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Apr 10 20 tweets 4 min read
«L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli» non va inteso come lasciare la libertà alla Russia di aggredire chi le pare e piace.
2/ La contestazione che va per la maggiore: "ometti il resto". Volevo arrivare proprio a quello! #Anpi (#LasciamoStareLeBandiere)
3/ «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;» [segue]

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senato.it/istituzione/la…
4/ «consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».

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senato.it/istituzione/la…
5/ Le parole del presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli: «Quanto scritto nell’articolo 11 ha il carattere di un’enunciazione generale e va letto come il ripudio della guerra di aggressione o intesa come uno strumento di soluzione delle controversie internazionali».
6/ Sempre Mirabelli: «Ma per la Carta la guerra esiste. Può essere deliberata dal Parlamento e proclamata dal presidente della Repubblica. Anche se questo aspetto non ci interessa perchè non siamo noi in guerra».
7/ Ancora Mirabelli: «In questo caso sia l’assemblea della Nazioni unite sia la Corte dell’Aja hanno condannato la guerra di aggressione contro l’Ucraina - sottolinea Mirabelli - dunque prestare aiuto, senza entrare nel conflitto, è costituzionalmente legittimo».
8/ Sempre Mirabelli: «Un sostegno che può essere fornito con gli strumenti più vari, certo con l’assistenza sanitaria ai rifugiati, ma anche aiutando chi combatte e quindi anche con strumenti bellici di difesa, per respingere l’aggressore».
9/ Il costituzionalista Stefano Ceccanti: «L’articolo 11 è scritto per consentire l’impegno contro gli aggressori, non per impedirlo. Il sostegno dell’Ucraina aggredita, compresi gli aiuti militari, in raccordo con i Paesi Ue, non è affatto impedito dall’articolo 11 [segue]»
10/ «della Costituzione, che è scritto sulla base delle culture dell’interventismo democratico per combattere insieme gli aggressori» afferma Ceccanti.
11/ Ceccanti: «L’articolo 11 era partito nella Prima Sottocommissione della Costituente come somma di due commi diversi, uno sul ripudio della guerra (nella versione iniziale “rinunzia alla guerra”) e l’altro sulle cessioni di sovranità [segue]»
12/ Ceccanti: «ma dopo un attento dibattito il 3 dicembre 1946 il costituzionalista catanese sturziano Caristia chiese e ottenne di fonderli perché il ripudio delle aggressioni [segue]»
13/ Ceccanti: «per avere effetti reali, non poteva che sfociare in una diversa visione della condivisione di sovranità e, quindi, di azioni comuni di difesa».
14/ Ceccanti: «Per questo fu pienamente legittimo anche l’intervento Nato in Kossovo in presenza di un blocco delle Nazioni Unite, un uso minimo della forza per evitare il male maggiore di un’imminente catastrofe umanitaria».
15/ Ceccanti: «Non siamo oggi in quella condizione, ma deve essere chiaro che l’articolo 11 è scritto per intervenire insieme contro gli aggressori e per aiutare gli aggrediti, non per impedirci di farlo».
16/ Tommaso Edoardo Frosini, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli: «La Costituzione parla a noi, non agli altri e questa è una guerra degli altri, che ci riguarda però come partner di Stati con i quali abbiamo firmato dei Trattati».
17/ Frosini: «L’articolo 1 1 della Costituzione, non prevede un no generico alla guerra, la ripudia come offesa, e va letto insieme all’articolo 10, secondo il quale l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute».
18/ Frosini: «Anche l’articolo 117 ricorda che la potestà dello Stato va esercitata nel rispetto dei vincoli che derivano dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali».
19/ Frosini: «L’Italia non è la Svizzera, e lo ha dimostrato in passato, inviando non solo armi ma uomini la cui vita era a rischio, in quelle che, in maniera molto soft, erano definite missioni di peacekeeping».
20/ Chi cita solo la prima parte dell'articolo 11 omette non solo il resto (e altri), ma il fatto che è già successo tornando, ogni volta, a discuterne. Succede sempre (purtroppo) per un'altra storica citazione: «Non scegliamo un presidente del Consiglio da una vita» 🤦

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Apr 10
1/ A quanto noto il mio intervento a @zona_bianca è concluso. Mi ero preso qualche appunto mentre gli altri ospiti parlavano e, purtroppo, non ho avuto la possibilità di esporre il tutto. Lo farò qui in questo thread, mentre ascolto il resto della trasmissione.
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2/ Una delle ospiti sostiene che in un TG della RAI (se ricordo al volo TG1 ma controllerò) avrebbero sostenuto che il sindaco di Bucha sia stato trovato morto con la famiglia in una fossa. Per come descritto, il caso combacia con quello di Motyzhyn.

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Apr 8
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3/ Ho notato uno schema che si ripete. Prima pubblicano via Telegram un'analisi "fast" che viene condivisa dagli account ufficiali delle istituzioni russe. La versione pubblicata dal sito può essere diversa, soprattutto se vengono smentiti, con ulteriori "supercazzole".
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🧵👇
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