Dopo 64 anni il #Galles è tornato ai Mondiali e questa è la storia della loro unica partecipazione nel 1958, quando si schiantarono solo su Pelé. A proposito: lo sapevate che, tecnicamente, il Galles partecipò a quel Mondiale come rappresentante della zona afro-asiatica?
Rewind: nel girone eliminatorio il Galles è arrivato secondo alle spalle della Cecoslovacchia, e dunque eliminato. Contemporaneamente, le federazioni di Asia e Africa non riescono a eleggere una qualificata. La prescelta sarebbe Israele, però...
... però tutte le avversarie di Israele hanno dato forfait. La Turchia si è chiamata fuori per protesta per non essere stata inserita nell'UEFA, mentre Egitto e Sudan, membri della Lega Araba, si sono rifiutate di incontrare il "nemico" (sono gli anni della crisi di Suez).
Sono problemi che porteranno Israele a gareggiare per l'UEFA nel 1962 e 1966. Ma la FIFA sa riconoscere una farsa quando ne vede una: perciò, per evitare che Israele si qualifichi senza giocare nemmeno una partita (eccovi una pratica infografica delle qualificate), decide che...
...decide che deve affrontare in un play-off una delle "seconde" europee. La prima a essere sorteggiata è il Belgio, ma rifiutano anche loro! Seconda sorteggiata: il Galles, che fanno meno gli schizzinosi e si preparano al doppio spareggio.
Il Galles è una buona squadra con un grande centravanti: il Gigante Buono John Charles, stella della Juventus e partner in crime del Cabezon Omar Sivori con cui proprio nel 1958 vincerà il primo di tre scudetti. Qui lo vediamo segnare di testa all'Ungheria.
Un altro gran giocatore è Cliff Jones, stella del Tottenham di Bill Nicholson che nel 1961 vincerà l'ultimo titolo della storia degli Spurs. Oggi ha 87 anni ed è un vecchietto arzillo, tanto da essere molto attivo qui su Twitter.
Il ct è Jimmy Murphy e si sdoppia anche nel ruolo di assistente di Matt Busby sulla panchina del Man Utd (dettaglio da non trascurare). I suoi chiudono il discorso-spareggio già all'andata, vincendo 2-0 al caldo di Ramat-Gan: è la prima vittoria del Galles fuori dal Regno Unito.
Il ritorno a Cardiff si gioca il 5 febbraio: il Galles rivince 2-0 e vola in Svezia. E si può dire che il Mondiale salva la vita a Jimmy Murphy perché gli impedisce di essere a bordo dell'aereo del Man Utd che il giorno dopo si schianta sulla pista dell'aeroporto di Monaco.
La vigilia del Mondiale è agitata dal caso-Charles. Per riempire il vuoto dovuto alla mancata qualificazione dell'Italia, la Lega Calcio ha avuto la bella idea di piazzarci la Coppa Italia e impone alle squadre di non mandare ai Mondiali i loro stranieri! Compresa la Juventus...
... ma la situazione viene risolta con il buonsenso e i gallesi onorano il Mondiale, pareggiando tre partite su tre contro Ungheria, Messico e Svezia e strappando il pass per i quarti grazie a questo gol "alla Van Persie" di Ivor Allchurch nello spareggio con i magiari.
Ai quarti, c'è il Brasile! Murphy deve rinunciare all'acciaccato Charles e sarà un'assenza pesante. Lo sostituisce Colin Webster, che gioca anche lui nel Manchester United e condivide con il ct il destino da miracolato: aveva saltato la trasferta fatale per un'influenza.
Per nulla turbato dal fatto di affrontare il Brasile, nei giorni precedenti Webster si è messo in mostra perché in una festa in hotel ci ha provato con una ragazza che poi si è scoperta essere la fidanzata di un cameriere, e a quel punto ha tirato una testata al cameriere.
Ma Webster non è Charles, e nel primo tempo sbaglia un gol che avrebbe riscritto la storia. Brasile-Galles è molto equilibrata e viene sbloccata a meno di 20 minuti dalla fine dal primo dei 12 gol segnati ai Mondiali dal 18enne Edson Arantes do Nascimento.
"Con Charles avremmo vinto noi", dirà per sempre Jimmy Murphy. Il Galles torna a casa a testa alta con un ulteriore motivo d'orgoglio: nell'unico Mondiale con presenti tutte e 4 le rappresentanti del Regno Unito, fu decisamente quella che si comportò meglio.
Da allora il Galles non è più tornato a un Mondiale, mancando la qualificazione anche in circostanze drammatiche come nel 1986 quando fu raggiunto a tempo scaduto sul pari dalla Scozia, un gol che costò la vita al mitico ct scozzese Jock Stein, colto da infarto a fine partita.
Mentre nel 1994 la palla della qualificazione al Mondiale americano era passata dal piede mancino di Paul Bodin, di solito un rigorista impeccabile che però, nella partita decisiva contro la Romania, calciò sulla traversa.
A proposito, il Galles si presentò a Svezia 1958 sotto questa insolita bandiera, suo vessillo ufficiale dal 1953 al 1959, prima che venisse eliminata la frase in gallese "Y Ddraig goch ddyry cychwyn" (Il Dragone Rosso guida l'azione), tratta da una vecchia poesia del '400.
