Campanile Basilica San Petronio, Bologna, con i Campanari Bolognesi. @comunebologna
Quando fanno solo girare la campana trema tutto, la parola “impressionante” non rende l’idea.
Qui ha sede la più antica scuola campanaria del mondo.
A breve suoneranno “il doppio bolognese”.
By Anna Brini, la guida Bolognese più Bolognese che ci sia, la più innamorata di Bologna, la più amata dai Bolognesi.
Unione Campanari Bolognesi ❤️
“Il doppio bolognese”
La grossa, la mezzana, la mezzanina, la piccola.
“La calata”
“Questa visita ai Campanari nostrani è dedicata ai Bolognesi per ricordare loro quale patrimonio immenso abbiamo la fortuna di avere nella nostra città”
Anna Brini
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Dopo la penosa e inappropriata manifestazione neofascista, a Bologna, vicino, troppo vicino alla stazione di Bologna, vi ripropongo l’intervento, durante l’ultima commemorazione, del presidente Paolo Bolognesi a nome “dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980”:
“Occorre un'esplosione da cui non escano che fantasmi”.
Il 2 agosto 1980, alle ore 10:25 un ordigno ad alto potenziale esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna.
Lo scoppio fu violentissimo.
Il bilancio finale di questa strage, la più efferata compiuta nell'Italia repubblicana, fu di 85 morti e oltre 200 feriti.
Il 2 agosto 1980 era il primo sabato d'agosto, un giorno spensierato per milioni di Italiani che si apprestavano a partire per le vacanze; erano appena state depositate le motivazioni del rinvio a giudizio di Mario Tuti e di altri neofascisti per la strage del treno Italicus, di appena 6 anni prima, sempre compiuta nel primo fine settimana di agosto, sempre diretta contro la nostra città.
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Nel documento "Linea politica” sequestrato il 2 agosto 1980 a Carlo Battaglia referente di Paolo Signorelli a Latina, si leggeva: "Bisogna arrivare al punto che i treni e le strade siano insicuri, bisogna ripristinare il terrore e la paralisi.
È necessario provocare la disintegrazione del sistema. Occorre un’esplosione da cui non escano che fantasmi”.
Questo volevano i fascisti. E non solo i fascisti.
I risultati del processo d'appello a Gilberto Cavallini, accusato di essere il quarto esecutore materiale del massacro del 2 agosto, confermano l'esistenza di una fitta rete di collusioni tra estrema destra, loggia massonica P2 e Servizi Segreti, con coperture ad altissimi livelli, che hanno fatto sì che attendessimo oltre 40 anni per processare i mandanti della strage del 2 agosto e non solo.
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Nel manifesto di quest’anno abbiamo scritto:
SAPPIAMO LA VERITA’ E ABBIAMO LE PROVE
E’ bene chiarire una volta per tutte che la strage è stata ideata e finanziata dai vertici della loggia massonica P2. La sua esecuzione è stata agevolata e coperta dai vertici dei Servizi Segreti italiani ed è stata eseguita da terroristi fascisti.
La sentenza d'Appello del processo ai mandanti, che vede come imputato principale Paolo Bellini appartenente ad Avanguardia Nazionale ha certificato questa impostazione: sono emerse le prove dei rapporti tra Servizi Segreti e NAR, in particolare Cavallini e Fioravanti, e mettono in luce come sia i Servizi Segreti sia il capo della loggia massonica P2 Licio Gelli sapevano quanto stava per accadere ed erano coinvolti direttamente nella pianificazione della strage. È provato poi che i neofascisti dei NAR non erano un gruppo di romantici e sprovveduti spontaneisti, come ebbe a sostenere il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ma una formazione terroristica militarmente preparata e interna alla strategia stragista.
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Anche oggi registro il solito talk show calderone televisivo inutile dove vengono affrontati superficialmente mille argomenti.
