Dopo un anno passato agli arresti domiciliari, in cui ha rilasciato dichiarazioni e riflessioni quotidiane sulla sua condizione e sulla condizione del suo Paese (la Russia), Gutnikova ha fatto il suo ultimo discorso in tribunale, lo scorso aprile.
Il suo è un discorso coraggioso e sicuro, sulla libertà e sull'indifferenza, sulla paura e sull'audacia, ma soprattutto sul coraggio necessario a rifiutare la scala di grigi del regime che tutto divora e tutto confonde, a dire che 2+2=4, che il nero è nero e il bianco è bianco.
Lo fa nel contesto di un regime che da vent'anni perpetra la tradizione, già presente nell'epoca precedente, di negare l'esistenza stessa di una verità, per l'unico fine di preservare l'integrità del proprio potere oppressivo.
Gutnikova cita molte autrici e autori, pensatrici, filosofi, poete, scienziati. Lo fa senza vanesia. Al contrario, mostra che la condizione umana unisce tutte coloro che ambiscono a definirsi "umane", che rifiutano la deumanizzazione, e quindi l'essere ridotte a schiave.
A proposito di donne. A #Rimini è in corso il raduno degli #Alpini, che come ogni volta si traduce in un assedio con annesse molestie a tappeto, soprattutto alle lavoratrici delle strutture ospitanti, con il plauso dell'amministrazione. @nonunadimeno Rimini sta documentando.
@nonunadimeno Il fatto che un evento *istituzionale* che *ogni singolo anno* registra una quantità di molestie verbali e fisiche allucinante continui a essere visto come una scampagnata folkloristica è orrendo e denota l'odio sistematico che questo Paese ha per le donne.
@nonunadimeno Alle compagne che denunciano e protestano viene detto di non "infangare il buon nome degli Alpini", o, come al solito, di essere meno pesanti. Nel frattempo, l'amministrazione si sfrega le mani per gli introiti fuori stagione. La nostra incolumità anche oggi vale zero.
Ieri è stato attivato lo stato di emergenza ad #Almaty, dove il controllo della città è stato assegnato a un comitato comandato dalle forze di polizia.
Dalle fonti (principalmente @nexta_tv) sembra che i protestanti abbiano la meglio al momento: ieri sera hanno messo in fuga i mezzi corazzati dell'esercito. Oggi hanno preso il controllo di altri corazzati, con cui hanno marciato verso il palazzo del governo regionale.