Johannes Bückler Profile picture
Feb 25, 2022 16 tweets 7 min read Read on X
La gente non l’aveva presa bene.
Il mio ingaggio, intendo.
Era il 1949 e il Manchester City aveva un problema: sostituire la leggenda Frank Swift che aveva ormai 36 anni.
Avevano pensato a me.
Ero preparato alle proteste.
Le ferite della seconda guerra mondiale ancora aperte.
Quando firmai l’ingaggio la voce si sparse e la comunità ebraica di Manchester diventò furiosa.
I giornali invasi da lettere e telefonate di protesta. “Nazista”, “Criminale di guerra” mi urlavano durante gli allenamenti. Non mi volevano.
In fondo li capivo.
Tutto era cominciato a Brema il 22 ottobre 1923.
Un periodo difficile.
La Germania di Weimar in un’economia depressa, il marco carta straccia e file infinite davanti ai negozi per trovare qualcosa da mangiare.
E’ in quel giorno che sono nato.
Io, Bernhard Carl Trautmann.
E poi l’ascesa di Hitler.
Papà era un moderato, ma quando nacque mio fratello per non perdere il lavoro si iscrisse al partito nazista.
Che altro poteva fare?
E io, a 10 anni, diventai un componente dei Deutsches Jungvolk, la sezione gioventù hitleriana dai 10 ai 14 anni.
Nel 1939 mi arruolai volontario nella Luftwaffe.
Come paracadutista.
Dopo aver combattuto tre anni in Russia, mi spostai in Francia sulle Ardenne.
Catturato nel marzo 1945 venni portato in Inghilterra come prigioniero di guerra.
Categoria C, nazista da rieducare.
Mi trattarono umanamente.
Fu in quei campi che iniziai a giocare a calcio.
Erano partite tedeschi contro inglesi.
E ci mettevo impegno. Anche troppo. Durante una partita dopo averle date, ne presi un bel po’. Mi feci male. Volevano che uscissi. Rifiutai. “Vado in porta”, dissi
E’ lì che è cominciata la mia carriera.
Venivano in molti a vederci.
Trovai un ingaggio in una piccola squadra di Liverpool. Era l’estate del 1948. Niente era come oggi. Palloni di pelle dura con cuciture, niente guanti, campi ridotti a paludi.
Ma io ero imbattibile tra i pali
Fino all’offerta del Manchester City. Avevo paura della reazione dei miei compagni. Il capitano Eric Westwood( sul fronte opposto in Normandia) disse:”Non c’è guerra in questo spogliatoio, ti diamo il benvenuto come va dato a ogni membro dello staff, sentiti a casa,buona fortuna"
Dopo alcune apparizioni tra le riserve, a 26 anni avvenne il mio debutto.
Fu Swift a darmi l’unico consiglio: “ignora le urla, la folla, concentrati sul campo”.
Ricordo che in quella partita le urla furono tante.
All’inizio.
Alla fine le urla diventarono applausi.
Essendo molto amico di Adolf Dassler, per gli amici Adi, diventai il suo primo testimonial.
Sì, il fondatore dell’Adidas (suo fratello fonderà poi la Puma).
Per tutti ero ormai "Bert" Trautmann.
Non eravamo una squadra fortissima.
Mai oltre il quarto posto.
Riuscimmo però a vincere la FA Cup del 1956.
Quell’anno ero stato nominato calciatore dell’anno.
In finale incontrammo il super favorito Birmingham City. Vincemmo 3-1, ma per me non fu una partita normale.
Si sfiorò la tragedia.
Era il minuto 75 quando uscii sui piedi di Muphy, attaccante del Birmingham.
Il suo ginocchio picchiò violentemente contro il mio collo. Persi coscienza per qualche minuto.
Quando mi ripresi finii la partita come avvolto in una nebbia. Non ricordavo niente.
Alla fine della partita mi portarono in trionfo.
Ma il referto dell’ospedale fu impietoso. Avevo giocato, dopo lo scontro, con la frattura di una vertebra e lo spostamento di altre tre.
Fine della carriera, mi dissero.
Non diedi loro ascolto.
Giocai fino a 41 anni.
Dopo quella finale andai a Düsseldorf ad assistere a Germania Ovest-Inghilterra.
No, non ho mai potuto giocare nella mia nazionale.
La regola era: niente giocatori che giocano all’estero.
Fu lì che mi comunicarono la morte del mio piccolo John, travolto da un’auto
Ho giocato 15 anni e 545 partite nel Manchester City.
Finita la carriera ho fatto l’allenatore.
Me ne sono andato nel 2013, all’età di novant’anni con la soddisfazione di avere avuto l’ordine di merito sia tedesco che dell’impero britannico.
Due nazioni finalmente in pace.
“Ci sono stati due soli portieri di classe mondiale. Uno ero io, l’altro era il ragazzo tedesco che giocava a Manchester. Bert Trautmann.”
(Lev Yashin, primo ed unico portiere a vincere il Pallone d’Oro)
Entrambi nati il 22 ottobre.

