Quella laggiù in fondo è Porta Flaminia, da cui inizia l'omonima via. Si chiama anche Porta del Popolo, entrandovi si accede all'omonima piazza.
La scalinata sulla sinistra conduce all'ingresso monumentale di Villa Borghese.
Siamo nel cuore della Capitale.
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Tutta la scalinata, le panchine, i bidoni intorno sono disseminati di lattine e bottiglie di birra, di vino e di superalcolici. Segno evidente di una movida notturna piena di spiriti.
L'uso ricreazionale dell'alcol è sempre più frequente, tra i giovani è una piaga sociale.
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È vero che non esiste sostanza chimica con effetti sul cervello priva di pericolo.
Occorre ribadire però, senza moralismi, che le sostanze alcoliche possono provocare danni irreparabili. Per la facilità con cui si possono procurare e assumere, per l'accettazione sociale...
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... per la rapidità della dipendenza, per la difficoltà a smettere, per le conseguenze organiche, si tratta di una delle droghe più temibili e più sottovalutate.
#SaluteMentale è anche saper trovare serenità, soddisfazione e piacere senza ricorrere a droghe ed alcol.
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Il mio augurio per le giovani generazioni è di non cedere agli scaltri imbonitori delle generazioni anziane e di imparare presto a volersi bene e a discernere tra ciò che rende dipendenti e insoddisfatti e ciò che rende liberi e felici.
Buona festa dell'Assunta!
eof/
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Se avrete la pazienza di leggere l'articolo vi renderete conto che è nulla di più di quella che in gergo si chiama "marchetta elettorale". Con tanto di scappellamento!
La presunta "dottrina cattolica" sbandierata nel titolo è racchiusa in un rimando.
La Redazione "rimanda" alla presentazione di tale dottrina da parte di Parolin su Limes. Presentazione che a detta loro i "media atlantisti" (sic!) avrebbero travisato.
Per il resto compare Tarquinio, citato da Conte, e Zuppi. Che però non parla né di dottrina né di fede.
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Un giorno alcuni esseri intelligenti troveranno una piccola sonda incastrata in una cometa. È la sfortunata Rosetta. Si chiederanno quale civiltà l'avesse inviata e calcolando l'orbita della cometa decidono di mettersi in viaggio per conoscere gli artefici del portento.
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Dopo un po', incroceranno la Voyager 1 e troveranno al suo interno un disco d'oro. Capiranno che la civiltà che ha prodotto quel gioiello di tecnologia si trova sul terzo pianeta del sistema solare e felici della loro fortuna fanno rotta verso la Terra.
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Nel loro lungo viaggio si imbatteranno in un altro gioiello di tecnologia, il telescopio Webb, e si rallegreranno di constatare i progressi compiuti da quella civiltà. Il loro desiderio di conoscerla crescerà e non vedranno l'ora di raggiungere gli abitanti della Terra.
Che lo si voglia riconoscere o meno, in Italia ci sono problemi davvero macroscopici ad ogni livello. Pandemia e guerra in Ucraina sono riuscite a slatentizzare contraddizioni e paradossali inadeguatezze delle persone.
Propongo a seguire un plurisondaggio su sei argomenti.
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1. Politica e politici.
Il problema maggiore di politica e politici in Italia è..
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Questo non lo chiamo "pacifismo", ma "esichismo" (da ἡσυχία, esichia gr. quiete).
Il termine "quietismo" è occupato, quindi inutilizzabile. Il termine "esicasmo" ha significato proprio in ambito spirituale.
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"Esichismo" è l'atteggiamento dell'"esichista", cioè di colui che per quieto vivere proprio o del suo gruppo sociale di riferimento è disposto ad accettare che altri soggetti, singolari o collettivi, subiscano soprusi e ingiustizie pur di non correre rischi analoghi.
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Tipico esempio di esichista è il tizio che passando in strada e vedendo una persona malmenare un'altra, cambia direzione per non "immischiarsi" negli affari non propri e per "difendere" la sua incolumità.
È il "me ne frego" e il "tiro dritto" di rovinosa memoria.
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"Non siamo chierici di Stato" ha detto a Kirill, ed è sempre vero!
"Spesso ho trovato una mentalità preconciliare che si travestiva da conciliare": mi pare una buona descrizione della situazione italiana.
Più "ingenue" mi sono sembrate altre posizioni.
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Per esempio, attribuire all'"abbaiare della Nato alla porta della Russia" la "facilitazione" del conflitto. Posizione che non sembra tener conto di alcune raffinate analisi sul mondo russo che esaminano da vicino il cambio di paradigma successivo al dissolvimento dell'URSS.
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