L'11 marzo di 353 anni fa stava per avere inizio la più grande ed importante eruzione laterale mai avvenuta in epoca storica sull'#Etna. Si trattò di un evento quasi spartiacque sia dal punto di vista vulcanologico che culturale per la regione etnea. 🧵👇
L'eruzione del 1669 fu preceduta da una corposa ed intensa sequenza sismica che interessò le pendici del vulcano sin dal mese di febbraio. Tale sequenza raggiunse il culmine nella notte tra il 10 e l'11 marzo, ovvero poche ore prima dell'inizio dell'eruzione.
Alle ore 16:30 dello stesso giorno, ben cinque fratture eruttive differenti iniziarono ad aprirsi sul fianco meridionale dell'edificio vulcanico, più precisamente ad una quota compresa tra i 950 e i 700 metri.
Tra le cinque fratture eruttive, la più importante ed attiva è stata quella che si è aperta alle porte della città di Nicolosi, un particolare segmento che ha prodotto sia un'intensa attività esplosiva che una sostenuta attività effusiva.
Con il passare dei mesi la bocca principale di questa terza frattura eruttiva ha generato una ricaduta di materiale vulcanico talmente importante da formare un grande cono di scorie che possiamo ammirare ancora oggi, si tratta dei Monti Rossi, un luogo molto affascinante.
Nel giro di quattro mesi, l'eruzione del 1669 espulse oltre 600 milioni di metri cubi di lava, 66 dei quali sono da attribuire al materiale piroclastico (ceneri, lapilli e scorie) ricaduto in una vasta zona dell'area etnea.
Questi 600 milioni di metri cubi di lava hanno ricoperto un'area di circa 40 km² e hanno permesso la formazione della colata di lava più lunga mai prodotta negli ultimi 15.000 anni di attività del vulcano: ben 17 chilometri.
Le numerose colate alimentate durante l'eruzione hanno travolto e distrutto numerosi paesi come Belpasso, Mompilieri, San Pietro Clarenza, Camporotondo Etneo, San Giovanni Galermo e Misterbianco.
Grazie alla formazione di numerosi tunnel lavici - o se preferite tubi lavici - le colate laviche hanno lentamente raggiunto la parte occidentale delle mura della città di Catania durante la prima metà del mese di aprile.
Per via di ulteriori accorgimenti però, il grosso dei flussi lavici venne deviato verso la costa, un'area di epoca romana in cui erano presenti diverse strutture architettoniche come il Circo Massimo e la Naumachia.
La lava che si riversò in mare formò un delta lavico lungo circa 1,5 chilometri che contribuì ad espandere la linea di costa di oltre 800 metri in avanti.
I tentativi di deviazione della lava non salvarono del tutto la città di Catania, una piccola parte della lava riuscì infatti a far crollare un tratto delle mura, il che permise il suo avanzamento fino alla parte occidentale della città.
L'eruzione si concluse l'11 luglio dopo quattro lunghi mesi di intensa e persistente attività vulcanica che interessò perfino la zona sommitale del vulcano, pensate che il 25 marzo un violento evento esplosivo causò il collasso del cono sommitale dell'Etna.
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
L'Osservatorio Vesuviano ha rivisto i dati del forte #terremoto che giovedì è avvenuto ai #CampiFlegrei: la magnitudo è passata da 4.4 a 4.6, la più alta in assoluto da quando l’area viene monitorata. Ecco un lungo riassunto di quello che è successo (nessun complotto!) 🧵
Tutti i terremoti che vengono pubblicati sul sito dell’INGV possono subire delle variazioni più o meno marcate con il passare dei giorni o delle settimane per l’arrivo di nuovi dati che si vanno a sommare ed integrare con quelli usati nelle prime ore dell'evento (Gargano 👇🏻).
La magnitudo di tutti i terremoti è sempre soggetta ad un margine di errore nell’ordine di ± 0.3. Questo vuol dire che nel caso del terremoto di giovedì scorso, la magnitudo dell’evento era di 4.4 ± 0.3, quindi la stima finale poteva variare tra 4.1 e 4.7, come poi è stato.
