Il #4aprile 1968 veniva assassinato Martin Luther King, leader degli afroamericani e voce critica contro l'imperialismo, le disuguaglianze e le ingiustizie.
“Stavamo prendendo i giovani neri, che la nostra società aveva mutilato, e li mandavamo a quindicimila chilometri di
distanza, per garantire nel Sudest asiatico libertà a cui essi stessi non avevano accesso nel Sudovest della Georgia o a Harlem est. E così ci siamo trovati più volte di fronte alla crudele ironia di vedere sugli schermi televisivi ragazzi neri e bianchi che uccidono e muoiono
insieme, per un paese incapace di farli sedere insieme nei banchi delle stesse scuole. E così li vediamo affiancati e solidali nella brutalità, mentre incendiano le capanne di un povero villaggio, ma ci rendiamo conto che a Chicago difficilmente potrebbero abitare nello stesso
isolato. Io non potevo restare in silenzio di fronte a una così crudele manipolazione dei poveri.”
Con queste parole Martin Luther King motivò la sua partecipazione alle proteste dell’aprile 1967 contro la guerra del Vietnam.
Cannibali e Re
Cronache Ribelli
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La notizia secondo la quale i Carabinieri avrebbero fatto irruzione nella sede nazionale dell'USB (Unione Sindacale di Base) con il pretesto di cercare armi (per imprecisate segnalazioni telefoniche) è di una gravità inaudita. Per quanto ci riguarda è una violazione pari a quella
perpetrata da Forza Nuova con l'attacco alla sede nazionale della CGIL di questo autunno. In entrambi i casi infatti si tratta di un attacco simbolico e devastante alla libertà di attività sindacale nel paese. Gli stessi attacchi che, sia chiaro, subiscono quotidianamente
delegati o attivisti sindacali di questo paese, come ad esempio la sequela di misure contro il Si Cobas.
Nel caso specifico non può sfuggire a nessuno che l'accusa a un sindacato nazionale di "nascondere armi" in una sede nazionale è di una gravità tale che di solito si
Pil #6aprile 1992 moriva Isaac Asimov
Viaggiatore del tempo e dello spazio.
“Per ora, Immenso e Unico,–
disse con una certa riluttanza il messaggero–gli osservatori riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio”. “Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione
spaziale?” chiese Naron dimostrando stupore.
“Non ancora, signore.” rispose il messaggero quasi scusandosi.
“Ma se hanno scoperto l’energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali?” chiese Naron sempre più stupito
“Sul loro pianeta, signore” rispose il
messaggero.
Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò: “Sul loro pianeta?”
“Sì, signore” rispose il messaggero.
Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull’ultima aggiunta del libro piccolo. Era un atto senza precedenti, ma Naron era molto, molto
Alti dirigenti ENI in visita alla raffineria.
L'azienda toglie bandiere e striscioni dei sindacati: un atto grave e inaccettabile.
Livorno, #1febbraio 2022
Oggi è accaduto un fatto che consideriamo gravissimo. In occasione di una visita ufficiale di alti dirigenti Eni alla
raffineria, l'azienda ha tolto sia le bandiere delle organizzazioni sindacali sia lo striscione del “Coordinamento ditte appaltatrici Eni”. Questo comportamento unilaterale è da considerarsi di una gravità unica, non era mai accaduto prima ed è uno schiaffo non solo a tutti i
lavoratori ma a tutta la cittadinanza. Quello striscione insieme alle bandiere erano lì a sottolineare tutto il disagio di quei lavoratori che vogliono avere notizie sul futuro del sito livornese.
Facciamo appello a tutti quei soggetti con cui oggi abbiamo interloquito (Regione,
In quel periodo in Parlamento si dibatte l’adozione del sistema di trasmissione tra i sostenitori del francese S.E.C.A.M. e quelli del tedesco P.A.L.
Si optò per il sistema tedesco.
Ma gli apparecchi a colori avevano un prezzo proibitivo. Chi ricorda lo schermo tricolore?
Si trattava di un foglio di plastica diviso in tre sezioni orizzontali colorate di azzurro (in alto), di una tinta tendenzialmente rossastra al centro e di una verde in basso. "Se l'immagine trasmessa era di tipo ambientale, con cielo,
"Durante un tributo a #FabrizioDeAndrè a cui parteciparono i big della canzone, Dori Ghezzi riservò 250 posti per me, e io mi presentai a teatro coi miei derelitti.
Qualcuno dell’organizzazione intendeva mandarli nel loggione, confinarli lassù, con la scusa che non c’era
più spazio a disposizione. “Non vi preoccupate” dissi “ci penso io.” Fermai il traffico della sala e come un vigile li feci sedere in platea, tre qui, due là, tossici, barboni, prostitute accanto a notai, dame e politici. “No, lì no” mi intimarono. “Lì ci va il ministro della
Cultura Giovanna Melandri.” Allora le mettiamo accanto una puttana delle vecchie case, vedrai come esce arricchita dall’incontro!”
Erano tutti molto preoccupati, mi chiedevano garanzie su ciò che sarebbe successo e io li tenevo sulle
#21luglio 2001 #Genova#Diaz
"Sono lì, davanti alla Diaz, con la telecamera, mentre i carabinieri dentro la scuola massacrano di botte chi è rimasto a dormire. Documento tutto per Rainews. Stiamo assistendo alla più grande violazione dei diritti umani nella storia di questo
Paese. Lo sentivamo che sarebbe finita male.
...E viene in mente <<Nessun uomo è un uomo qualunque>>: proprio la canzone di cui è stato fatto il video, sul cui set ho conosciuto Claudio."
Fausto Pellegrini
"Quando uccidono Carlo Giuliani siamo ad Asti, stiamo facendo il
check up per il concerto con il gruppo. Arriva la notizia che c'è stato un morto, vedo il gesto di stizza rabbiosa di Claudio, la sua bestemmia. Non è possibile, dice, sembra che siano tornati quei giorni del '77, l'omicidio di Lorusso, la militarizzazione degli spazi.