Una storia della Resistenza nel Mezzogiorno,non è stata mai scritta. Di tutto quanto avvenne dal 1943 sotto la linea di Montecassino, si ricordano soltanto le 4 giornate di Napoli della fine di settembre. Eppure nel periodo dell'occupazione tedesca, in Campania, Sicilia,👇
Puglia, Lucania e Abruzzo si verificarono numerosi episodi spontanei di resistenza militare e civile ai fascisti ed ai tedeschi. Pochi sanno della battaglia di Barletta o delle insurrezioni di Matera, di Scafati, di Teramo e di Lanciano, che videro la partecipazione di larghi 👇
strati della popolazione. Solo di recente alcuni studiosi stanno tentando di colmare questo vuoto storiografico, mettendo in discussione la vulgata ufficiale che contrappone "il vento del Nord" all'immobilismo del Sud.L'opposizione al nemico da parte dei meridionali nacque 👇
"in primo luogo come reazione al terrore tedesco", e fu "strettamente connessa agli eccidi" e all'atteggiamento tracotante dell'esercito occupante.Fu questo il caso anche delle quattro giornate di Napoli,che iniziarono il 27-28 settembre come reazione ai rastrellamenti operati 👇
dalle SS (con l'internamento di 18.000 persone) e all'ordine di sgomberare tutta l'area occidentale cittadina. Ma la rivolta partenopea, che costò la vita a 562 napoletani, non deve essere considerata un fatto isolato. Essa fu preceduta e seguita da un insieme di veri e propri 👇
momenti insurrezionali aventi carattere popolare: impugnarono le armi contro i tedeschi gli abitanti di Matera (21 settembre),Teramo (25-28 settembre), Ascoli Satriano (26 settembre),Nola (26-29 settembre),Scafati (28 settembre), di SerraCapriola (1 ottobre),Acerra (1 ottobre),👇
Santa Maria Capua Vetere (5-6 ottobre),Lanciano (5 ottobre). A Maschito,un paese in provincia di Potenza,la popolazione si ribellò contro la guerra e la monarchia costituendo addirittura una "repubblica".
Il contributo del Mezzogiorno alla guerra di Liberazione non fu limitato👇
alle rivolte popolari. Migliaia furono i meridionali che militarono nelle formazioni partigiane sulle Alpi e sugli Appennini. Purtroppo non esistono stime precise al riguardo,ma nell'immediato dopoguerra lo storico piemontese Augusto Monti arrivò ad affermare che "le formazioni👇
partigiane che, militarmente organizzate, agirono contro i tedeschi e i loro alleati, sui monti che fan ghirlanda alla pianura del Po (…) furono almeno per un 40% costituite di 'uomini del Mezzogiorno'". Ricordiamo, tra le altre, che Cuneo, Torino e Genova furono liberate 👇
anche dai "Terroni. La Brigata Maiella si sciolse soltanto dopo aver contribuito a liberare Marche,Emilia-Romagna e Veneto. Al di là dell’aspetto strettamente storiografico partigiani sono stati uomini e donne che in tutte le maniere fecero Resistenza,in armi o con dinamiche 👇
di supporto e assistenziali,al dominio ideologico e militare che i nazifascisti volevano continuare adad imporre all’Italia dopo gli anni catastrofici della guerra scatenata in nome della “razza eletta”. Quindi, l'immagine di un Mezzogiorno conservatore e filofascista,é chiaro,👇
non corrisponde a realtá. Il lavoro di recupero della memoria degli episodi di resistenza meridionale compiuto negli ultimi anni colloca il Sud nel contesto nazionale e fa della guerra di Liberazione un valore nazionale nel senso pieno del termine.Sarebbe comunque oggi doveroso👇
far luce su questo frammento di verità dimenticata, riportando a galla, simbolicamente,tutti quei caduti ancora non codificati che morirono due volte, la prima perché fucilati, trucidati, impiccati o martoriati; la seconda perché dimenticati #25Aprile #Sudinrete
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Ieri ho scritto qualcosa sulla storia dimenticata della Resistenza nel Meridione d´Italia e dei suoi artefici. Oggi desidero provare a dare un volto e, con l´aiuto della banca dati dell´ANPI, anche a raccontare alcune delle storie dei terroni che contribuirono alla lotta di👇
liberazione.