Prendono a caso due giorni quando io ho scritto chiaramente la media di tre mesi, intervistano il capo romano dei tassisti che continua ad attaccarmi
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Dati falsi. Cifre inventate. Somme addizionate (200K) che neanche un bambino dell’asilo. Utilizzano 30 secondi per screditarmi senza contraddittorio.
@RaiTre (@agorarai )ancora testimone e promotrice di questi attacchi alla mia persona dando la parola a questo diffamatore.
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Anche i miei dirigenti bolognesi, silenziosi, permettono a questo capo romano di darmi del falso e di affermare che i miei incassi siano falsi.
I miei dirigenti sanno che sono veri, hanno le prove, ma tacciono perché sono tutti favorevoli a screditarmi.
Tanto per mettere le cose in chiaro a chi giudica il mio modo di fare dal proprio comodo divano: io sto penalizzando la mia vita (mettendola a rischio) e il mio benessere economico per una battaglia etica, per una questione morale che mi rende orgoglioso. >
Facile dare giudizi senza capire dal vivo cosa si prova a essere travolti, mobbizzati e minacciati da un potente gruppo che si coalizza per annientare me e la mia azione di trasparenza e onestà >
Avrei potuto adeguarmi e godermi migliaia di €uro extra, alla faccia vostra, invece mi sono buttato in questa battaglia, da solo.
Scusate ma non posso piacere a tutti e a farmi capire da tutti.
Sto lavorando per fare azioni più chiare e dettagliate rispetto a TW, giornali e TV
Proprio oggi, #25aprile, annuncio la mia battaglia e dura resistenza contro una fetta della mia categoria/corporazione.
Lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e NoPos, diffamatorio e razzista che mi circonda, che mi attacca e mi isola sempre di più. Bona lè.
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Potrebbe essere questo il titolo del libro che sto scrivendo.
Sarà dedicato anche a quei colleghi disinformati, indifferenti e quindi complici di questo sistema che per proteggere la famiglia si abbassa sempre al livello del tassista più zavaglio
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Social e canali d’informazione interni [privati e segreti] gestiti in maniera medievale e alla carlona.
Colleghi ignari, sapete quante volte mi sono rivolto inutilmente ai nostri dirigenti?
Persone capaci di guidare la macchina da soldi delle cooperative, ma purtroppo…
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Tassisti che mi seguono di nascosto su Twitter.
Si passano gli screenshot nelle chat per alimentare l’odio.
Mi contestano dicendo che sono un danno per la categoria.
Mi invitano a cancellare l’account.
Difendono chi mi minaccia e fa il saluto fascista alla Stazione di Bologna⤵️
Mi hanno osteggiato fin dai primi tempi della radio perchè non avrei dovuto: “La prima regola della casta è MAI contestare pubblicamente i tassisti, dobbiamo difendere anche gli orrendi, fanno parte della famiglia, MAI parlare dei segreti del nostro lavoro con gli altri” ⤵️
Dirigenti e sindacalista mi hanno osteggiato perché facevo radio e poi contestato per la solidarietà durante il lockdown. La medaglia del Comune viene vista malamente dalla quasi totalità dei colleghi, astiosi e invidiosi perché ad emergere doveva essere la categoria, non io. ⤵️
Nella notte, in aperta campagna, io e #Bologna5, di nuovo soli, dopo aver accompagnato un cliente.
Nella notte, nella bassa, buia, umida, silenziosa terra contadina tra Bologna e il Po.
Nella notte, non c’è nessuno.
Nella notte, una casa ogni 50 secondi, si intravede nel campo grazie ad una lucina alla porta.
Nella notte, è tutta campagna, solo buia e piatta pianura, e se ti scappa la pipì?
Soccia mica c’è un vespasiano a comando qui d’attorno.
Nella notte, non c’è nessuno.
Nella notte, sarà pure argomento tabù, ma la pipì è pur sempre pipì, soccia dai, non facciamo i damerini.
Nella notte, la fanno pure i Re e le Regina, la fanno pure quelli di Twitter, la fanno tutti, credo, scappa pure a me.