• • •

Missing some Tweet in this thread? You can try to force a refresh
 

Keep Current with Johannes Bückler

Johannes Bückler Profile picture

Stay in touch and get notified when new unrolls are available from this author!

Read all threads

This Thread may be Removed Anytime!

PDF

Twitter may remove this content at anytime! Save it as PDF for later use!

Try unrolling a thread yourself!

how to unroll video
  1. Follow @ThreadReaderApp to mention us!

  2. From a Twitter thread mention us with a keyword "unroll"
@threadreaderapp unroll

Practice here first or read more on our help page!

More from @JohannesBuckler

May 15
Oggi è il 31 gennaio 1944.
E non ho molto tempo.
Sta per toccare a me, quindi è il caso che mi sbrighi a raccontarvi la mia storia.
Sono nato a Solt, in Ungheria, il 16 aprile 1896.
A 15 anni iniziai a giocare a calcio nei ragazzi del Torekves.
A 17 ero già in prima squadra
Scusate, ma devo andare veloce.
Nella prima guerra mondiale partii volontario nell’esercito austro-ungarico e durante la 4a battaglia dell'Isonzo venni catturato da voi italiani e internato a Trapani.
Finita la guerra, tornai nella mia Ungheria, ricominciando a giocare a calcio Image
Tornai in Italia nel 1925 ingaggiato dall’Internazionale di Milano.
Giocai poco, troppi infortuni.
Smisi di essere un giocatore e, seppur giovane, l’Internazionale mi promosse allenatore.
Nel 1926-27 un quinto posto.
Ma l’anno successivo, dopo un settimo posto, venni licenziato. Image
Read 19 tweets
May 14
Basta sfogliare l’Annuario Pontificio 2023, che include Papa Francesco, per sapere che ci sono stati 266 regni dei pontefici.
Se non l’avete letto vi confiderò un segreto.
Ci sono stati 266 regni dei pontefici, ma non ci sono stati 266 Papi.
Poffarbacco, e come mai? Image
Perché nell’elenco io compaio ufficialmente per ben tre volte, tutte riconosciute come valide.
Non solo.
Voi pensate che Benedetto XVI sia stato l’unico Papa a dimettersi.
Invece si dimisero anche Clemente I, Ponziano, Celestino, Gregorio XII e…il sottoscritto. Image
Non solo.
Lo sapevate che nel 1046, caso unico, quattro Papi occuparono contemporaneamente il trono di San Pietro?
Furono Silvestro III, Gregorio VI , Clemente II e…il sottoscritto.
Dimenticavo.
Sono Papa Benedetto IX, nato Teofilatto. Image
Read 25 tweets
May 13
Come anticipato nel thread di ieri sera, che potete leggere nel link sotto, mi chiamo Michail Illarionovič Goleniščev Kutuzov.
Vi stavo raccontando che mi trovavo col mio esercito nel villaggio di Borodino pronto ad affrontare l’esercito di Napoleone.
bit.ly/4j4VsUB
Era un bel colpo d’occhio vedere i miei uomini schierati di fronte all’esercito francese lungo tutte le colline.
Con quei bei cannoni tutti neri.
Il morale alto.
Pronto a difendere la Santa Russia e "le mogli e i figli".
Il primo sparo?
Alle sei di mattina del 7 settembre 1812. Image
La forza della cavalleria francese era come un bulldozer.
Resistemmo fino all’impossibile.
Non ci voleva proprio il ferimento del principe Ivanovič Bragation che guidava l’ala sinistra, la mia seconda armata.
Un durissimo colpo
(Bragation morirà il 12 settembre) Image
Read 24 tweets
May 12
