ovviamente, è sempre stata:

"Dipende dai tuoi talenti. C'è chi è portato per la politica partitica, chi per quella nei movimenti, chi come me per studiarla, la politica, non per farla...

...C'è un grande però: se tutti i migliori talenti della vostra generazione si affollano nei movimenti per avere accesso al potere dell'influenza, chi avrà accesso al potere della decisione, ossia quello che invece è in mano a chi sceglie di fare politica nei partiti?"

Ecco dove sta il nocciolo della questione sulle milioni di firme (potere dell'influenza) trasformate dalla CC in un nulla di fatto. Sta qui. Movimenti sociali pieni e partiti vuoti. Potere dell'influenza sfruttato al meglio dalla nostra comunità, meno quello della decisione.

Perché la Consulta, di fatto, con le sue decisioni, ha trasmesso un messaggio molto semplice alla GenZ:

"Volete cambiare il mondo? Ok i movimenti sociali, ma non dimenticatevi di affollare anche i partiti. Perché le leggi le fa il Parlamento, non la piazza. Le fa chi sceglie di lottare per avere accesso al potere della decisione, non a quello dell'influenza."