Al primo congresso della Federazione nazionale degli Insegnanti di scuola media, così #Salvemini (era il 1902!):
«Ma voi, si sentono dire gl’insegnanti, voi lavorate poco, e quindi non potete chiedere stipendi eguali a quelli degli altri funzionari che hanno tutta la giornata legata all’ufficio.»
«Compiute le vostre ore di lezione, al massimo tre al giorno […] siete liberi cittadini. Poi avete le vacanze di natale, di carnevale, di pasqua, poi le vacanze estive. Quale impiegato dello Stato ha tante comodità?»
E proprio quella narrativa che faceva degli insegnanti degli svogliati parassiti, concludeva il relatore, era l’ostacolo principale a rendere nell’immaginario diffuso la scuola un luogo di esperienze più importanti della mera conquista del “pezzo di carta”, ...
... e a fare dei problemi professionali dei docenti uno degli elementi salienti di una riforma scolastica effettivamente compresa e accolta dalla società nel suo complesso.
Queste parole hanno 120 anni, eppure per molti versi sembrano simili a quelle che si è soliti ascoltare a più riprese oggi quando si parla di insegnanti, al bar –il che sarebbe forse il problema minore– come nel dibattito pubblicistico sui giornali e su ascoltati profili social.
Stereotipi e luoghi comuni svalutativi sul ruolo professionale dei docenti di scuola vengono da lontano, non sono comuni solo in Italia, e la loro diffusione è spesso tutt’altro che innocente.
La violenza omofobica è un mezzo e uno strumento per la costruzione dell’identità maschile eterosessuale, assumendo carattere semi-normativo.
Le dimensioni che fenomeni come quelli del bullismo omofobico stanno assumendo nel nostro Paese richiedono di scongiurare e prevenire, attraverso interventi mirati, il manifestarsi di comportamenti che legittimano il bullismo negli ambienti educativi e di istruzione.
Sarebbero necessari proprio quegli interventi che spesso vengono ostacolati al grido di «giù le mani dai nostri bambini», interventi cioè che vogliano anzitutto mostrare la realtà e giustificare la presenza delle differenze in contesto scolastico.