“La scaltra volpe del Nord” mi definiva.
Che carino.
Mai ricambiato.
Per me lui rimaneva sempre “quel vecchio rapinatore”.
Altri mi definivano un essere pigro, capriccioso e insopportabile.
Ambizioso e donnaiolo.
Non so.
Troppi difetti per un uomo solo.
Io ero molto altro. Image
Sono nato a San Pietroburgo, capitale dell’Impero russo, nella notte del 16 settembre 1745.
Mia madre era una Beklemishevy, una famiglia nobile.
Morì quando ero ancora piccolo, dopo aver partorito altri due figli.
Mi crebbe nonna.
Mio padre, Ilario Matveevich, aveva servito lo zar Pietro il Grande combattendo contro i turchi.
Fu lui a portarmi a corte per conoscere la zarina Elisabetta.
Con strane abitudini.
Usciva dalla stanza solo la domenica e viveva di notte circondata da poeti, cantanti e amanti. Image
Read 22 tweets
May 7
Ieri Johannes ha dato voce ad Alexander Selkirk, il pirata la cui storia, secondo alcuni, è la stessa raccontata da me nel libro “Robinson Crusoe”.
(Leggete qui )
Non è così.
Per cui ritengo giusto portare alla vostra conoscenza la mia versione. bit.ly/4k5qo81Image
E’ vero, andai da Alexander per sentire dalla sua voce quella storia che girava ormai da anni.
I suoi quattro anni e quattro mesi passati sull’isola Juan Fernández.
Il mio Robinson è quindi Alexander Selkirk?
Una definizione avventata, e in quanto tale, assolutamente inesatta.
Come avrete capito mi chiamo Daniel Defoe.
E vi farò una confessione.
Dalla vicenda di Alexander, che avevo conosciuto attraverso gli scritti di Rogers e dello Steele, e approfondita durante l’incontro con lo stesso Alexander, ho preso solo lo spunto.
Nulla più. Image
Read 25 tweets
May 6
Fui sicuramente uno dei primi a leggere quel romanzo, uscito esattamente il 25 aprile 1719.
E non potei fare a meno di rilevare un sacco di inesattezze.
Per me era chiaro.
Quello che lo aveva scritto non aveva mai vissuto ai tropici.
C’erano un sacco di errori e imprecisioni.
Come quel personaggio inseguito dai selvaggi che non sapeva nuotare.
Assurdo.
E cosa dire del protagonista che, in un’isola del Sudamerica, si era messo a costruire una palizzata per proteggersi dalle bestie feroci?
Altra assurdità.
E poi foche, pinguini, alle foci dell’Orinoco.
A quei tempi ero sottotenente sulla nave Weymouth della marina di S.M. britannica.
Non mi intendevo di cose letterarie, avevo letto si e no la Bibbia, ma in quel caso avevo diritto più di chiunque altro di esprimere la mia opinione.
Perché il protagonista di quel libro, ero io.
Read 25 tweets

Did Thread Reader help you today?

Support us! We are indie developers!


This site is made by just two indie developers on a laptop doing marketing, support and development! Read more about the story.

Become a Premium Member ($3/month or $30/year) and get exclusive features!

Become Premium

Don't want to be a Premium member but still want to support us?

Make a small donation by buying us coffee ($5) or help with server cost ($10)

Donate via Paypal

Or Donate anonymously using crypto!

Ethereum

0xfe58350B80634f60Fa6Dc149a72b4DFbc17D341E copy

Bitcoin

3ATGMxNzCUFzxpMCHL5sWSt4DVtS8UqXpi copy

Thank you for your support!

Follow Us!

:(