Il 18 marzo del 1944 avveniva l’ultima eruzione del #Vesuvio. Ecco un (lungo) riassunto dell'eruzione che ha decretato la conclusione del ciclo eruttivo a condotto aperto e l'inizio di quello a condotto chiuso, in cui ci troviamo tutt'ora! 🧵
L'eruzione del 1944 è l'ultimo capitolo di un periodo eruttivo iniziato nel 1913. Il materiale emesso in quei 3 decennì finì per rimpire completamente il cratere sommitale e contribuì a formare un piccolo cono di scorie che superò in altezza i bordi stessi del cratere.
L’equilibrio raggiunto in quegli anni si spezzò nel pomeriggio del 18 marzo 1944, quando un’attività stromboliana più intensa provocò la distruzione di questo piccolo cono e permise alla lava di traboccare verso l’esterno formando due colate che avanzarono sui fianchi del vulcano
Ieri l'EMSC ha condiviso un importante report che contiene nuovi dati sullo sciame sismico in corso tra #Santorini ed Amorgos. Le stazioni GPS locali hanno rilevato una deformazione compatibile con una possibile intrusione magmatica profonda. Ecco un thread! (Mappa di @LastQuake)
I dati rigurdano 3 stazioni GPS di Santorini che da luglio 2024, come già sapevamo, avevano iniziato a rilevare una lieve deformazione: il vulcano aveva iniziato a gonfiarsi, forse ci trovavamo nelle prime fasi di una nuova intrusione magmatica, la prima dal 2011-12. Foto EMSC
I nuovi dati ci dicono che quella deformazione non solo è continuata successivamente, ma ha subito un'accelerazione a partire da fine gennaio, quando è iniziato l'imponente sciame sismico. Da quel momento si sono anche manifestati alcuni cambiamenti. Foto EMSC e NGL
Esattamente 392 anni fa, il 16 dicembre 1631, il #Vesuvio generò una delle eruzioni più violente della sua recente storia. Stiamo parlando di un'eruzione sub-pliniana avvenuta dopo una lunga quiescenza durata circa 500 anni e che causò tra le 1.000 e le 14.000 vittime. 🧵
L'eruzione del 1631 fu preceduta da una moltitudine di precursori che iniziarono a manifestarsi piuttosto chiaramente a partire dalla seconda metà di novembre, ovvero una ventina di giorni prima dell'inizio della fase eruttiva.
Intorno a quel periodo, molti degli abitanti di Portici iniziarono ad udire dei rari ma improvvisi boati che si manifestavano con il cielo completamente sereno, un fenomeno che oggi potremmo ricondurre ad una probabile attività sismica di bassa magnitudo.
Alle 9:10 un nuovo #terremoto di magnitudo 3.2 è stato registrato nel Golfo di Pozzuoli, all'interno della caldera dei #CampiFlegrei. La scossa fa parte di un nuovo sciame sismico, l'ennesimo delle ultime settimane. I livelli sono ormai paragonabili alla crisi degli anni 80' 🧵
Nelle ultime settimane la sismicità è notevolmente aumentata. Gli sciami sismici sono ormai all'ordine del giorno, mentre le scosse di magnitudo pari o superiore a 3 vengono registrate quasi settimanalmente. Siamo ormai entrati nel vivo di una nuova crisi sismica.
Come si può vedere dal bollettino mensile dell'Osservatorio Vesuviano infatti, ad agosto sono stati registrati 1.118 terremoti, il numero in assoluto più alto dalla crisi sismica degli anni 80'. Tra poche settimane sapremo se il mese di settembre lo supererà o meno.
Come ormai già tutti sapete, nella tarda serata di ieri un violento #terremoto di magnitudo 6.8 è avvenuto nel cuore del #Marocco, dove secondo i primi bilanci si contano già 820 vittime e oltre 672 feriti. Si tratta del terremoto più forte della storia del paese 🧵
La scossa si è verificata lungo la catena montuosa dell'Atlante, un'area fortunatamente non densamente popolata che però si trova a soli 70 km di distanza da Marrakech, una delle città più popolose del paese. Lo scuotimento in quest'area è stato molto intenso dannoso.
A causa della sua intensità e profondità di 18 km, la scossa è stata chiaramente avvertita in tutto il Marocco, nella zona occidentale dell'Algeria e perifno in alcune aree della Spagna (Malaga, Siviglia, Isole Canarie) e del Portogallo (Lisbona, Faro).