Alle ore 04:03 del 20 maggio di dieci anni fa, un forte #terremoto di magnitudo 5.8 stava per dare inizio ad una lunga e stressante sequenza sismica che ha interessato l'Emilia Romagna, più precisamente un'ampia zona delle province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia. 🧵👇🏻
La scossa del 20 maggio ha avuto un epicentro localizzato nei pressi di Finale Emilia, un piccolo comune che si trova a circa 30 chilometri di distanza da Ferrara.
Il terremoto in questione è stato avvertito dalle Marche alla Toscana e dal Friuli al Piemonte, con i maggiori danni che si sono concentrati tra Mirandola, Canaletto, Cavezzo e Finale Emilia, una particolare area in cui sono state registrate anche sette vittime.
Nove giorni più tardi, alle ore 09:00 del 29 maggio, un secondo terremoto di magnitudo 5.6 ha colpito un'area posta una ventina di chilometri più ad ovest, tra Cavezzo e Mirandola. È questa la scossa che ha provocato i maggiori danni e la maggior parte delle vittime.
Il bilancio aggiornato dopo il terremoto del 29 maggio è di 26 vittime, circa 350 feriti e oltre 15.000 sfollati. La maggior parte dei danni significativi e dei crolli ha interessato edifici industriali, capannoni, chiese e campanili, tutti edifici costruiti con mattoni.
Le case hanno invece retto piuttosto bene l'accelerazione del suolo e hanno subito dei danni meno diffusi e gravi. Molti dei danni secondari furono causati da un particolare fenomeno post-sismico che all'epoca aveva generato moltissima disinformazione: la liquefazione del terreno
Questo strano ma comune fenomeno interessa dei terreni saturi d'acqua che vengono sottoposti a pressioni e vibrazioni brusche ed improvvise. Il terreno in questi casi perde temporaneamente la sua resistenza e si comporta come un liquido denso
Il che provoca una risalita dal terreno di una melma composta principalmente da acqua, sabbia e fango. In Italia il terremoto del 2012 è stato quello che ha provocato gli episodi di liquefazione più estesi (1200 kmq) e significativi degli ultimi decenni.
Nonostante si sia discusso a lungo della pericolosità sismica dell'area, i terremoti del 2012 non sono stati affatto una sorpresa per i geologi italiani.
Al di sotto della pianura padana infatti, anche se è difficile immaginarlo, sono presenti delle vere e proprie catene montuose sepolte che fanno parte dell'appennino settentrionale.
E sono proprio loro che, sollevandosi, generano dei terremoti non troppo intensi (stiamo parlando comunque di eventi generalmente più deboli rispetto a quelli che avvengono in Calabria o in Abruzzo per esempio) ma comunque piuttosto frequenti.
I terremoti della sequenza del 2012 sono infatti avvenuti lungo delle faglie compressive, ovvero delle particolari sorgenti sismogenetiche che generano dei terremoti in cui i due lembi della faglia, avvicinandosi tra loro, fanno salire il blocco di roccia verso l'alto.
Esattamente 392 anni fa, il 16 dicembre 1631, il #Vesuvio generò una delle eruzioni più violente della sua recente storia. Stiamo parlando di un'eruzione sub-pliniana avvenuta dopo una lunga quiescenza durata circa 500 anni e che causò tra le 1.000 e le 14.000 vittime. 🧵
L'eruzione del 1631 fu preceduta da una moltitudine di precursori che iniziarono a manifestarsi piuttosto chiaramente a partire dalla seconda metà di novembre, ovvero una ventina di giorni prima dell'inizio della fase eruttiva.
Intorno a quel periodo, molti degli abitanti di Portici iniziarono ad udire dei rari ma improvvisi boati che si manifestavano con il cielo completamente sereno, un fenomeno che oggi potremmo ricondurre ad una probabile attività sismica di bassa magnitudo.