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Che succede? Che si avvicina #Sanremo2024 e allora, come ogni anno, il consueto MEGA-THREAD sanremese con la top 30 delle mie canzoni preferite dei Festival di cui ho memoria (quindi, a spanne, dal 1989 a oggi).
30) "Cosa resterà (degli anni '80)" (Raf, 1989). "Anni ballando ballando/Reagan Gorbaciov", nove mesi prima della caduta del Muro. La giacca rossa di Raf a Sanremo 1989 è uno dei miei primi ricordi in assoluto, non solo in tv, insieme ai testi del Festival su Sorrisi & Canzoni.
29) "Lasciarsi un giorno a Roma" (Niccolò Fabi, 1998). "Il pavimento/del paradiso sei per me". L'energia del romano Niccolò Fabi, indie prima che il termine non esistesse ancora, vestito come uno studente di liceo invitato a un compleanno.
Stasera a Celtic Park l'Atletico Madrid indosserà una divisa speciale, maglia rossa e calzoncini blu, per celebrare Celtic-Atletico 0-0, semifinale d'andata di CoppaCampioni 1973-74: la dimostrazione che il calcio "di una volta" non era così bello come lo si dipinge oggi.
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A riassumere le scorrettezze di quella partita basterebbe il tabellino: tredici cartellini estratti dall'arbitro turco Babacan, dodici dei quali ai danni dell'Atletico. Ma le immagini televisive renderanno ancora meglio la brutalità di Celtic-Atletico 1974.
L'Atletico era allenato dall'argentino Juan Carlos Lorenzo, ex tecnico della Lazio (dove sarebbe tornato negli anni 80) e santone del calcio sudamericano: per esempio, era il ct dell'Argentina che ai Mondiali 1966 aveva scioccato l'Europa per lo stile di gioco "machiavellico".
6 anni dopo aver spedito in rete un pallone che gli era valso il Premio Puskas, Olivier #Giroud ha cambiato consonante e ha soffiato palla a Puscas. Viaggio nel pazzo mondo dei portieri casuali di Serie A, a cominciare dall'unica volta che era capitata al Milan... 100 anni fa!
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Accadde 100 anni fa, il 4 novembre 1923: un Milan-Pro Vercelli 1-3 in cui il portiere Midali fu espulso al 72' per "un atto di giustizia sommaria" secondo la Gazzetta. Le sostituzioni non esistevano: in porta andò il difensore Rinaldo Bronzini, che riuscì a non prendere gol.
Singolare quel che accadde in Milan-Bologna del 28 febbraio 1982, quando Rosario Lo Bello (non ancora famigerato presso i milanisti) espulse Piotti per una scaramuccia con Franco Colomba, ma con democristiana prontezza fischiò la fine della partita subito dopo.
"Nervi saldi, cervello fresco e grandi gambe". 25 anni fa, il #27luglio 1998, sul Col du Galibier, il tormento e l'estasi di Marco Pantani (anzi PAN-TA-NI, come scandiva immancabilmente Adriano De Zan): chi c'era, non potrà mai dimenticare.
Partito con un ritardo di 3'01" dalla maglia gialla Ullrich, a 47 km dal traguardo Pantani inizia a "sentire le voci", come ha scritto quella mattina Gianni Mura su Repubblica. Prende atto che Ullrich non lo segue, aspetta per un po' Leblanc ma poi molla anche lui al suo destino.
La Grenoble-Les Deux Alpes diventa presto un calvario per Ullrich, che ancora arranca sul Galibier quando Pantani ha già scollinato ed è in discesa - con un unico brivido quando pensiamo che sia caduto ancora, e invece sta solo indossando la mantellina offerta da Orlando Maini.
Un anno ai Giochi di Parigi che inizieranno il #26luglio 2024. E allora THREAD ispirazionale con i 30 momenti olimpici più belli della nostra vita (o perlomeno da Seul 1988 in poi). Bonus track: l'ultimo dei tre podi tricolore della storia, conquistato dalle fiorettiste a Londra.
30) Nell'inferno di Sant Sadurnì d'Anoia lo sprint di Fabio Casartelli sull'olandese Dekker e il lettone Ozols a Barcellona 1992, nell'ultima edizione olimpica in cui il ciclismo era ancora limitato ai dilettanti.
29) Atene 2004, l'unico oro femminile conquistato negli sport di squadra: il Setterosa di Pierluigi Formiconi, Melania Grego, Tania Di Mario, che risale dalla buca di un -2 nei supplementari contro le padrone di casa, com'era riuscito ai maschi dodici anni prima.
25 anni fa, il #30giugno 1998, andò in scena una delle più grandi partite della storia dei Mondiali e contemporaneamente uno dei momenti più tragici della storia del giornalismo sportivo, per giunta sulla BBC, ad opera di Brian Moore e Kevin Keegan. Ma andiamo con ordine.
La partita in questione è Argentina-Inghilterra, ottavi Francia 1998, stadio Geoffroy-Guichard di Saint Etienne. Una partita che vive di momenti di grande cult, come il celebre assolo del Wonder Boy Michael Owen che, nell'estasi del momento, a molti inglesi ricordò Maradona.
L'Argentina arpiona il pareggio a fine primo tempo con questo geniale schema su calcio piazzato dal limite: tutti si aspettano la parabola di Veron o la stangata di Batistuta, invece...