Le piattaforme social non potranno più mirare a utenti minorenni con pubblicità online dirette. Sono vietate le manipolazioni occulte di algoritmi per indirizzare i cittadini verso certi contenuti, scelti dalle piattaforme per lucro, soprattutto se basati su sesso, 2/
identità etnica o sessuale, età, religione, aree politiche. Le piattaforme dovranno comunicare, in trasparenza, come combattono la disinformazione, a fatti e non slogan, e la propaganda bellica, attiva e senza controlli soprattutto dopo la guerra in #Ucraina. 3/
@Google , @Meta Facebook, @Twitter dovranno moderare i contenuti, eliminando razzismo, discriminazione, disinformazione oggi quotidiani e sfrenati. Stati Uniti, Canada e altri paesi seguiranno presto le regole UE come in passato. 4/
Le piattaforme hanno fatto lobby formidabile contro #DigitalServicesAct ma ora dovranno finalmente pubblicare "terms and conditions" chiari, anche per bambini e anziani, senza i presenti toni da Azzeccagarbugli. 5/
Le piattaforme dovranno adottare trasparenza nel raccomandare certi contenuti a certi utenti e assumere staff nazionale, capace di moderare nel linguaggio locale. 6/
Finora, Facebook e Twitter reagiscono raramente alle segnalazioni degli utenti su violenza, razzismo, fake news, discriminazione, usando algoritmi a casaccio e lasciando libera la propaganda razzista, militarista, sessista e la #disinformazione. 7/
Non rispettare le regole del #DigitalServicesAct porterà a sanzioni, multe fino al 6% dei profitti e, nel caso di prolongate violazioni, al bando totale dall’UE. #Digitalmarketsact altra serie di riforme EU sulle piattaforme era stata approvata ai primi dell'anno. 8/