Daniele Vicari, regista di "Diaz" riportò fedelmente in scena il contenuto dei verbali dei giorni in cui la democrazia non solo a Genova ma in tutta Italia si prese una vacanza, chi ha visto il film lo ha potuto leggere nei titoli di coda.
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Lo stesso ha fatto Renzo Martinelli con il film su #Ustica, realizzato dopo la lettura di 5000 pagine, romanzato quel tanto che basta a comporre una storia da raccontare al cinema.
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Quel film ha suscitato com'è ovvio molte polemiche ma Andrea Purgatori, il giornalista che insieme a Rulli e Petraglia scrisse Il Muro di gomma, film dedicato sempre alla strage di #Ustica, disse che la ricostruzione è molto verosimile.
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E altrettanto vero, non simile, è il fatto che anche allora i giornali si guardarono bene dal raccontare la verità: nel film si vedono gli attori che sfogliano La Repubblica e il Corriere della Sera cercando invano la notizia del Mig libico caduto sulla Sila
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e del quale la stampa ufficiale parlò quasi un mese dopo quel 27 giugno.
[noidellitavia.it/176334385]
L'unico quotidiano che ne scrisse subito collegando i fatti fu Paese Sera, che per fortuna, grazie a mio padre, entrava tutti i giorni in casa mia anche con l'edizione serale.
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Se scrivo spesso di informazione malata è perché vorrei che tutti avessero la consapevolezza che molta della storia peggiore di questo paese, fatta di omissioni, disinformazione mirata a proteggere il potere,
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quella ragion di stato in difesa della quale le istituzioni hanno sempre e puntualmente negato verità e giustizia alle vittime di stragi e ai loro familiari è una responsabilità non solo politica ma storica e personale di chi dovrebbe lavorare per la verità,
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invece le preferisce, le ha sempre preferito l'opportunismo e la sicurezza di una carriera che ci si può garantire soltanto se non si disturbano i poteri.
In questo paese c'è stato e c'è un problema enorme non solo di disinformazione,
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ma di giornalismo sempre disposto e disponibile a reggere il gioco al potere, anche quando è un gioco sporco che causa dolori, ingiustizie e in grado di stravolgere il percorso della storia e il destino delle persone.
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Come sarebbe oggi l'Italia se i responsabili e i colpevoli delle stragi fossero stati inchiodati alle loro responsabilità? Di sicuro non il paese migliore del mondo ma uno più giusto dove almeno non ci si dovrebbe vergognare di vivere. #Ustica #27giugno
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Quando Aldo Davanzali, proprietario dell'Itavia diceva "mi hanno abbattuto un aereo", lo prendevano per matto.
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Spese tutto quello che aveva alla ricerca di quella verità che lo avrebbe scagionato dall'accusa di scarsa manutenzione dei suoi aerei.
Alla fine si ammalò e morì senza un soldo.
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Mio suocero, che da funzionario all'Itavia dove ha lavorato per tanti anni finì a fare l'operaio allo smistamento poste in Alitalia lo raccontava sempre, parlava sempre del suo lavoro, ogni volta che lo faceva gli venivano gli occhi lucidi
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Ivo Nutarelli e Mario Naldini erano due piloti dell'Aeronautica Militare, entrambi morirono il 28 agosto dell'88 nell'incidente a Ramstein durante l'esibizione delle Frecce Tricolori che costò la vita a tre piloti e a 67 persone fra quelle che assistevano alla manifestazione.
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Tutti e due la notte del 27 giugno 1980 erano in volo su un caccia militare nei cieli di #Ustica e avrebbero dovuto testimoniare.
Complotto? No. Di sicuro una tragica coincidenza.
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C'è un lunghissimo elenco di morti quanto meno sospette che circonda l'inchiesta sulla strage di #Ustica che provocò 81 morti.
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I tedeschi che fanno 'ja' hanno riconfermato per 16 anni Angela Merkel perché evidentemente ha saputo dare le giuste risposte alle istanze dei cittadini.
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Nello stesso periodo in Italia hanno governato, si fa per dire, tutti, compresi i governi accozzaglia calati dall'alto per risolvere le emergenze di un paese *sempre* in emergenza, ma non solo non le hanno risolte, ne hanno create altre e altre ancora:
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una su tutte la povertà dilagante che oggi colpisce non solo i ceti più bassi ma anche quello medio.
Oggi è povero chi lavora.
E siccome ancora non basta bisogna impoverire e privare di tutto ancora e ancora soprattutto chi aveva poco ed è destinato ad avere ancora meno.
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Molti di coloro che commentano i fatti di oggi nel 2001 erano piccoli, troppo giovani o molto distratti e forse non sanno o non ricordano che un'intera classe dirigente, pur avendo tutta la responsabilità dei massacri avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto,
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definiti da Amnesty International "la più grave sospensione dei diritti democratici dopo la seconda guerra mondiale" è uscita indenne da una vicenda che in un paese sano, in un vero stato di diritto sarebbe costata le dimissioni immediate di tutta la filiera.
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Invece alcuni dei protagonisti sono stati addirittura promossi con l'avanzamento di carriera.
Non è un giorno che agli italiani si fa sperimentare la teoria della rana bollita e se nessuno alza la guardia alla fine ci si abitua,
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Un arresto importante in Sicilia a tre giorni dalle elezioni e, a parte il Fatto e La Notizia che lo mettono in prima com’è giusto che sia gli altri giornali non azzardano nemmeno un pigolio di disapprovazione e di critica su certa politica
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che non ha mai smesso di intrallazzare con la mafia; oggi lo può fare anche forte del fatto che due condannati per mafia sono entrati con le mani e con i piedi nella campagna elettorale siciliana, a sostenere chi? Naturalmente il candidato di destra.
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Non sia mai si dovesse disturbare la magnifica alleanza tra la destra e Italia ‘viva’. #9giugno
Un ingenuo penserebbe che se ci sono giornalisti disposti a giocarsi la reputazione pubblicando balle per screditare persone a caso rischierebbero qualcosa anche per difendere e sostenere #Assange,
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giornalista perseguitato e incarcerato non a Mosca ma a Londra per aver portato alla luce la verità sui crimini di guerra occidentali.
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Invece manco per niente, quelli che non si fanno scrupolo di diffondere balle per farsi belli agli occhi del potere e poco importa se le balle mettono a rischio la sicurezza delle persone sono gli stessi che di #Assange non parlano,
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