Ignazio Buttitta (Bagheria- Palermo) poeta dialettale e cantastorie. Trasferitosi a Milano, unì l’impegno letterario ad una fortunata attività commerciale sino a che, allo scoppio della guerra, non si trasferì a Cologno Monzese per entrare nella Resistenza. 👇
Partigiano nelle “Matteotti”, il poeta siciliano fu arrestato dai repubblichini nel marzo del 1945. Riuscito ad evitare la condanna a morte, Buttitta, dopo la Liberazione tornò in Sicilia.
Armando Grimaldi (Catania).Tra i liberatori della città di Genova. Col nome di battaglia👇
Il 2/12/1860 in Sicilia, i poteri passarono dal prodittattore Mordini al luogotenente dei Savoia, Massimo Cordero di Montezemolo. Questo passaggio avrebbe dovuto segnare l’inizio della costruzione dello stato unitario. Nel suo proclama (1° dicembre 1860) 👇
Vittorio Emanuele assicura ai siciliani:
Il governo che io qui vengo ad instaurare sarà governo di riparazione e di concordia.
Tutto fu tranne che questo. Il comportamento del nord nei confronti del sud e dell’isola in particolare fu di conquista e di dominio. 👇
Nacque la sindrome piemontese. La campana della Gancia, a Palermo, recita:
Ci è doloroso il vederci piemontizzare, il vederci riguardare come pecore conquistate e comprate, quando abbiamo il convincimento della gloria nostra.
Piemontese per i siciliani era tutto ciò che 👇
In Sicilia la saga dell'arrivo di Ruggero d'Altavilla è stata raccontata in tanti modi da cantastorie, pupari e pittori. Ma particolare è il modo con cui gli abitanti di Monforte San Giorgio, un paesino sui monti Peloritani, ancora oggi lo rievocano: con campane e tamburo. 👇
Per 20 giorni, dal 17 gennaio al 5 febbraio, alle 6 del mattino ed alle 7 di sera risuona nella valle la tammuriniata e la campanata di Sant'Agata, con 25 ritmi diversi (prima erano molti di più) affidati all'estro degli esecutori inerpicati sul campanile, rappresenta l'arrivo 👇
del messaggero degli Altavilla: il trotto dei cavalli, il passo felpato del cammello su cui, secondo la leggenda, avanzava Ruggero, la fuga dei Saraceni.
Questa serenata ha un nome curioso: Katabba. Le etimologie proposte per questo termine sono numerose ma 👇
Nel IX secolo gli arabi invasero la Sicilia, conquistando Palermo nel 831 e l'intera isola nel 965. Nel periodo musulmano Palermo, divenuta capitale, è stata una della città più importanti nei commerci e nella cultura, era conosciuta in tutto il mondo arabo e si dice 👇
avesse più di 300 moschee. Sede di un potente emirato, grazie alla capacità amministrativa dei Kaglebiti divenne terra ricca e florida dai costumi tipicamente musulmani con influenze nella lingua e nella toponomastica, nelle colture e nelle costruzioni architettoniche ancora 👇
oggi chiaramente riconoscibili. Le tracce di essa sopravvivono anche nei monumenti che costituiscono il centro della città antica, con i suoi 5 quartieri: il Kasr, sito nella punta estrema della Paleopolis; il quartiere della grande Moschea; 👇
Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta: Sosteniamo il Comitato Parco Antenna S. Anna di Caltanissetta. L´antenna RAI deve rimanere - Firma la petizione! chng.it/zkhz8jwzH6 via @ChangeGER