Thread by @putino

Qui sul @WSJ viene raccontata una delle peggiori sconfitte da parte russa dall'inizio della guerra, avvenuta circa 2 settimane fa nella cittadina di Voznesensk, quando un gruppo di soldati e volontari ucraini ha fermato l'avanzata russa verso Odesa. ⤵️ wsj.com/articles/ukrai…

La rapida avanzata russa in questa strategica città meridionale di 35.000 persone, porta d'accesso a una centrale nucleare ucraina e strada obbligata per attaccare la città portuale Odesa prendendola dalle spalle, avrebbe messo in mostra le capacità di combattimento dei russi.

Invece, la battaglia durata due giorni a Voznesensk, i cui dettagli stanno emergendo solo ora, si è dimostrata un vero disastro per l'esercito russo.

A giudicare dai tanti mezzi distrutti ed abbandonati, le forze ucraine, che comprendevano volontari locali e militari professionisti, hanno eliminato la maggior parte del gruppo tattico di un battaglione russo tra il 2 ed il 3 marzo.

La performance ucraina contro un nemico meglio armato in una regione a netta maggioranza russofona ha avuto successo per via del diffuso sostegno per la causa ucraina, uno dei motivi per cui l'invasione russa in tutto il Paese non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi.

"Tutti sono uniti contro il nemico comune", ha detto il 32enne sindaco di Voznesensk, Yevheni Velichko, ex immobiliarista diventato comandante in guerra, che, come altri funzionari locali, si muove con una pistola. "Stiamo difendendo la nostra terra. Siamo a casa nostra".

I sopravvissuti russi della battaglia di Voznesensk si sono lasciati alle spalle quasi 30 dei loro 43 veicoli - carri armati, blindati, lanciarazzi multipli, camion - così come un elicottero d'attacco Mi-24 abbattuto.

I resti dell'elicottero e alcuni veicoli bruciati si trovano ancora sparsi intorno a Voznesensk oggi. Le forze russe si sono ritirate più di 60km a sud-est, dove altre unità ucraine hanno continuato a colpirle.

Alcuni si sono dispersi nelle foreste vicine, dove i funzionari locali hanno detto che 10 soldati russi sono stati catturati negli ultimi giorni.

"Non avevamo un solo carro armato contro di loro, solo granate con propulsione a razzo, missili Javelin e l'aiuto dell'artiglieria", ha detto Vadym Dombrovsky, comandante del gruppo di ricognizione delle forze speciali ucraine nella zona e residente di Voznesensk.

"I russi non si aspettavano che fossimo così forti. È stata una sorpresa per loro. Se avessero preso Voznesensk, avrebbero tagliato fuori tutto il sud dell'Ucraina".

Gli ufficiali ucraini hanno stimato che circa 100 soldati russi sono morti a Voznesensk, compresi quelli i cui corpi sono stati presi dalle truppe russe in ritirata o bruciati dentro veicoli carbonizzati.

I corpi di 11 soldati russi morti si trovano in un vagone ferroviario trasformato in obitorio, con gruppi di ricerca che cercano altri corpi nelle foreste vicine. Gli abitanti dei villaggi ne hanno seppellito altri in fosse comuni.

L'operazione russa per impadronirsi di Voznesensk, a poco più di 30km dalla centrale nucleare del sud ucraina, era ambiziosa e ben equipaggiata.

È iniziata dopo che le forze russe si sono mosse dalla penisola di Crimea, che Mosca ha annesso dall'Ucrainanel 2014, e si sono spinte verso nord per prendere la capitale regionale di Kherson il 1 ° marzo.

I russi si sono spinti fino alla periferia di Mykolaiv, l'ultima grande città prima di Odessa, il principale porto dell'Ucraina, dove però sono stati fermati da una tenace resistenza ucraina.

Circa 90km a nord di Mykolaiv, Voznesensk offriva un ponte alternativo sul fiume Bug meridionale e l'accesso all'autostrada principale che collega Odessa con il resto dell'Ucraina.

Le forze russe si sono quindi precipitate verso la città nello stesso momento in cui hanno preso il controllo di Enerhodar, dove si trova un'altra importante centrale nucleare ucraina, quella di Zaporizhzhya.

La caduta di Voznesensk avrebbe reso quasi impossibile difendere un secondo impianto nucleare, consentendo l'accesso dei russi a quasi tutto l'approvvigionamento energetico ucraino, hanno riferito i militari ucraini, nonché avrebbe aperto la strada per Odesa bypassando Mykolaiv.

Quando le forze russe si sono ritirate il 3 marzo, hanno bombardato la clinica locale, sfondandone il tetto. "Ma non importa. La cosa principale è che li abbiamo cacciati via, e siamo sopravvissuti", afferma una infermiera.

Quando gli abitanti del villaggio sono tornati a casa loro il 4 marzo, hanno trovato le loro case saccheggiate. "Coperte, posate, tutto sparito. Anche lardo, il latte, formaggio, spariti", afferma una signora. "Non hanno preso le patate perché non avevano tempo per cucinare".

Questa settimana, le case del villaggio portavano ancora tracce dei soldati russi. Armadi e ripostigli erano ancora aperti per i saccheggi, e razioni militari russe e barattoli mezzi mangiati di sottaceti e conserve sporcavano i pavimenti.

L'80° brigata dell'esercito ucraino sta rimuovendo gli ultimi BTR russi rimasti con la "Z" dipinta sui lati, i marcatori di identificazione che in Russia sono diventati il simbolo dell'invasione.

Circa 15 carri armati russi e altri veicoli catturati erano in funzione o recuperabili. "Siamo ora pronti a colpire i russi con le loro stesse armi", dice il sindaco. Altri, per lo più relitti bruciati, sono stati rimossi dalle strade perché spaventavano e contenevano ordigni.

Oggi nella città di Voznesensk è tornata anche l'elettricità, interrotta durante i combattimenti, così come internet, il gas e i servizi idrici. I bancomat sono stati riforniti di contanti, i supermercati di cibo.

Il fronte è lontano ed almeno per un momento sembra essere tornata una sorta di normalità almeno in questa parte dell'Ucraina.

@threadreaderapp unroll please