Leggere le cifre dei bilanci militari fa impressione.
Nel mondo si spendono ogni anno 1.981 miliardi di dollari in #spesemilitari.
Di questi 1.981 miliardi di dollari ben 1.103 (56%) sono quelli spesi dai 30 paesi appartenenti alla NATO.
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I 6 paesi NATO più spendaccioni (USA, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Canada) spendono più del 90% di quei 1.103 miliardi di dollari.
Quindi questi 6 paesi NATO spendono più di quanto spendono i restanti 190 paesi circa messi insieme.
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Gli USA fanno la parte del leone. Da soli spendono 776 miliardi di dollari, il 39% delle spese militari mondiali. Per darvi un'idea, la Russia ne spende 67, che sono tantissimi ma sono comunque meno di un undicesimo di quelli spesi dagli USA.
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Eppure, nonostante la NATO spenda il 56% della spesa militare mondiale, agli USA non basta. Vuole che tutti i paesi dell'alleanza spendano più del 2% del PIL (che, per capirci, di solito equivale a più del 5% delle spese dello Stato).
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Ad oggi solo 8 paesi NATO su 30 spendono più del 2% del PIL (Grecia, USA, Polonia, Regno Unito, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania).
L'Italia, pur essendo attualmente l'undicesimo paese al mondo come spese militari, arriva "solo" all'1,54%. Nel 2014 era 1,14%.
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Ora vogliono che raggiunga il 2%. Ossia 13 miliardi di Euro in più ogni anno (35,6 milioni in più al giorno). Immaginiamo di spenderli in modo diverso quei 13 miliardi. Cosa ci si potrebbe fare?
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Si potrebbero, ad es., aumentare di 200 euro al mese tutte le pensioni sotto i 1.000 euro. Oppure si potrebbero assumere 200.000 insegnanti, 100.000 infermieri, 15.000 medici. Oppure rendere gratuita l'istruzione dall'asilo all'università.
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Fra poche settimane, il 2 giugno, cadrà il 75° anniversario del referendum istituzionale e dell'elezione dell'Assemblea costituente.
Per ricordarlo, ripercorrerò quei giorni attraverso le pagine de L'Unità.
Giorno per giorno attraverso le prime pagine e alcuni articoli. >>>
All'epoca l'Unità usciva dal martedì alla domenica, era di due sole pagine e costava quattro lire. La domenica invece le pagine diventavano quattro (la terza era quella culturale) e il prezzo saliva a cinque lire. >>>
Il 9 giugno Vittorio Emanuele III aveva abdigato a favore del figlio Umberto. L'intento era chiaro: il vecchio sovrano - compromesso con il fascismo - usciva di scena nel tentativo di orientare l'esito del referendum a favore della monarchia. >>>
Il #Molise ha una popolazione di circa 300k abitanti.
Ad oggi ha effettuato 28.146 somministrazioni di #vaccino. 12.019 al personale sanitario, 6.752 al personale non sanitario, 4.043 agli ospiti delle RSA, 4.252 agli ultraottantenni (non ospiti di RSA), 502 a membri delle >>>
forze armate, 578 al personale scolastico che poi sarebbe personale universitario. Perché all'università hanno dato le dosi e sono stati i medici universitari che hanno provveduto alla somministrazione. Per le scuole si inizierà domani e le vaccinazioni per l'intera regione >>>
si svolgeranno tutte a Campobasso. Il che vuol dire che molti dovranno farsi 150 km o più per vaccinarsi. Il tutto, per inciso, in una delle 3 regioni rosse, nella regione con il più alto RT d'Italia (1,66) >>> [continuo dopo]
[1] Continuo a leggere che il governo Conte II è nato grazie a Renzi che lo ha fatto per fermare le destre.
Mettiamo in fila qualche fatto:
Inizio 2018 - Renzi è segretario del PD e decide le liste per le elezioni (scegliendo quindi a chi dare i seggi sicuri e a chi no)
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[2] 4-3-2018 Alle elezioni il PD ottiene quello che è di gran lunga il peggior risultato della sua storia.
12-3-2018 Renzi si dimette. Segretario ad interim diventa il vice di Renzi Maurizio Martina.
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[3] 23-4-2018 Mattarella affida al presidente della Camera Fico un mandato esplorativo. Tre giorni dopo Fico riferisce a Mattarella ed è ottimista sulla formazione di un governo PD-M5S. Sapremo mesi dopo che il governo nei giorni successivi era stato praticamente fatto.
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[1] Iniziamo dal #ReferendumCostituzionale2020. Stavolta vince il Sì e #IoHoVotatoNO.
Il Sì è stato un voto di pancia? un voto dell'antipolitica? Certamente c'è anche questo o forse soprattutto questo. Detto ciò,
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[2] non bisogna nascondersi dietro un dito, dietro al fatto che sulla carta il No aveva a stento il 5% e poi ha preso il 30%. Stupidaggini. Il No ha perso in modo netto: non c'è regione, non c'è provincia dove abbia vinto o perso con margine esiguo.
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[3] E quindi anche senza election day il risultato non sarebbe cambiato. Prendiamone atto e facciamo di tutto perché vengano apportate quelle modifiche (costituzionali, legislative, regolamentari) che evitino che l'esito referendario faccia danni irreparabili.
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