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Jul 31 25 tweets 6 min read
Thread domenicale. Per raccontare una grande storia italiana, la storia di Bruno Murari. Forse lo conoscete già, e allora non vi interessa la mia sintesi. Ma se invece non sapete chi è, vi manca qualcosa di essenziale (1/25)
Magari conoscete Bruno Munari, artista, designer e scrittore. Io invece parlerò di Murari. Una consonante di differenza. Eppure, anche questa è una storia di design, di bellezza, di passione (2/25)
Comincia negli anni ’50 quando Murari, classe ’36, consegue a Mestre il diploma di perito industriale elettrotecnico. È un tassello di quella formazione tecnica diffusa che alimenta la ricostruzione italiana (3/25)
Dopo i primi lavori, la vita di Murari incrocia un gigante della ricostruzione, Enrico Mattei, nel 1961: viene assunto alla Società Minerali Radioattivi Energia Nucleare (SOMIREN), nata per cercare e sfruttare riserve di uranio (4/25)
La società fu fondata dall’ENI nel 1955, per rispondere al grande disegno di Mattei, fervido sostenitore del nucleare. Murari progetta sonde cilindriche per misurare la radioattività del terreno (5/25)
Un amico gli parla del germanio e del silicio, e lo conduce verso un’altra realtà: è la SGS, Società Generale Semiconduttori, che da pochi anni ha posto l’Italia nel radar della microelettronica, che inizia il suo enorme sviluppo (6/25)
SGS nasce nel 1957 da un’intuizione di Roberto Olivetti e Virgilio Floriani (un protagonista dimenticato della tecnologia in Italia), in partnership con la prestigiosa Fairchild. La sede è ad Agrate Brianza (7/25)
Murari nel 61 svolge due colloqui lo stesso giorno: uno con SGS, e uno col gigante IBM, a Vimercate. La sfida evolutiva dei semiconduttori lo stimola, e accetta con entusiasmo la proposta di SGS, dove viene assunto col badge n. 184 (8/25)
Così Murari attraversa i cancelli di Agrate per la prima volta, 61 anni fa. Continua a farlo anche oggi: pochi giorni fa ho avuto l’onore di pranzare con lui lì e mi ha consegnato un bellissimo libro, dove lui e gli altri pionieri si raccontano. (9/25)
Cosa si trova nella storia dei pionieri della microelettronica in Italia? Innovazioni, successi, fallimenti, accordi strategici, aperture di fabbriche nella giungla, grandi amicizie. Anche i baffi di Pasquale Pistorio che dicono nell’84 “Vieni nel futuro” (10/25)
SGS ha vissuto diverse evoluzioni, fino a quella degli ultimi decenni, STMicroelectronics, ma il pioniere Murari rimane in tutte le fasi, sempre occupandosi di ricerca applicata e progettazione, guidando squadre votate all’innovazione (11/25)
L’ha fatto ad Agrate, l’ha fatto con le squadre di Cornaredo/Castelletto: dai primi tentativi col germanio fino all’era del silicio in cui viviamo, dal carburo di silicio al nitruro di gallio. Per cercare nuove soluzioni e applicazioni (12/25)
Aldo Romano, storico amministratore delegato di ST Italia, ricorda il suo accordo strategico con Murari: l’80% delle risorse sulla ricerca di prodotto e tecnologia andava a supportare l’attività ordinaria, il 20% ai progetti a rischio e a lungo termine (13/25)
Qui c’è una lezione importante sui gruppi di ricerca all’interno delle imprese e sul loro dialogo col management, per rispondere a esigenze (un cliente che chiede qualcosa che ancora non si riesce a fare, come Romano e Murari raccontano di HP) e per aprire nuove strade (14/25)
Il prodotto più noto di questa carriera sono i MEMS, “sistemi micro-elettro-meccanici, che integrano minuscoli dispositivi meccanici per rilevare grandezze fisiche e blocchi elettronici di controllo ed elaborazione”. Qui Murari ve li racconta (15/25)
Murari è un inventore con oltre 200 brevetti e ha vinto moltissimi premi. È l’unico italiano che ha ricevuto l’Elmer Sperry Award, che onora il padre della tecnologia di navigazione che ha permesso alla Marina USA di effettuare un enorme salto innovativo a inizio 900 (16/25)
Murari, fin da bambino, è anche un grande appassionato di aeromodellismo, tema su cui è attivo da decenni, e ha vinto tantissime gare. Ne va molto orgoglioso. Omaggiamo questa passione con Bruno Munari, “Rifilettori su aerei Caproni”, gli aerei amati da Miyazaki (17/25)
Dal 2005, Murari non è più un dipendente, ma col “silicio nel sangue”, rivendica “un ruolo maieutico, usando l’esperienza per indirizzare nuovi ricercatori e nuove ricerche”, per “pensare fuori da schemi precostituiti”. Nella maieutica, uno dei suoi più grandi successi (18/25)
Negli anni ’90, Murari invia a Berkeley un brillante fisico subnucleare che era stato al CERN e al Max Planck, affinché affini le sue capacità di progettazione. Viene da Pietrapertosa (Potenza) e si chiama Benedetto Vigna. (19/25)
Vigna diviene la figura fondamentale per lo sviluppo dei MEMS, la cui avventura scientifica e tecnologica può oggi essere studiata, tra l'altro, attraverso un volume collettivo di quasi 1.000 pagine (20/25)
Nel 2021, Vigna è stato nominato amministratore delegato di Ferrari. Una scelta sorprendente e significativa. Segnala la crescente importanza della microelettronica, a livello geopolitico, industriale, manageriale (21/25)
“L’industria delle industrie”, che nella celebre formula di Drucker era l’automobile, oggi è l’incredibile supply chain dei semiconduttori, che è cruciale per l’automotive e per altri settori industriali, fondamentale per tutta la nostra vita quotidiana (22/25)
È attraversata da enormi tensioni, dalla “prima guerra dei semiconduttori” (tra USA e Giappone), alla seconda guerra (tra USA e Cina). Ma della geopolitica dei semiconduttori parlerò in un prossimo libro. Qui parliamo ancora di maestri e allievi. (23/25)
Come ha scritto Natalino Irti: “L’allievo ha il dovere, e non il semplice diritto, di rendersi autonomo, di percorrere nuove strade, di adottare altre prospettive e metodi di studio. Nell’esercizio di questa libertà risplende la grandezza del maestro” (24/25)
Murari, nei dialoghi coi suoi interlocutori, non smette mai di ricordare l’orgoglio per il suo allievo. Con la sua carica contagiosa ha varcato i cancelli della Ferrari, come ha varcato quelli di Agrate, oltre 60 anni fa (25/25)

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