Alle 9:10 un nuovo #terremoto di magnitudo 3.2 è stato registrato nel Golfo di Pozzuoli, all'interno della caldera dei #CampiFlegrei. La scossa fa parte di un nuovo sciame sismico, l'ennesimo delle ultime settimane. I livelli sono ormai paragonabili alla crisi degli anni 80' 🧵
Nelle ultime settimane la sismicità è notevolmente aumentata. Gli sciami sismici sono ormai all'ordine del giorno, mentre le scosse di magnitudo pari o superiore a 3 vengono registrate quasi settimanalmente. Siamo ormai entrati nel vivo di una nuova crisi sismica.
Come si può vedere dal bollettino mensile dell'Osservatorio Vesuviano infatti, ad agosto sono stati registrati 1.118 terremoti, il numero in assoluto più alto dalla crisi sismica degli anni 80'. Tra poche settimane sapremo se il mese di settembre lo supererà o meno.
Come ormai già tutti sapete, nella tarda serata di ieri un violento #terremoto di magnitudo 6.8 è avvenuto nel cuore del #Marocco, dove secondo i primi bilanci si contano già 820 vittime e oltre 672 feriti. Si tratta del terremoto più forte della storia del paese 🧵
La scossa si è verificata lungo la catena montuosa dell'Atlante, un'area fortunatamente non densamente popolata che però si trova a soli 70 km di distanza da Marrakech, una delle città più popolose del paese. Lo scuotimento in quest'area è stato molto intenso dannoso.
A causa della sua intensità e profondità di 18 km, la scossa è stata chiaramente avvertita in tutto il Marocco, nella zona occidentale dell'Algeria e perifno in alcune aree della Spagna (Malaga, Siviglia, Isole Canarie) e del Portogallo (Lisbona, Faro).
A partire da questa notte, un corposo sciame sismico è in corso all'interno della caldera dei #CampiFlegrei, tra Pozzuoli e Bagnoli (#Napoli). In poco meno di 8 ore sono stati registrati circa 120 piccoli terremoti, il più forte dei quali ha avuto una magnitudo di 3.6. 🧵
Di queste 120 scosse, la stragrande maggioranza ha avuto una magnitudo molto contenuta (≤ 2.0) e soltanto 6 hanno avuto una magnitudo pari o superiore a 2 (2.0, 2.5, 2.0, 3.1, 2.5, 3.6 e 2.8). Per via della loro superficialità però, ne sono state avvertite tantissime in città.
Per via della persistenza dello sciame, una buona fetta della popolazione di Pozzuoli e Bagnoli è rimasta sveglia e (comprensibilmente) in ansia. Questo video per esempio, ci mostra lo scuotimento provocato dalla scossa principale di magnitudo 3.6 delle 6:18 di questa mattina.
All'alba del 21 luglio del 365 d.C. un violentissimo #terremoto di magnitudo stimata, a seconda degli studi, tra 8.0 e 8.5 si è verificato vicino #Creta, in Grecia, lì dove la placca africana si immerge al di sotto della microplacca egea. 🧵
Il terremoto del 365 è durato oltre un minuto ed è oggi considerato l'evento sismico più intenso avvenuto nel Mediterraneo in epoca storica. L'area in cui si è verificata la scossa, ovvero lungo l'arco ellenico, è una delle zone più sismiche dell'intero bacino.
In poche decine di secondi, la scossa ha provocato un sollevamento del suolo (e in particolare del fondale marino) di circa 8-9 m, un valore incredibile. Oggi possiamo ammirare i suoi effetti lungo l'antico molo di Phalasarna, un'antica città portuale di Creta.
Dopo un incremento della sismicità che è durata diversi mesi e che è culminata pochi minuti prima con un forte terremoto avvertito dagli abitanti di Torre del Greco, la sera del 15 giugno 1794 è iniziata un'importante eruzione laterale sulle pendici del #Vesuvio 🧵 1/12
L'eruzione è iniziata alle 22 con l'apertura di una serie di fratture eruttive localizzate a bassa quota sulle pendici nord-orientali e sud-occidentali del vulcano. Lungo queste ultime in particolare, si erano aperte almeno 6 bocche tra i 325 e 550 m di quota. 2/12
Queste bocche avevano iniziato ad alimentare una fluida e voluminosa colata di lava diretta proprio verso la città di Torre del Greco. Poco meno di cinque ore dopo, nel cuore della notte, la lava aveva già raggiunto e superato il perimetro delle mura cittadine. 3/12