Piccola presentazione della squadra per il senato #Toscana.
La seconda nel listino è l'On. @Dona_Legnaioli, dalla provincia di Pisa, Deputato uscente. Segretaria della Commissione XI lavoro della Camera. Commissario d'inchiesta Forteto e Moby Prince. Autrice pdl vittime lavoro.
Terzo nel listino è @marioagnelli il vulcanico sindaco di Castiglion Fiorentino (Arezzo). Eletto due volte con più del 70% dei voti 😱👇 ha preso un comune devastato dal PD e l'ha trasformato in un gioiello. Mi ha sempre sostenuto (qualcuno ricorderà la memorabile serata nel '18)
Infine la più giovane, @Cecilia89295700 da Pontassieve (Firenze). Avvocato, consigliere comunale, combattiva consigliere della città metropolitana di Firenze nella zona più piddina d'Italia. Mamma e moglie. Tante battaglie per la sicurezza e i diritti.
Non può poi mancare l'On. @ManfrediPotenti, amico e collega, dalla provincia di Livorno, a cui è stato affidato dalla coalizione di centrodestra il difficile compito di espugnare l'uninominale Senato Pisa-Livorno. Se si vincesse lì sarebbe trionfo.
Si va a vincere! Ii ci #Credo
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#Credo che il 99% di chi dice che #nonvotapiùh la Lega perché non ha ricandidato il tanto bravo deputato fino al giorno prima andava sotto il profiio del tanto bravo deputato (il 100% non del suo collegio) a dirgli che non lo votava più per qualche altro motivo. Adesso basta.
È cominciata la battaglia finale. Abbiamo l'opportunità epocale di azzerare il PD e non ho nessuna voglia di dare corda a disfattisti al servizio dell'avvocato timballo o del dottor strangozzi. Vi ho spiegato che si votano le persone e le persone sono quelle del vostro collegio.
Non vi va la scelta del candidato nel vostro collegio? Non votatelo! Fate bene! Avete un buon candidato nel vostro collegio e non lo votate perché non c'è Pippo in un collegio a mille chilometri dal vostro? Fate una cretinata e non mandate neppure alcun "messaggio" intelligibile.
C'è confusione su cosa sia un collegio "blindato" o meno.
Cominciamo con il dire che in un mondo ideale nessun collegio dovrebbe essere "blindato" perché tutto dipende dai voti. Se in un collegio un partito e i suoi relativi candidati prendono zero, gli eletti sono zero.
Detto questo i parametri per valutare la "bontà" o meno di un collegio uninominale o un plurinominale sono tanti. Il primo è la % attesa del partito in quel collegio. Lo stesso collegio per un partito del 3% può essere proibitivo mentre un partito del 30% elegge tutto il listino.
Per lo stesso motivo un collegio uninominale per il centrodestra a parità di caratteristiche è "blindato" se è in provincia in Veneto o Lazio, lo è meno se è in centro a Milano o Firenze nonostante le divisioni in casa centrosinistra.
Ultima puntata dello spiegone di #comesivota per le #ElezioniPolitiche2022
Le prime le trovate qui👇seguendo i link a ritroso.
Oggi parliamo delle pluricandidature, per capire bene chi si vota, stante che, come spero abbiate capito, si votano le persone.
Come vi ho detto i seggi sono ripartiti 1/3 con gli uninominali e 2/3 con i plurinominali. La legge consente ad una persona di candidarsi in un solo collegio uninominale e/o fino a 5 collegi plurinominali. Nel 2018 per esempio io ero candidato all'uninominale Siena ma anche...
a due collegi plurinominali, il Toscana 4 (Arezzo Siena Grosseto) e il Toscana 2 (Pisa Livorno) che erano la "vera" candidatura (perché prendere più voti del PD a Siena e quindi vincere l'uninominale era considerato impossibile). Come si fa a capire dove "scatta" l'elezione?
Eccoci alla lezione 4 di #comesivota per le #ElezioniPolitiche22
Le prime "puntate" le trovate qui 👇 con link incatenati.
Oggi arriviamo alla parte più succosa (e complicata): come si distribuiscono i seggi nei collegi plurinominali (la maggior parte)
Come vi ho detto sulla scheda troverete il simbolo del partito con di fianco quattro nomi di candidati, quelli sono i candidati al collegio plurinominale. Il maggior "peso" del vostro voto sarà per eleggere costoro. Qui sempre come esempio la solita scheda Arezzo del 2018
Alla Camera si prende il risultato complessivo ottenuto dal Partito su base nazionale, si assegnano i seggi spettanti e poi, con un doppio imbuto, si travasano nelle circoscrizioni e nei collegi. Il calcolo è complicato ma nel 99% dei casi funziona così. Ecco i risultati del'18
Lezione 3 di #comesivota alle #ElezioniPolitiche22
Nelle prime due lezioni abbiamo visto come sono i collegi e come si presentano i candidati alle schede 👇
Adesso arriviamo al dunque e proviamo a rispondere alla domanda su come vengono assegnati I seggi.
I primi a venir contati sono gli uninominali. Per ogni collegio si contano i voti delle liste singole o delle coalizioni di liste che sostengono un candidato uninominale. Chi prende più voti vince il seggio, tutti gli altri nulla.
Riprendiamo l'esempio della scheda Arezzo 2018 👇
Si contano i voti delle singole liste, si fa la somma dei voti presi dalle liste in coalizione (quindi in questo caso Lega, Fdi FI e NcI) si confrontano e si stabilisce il vincitore. Come si può vedere nel 2018 il collegio Arezzo fu vinto dal centrodestra corriere.it/elezioni-2018/…
abbiamo parlato dei collegi. In ogni collegio ci saranno due schede diverse dagli altri collegi: come esempio prendiamo la scheda Camera che nel 2018 trovarono gli elettori di Arezzo.
Come vedete sulla scheda i nomi sono già stampati quindi NON BISOGNA SCRIVERE NESSUNA PREFERENZA, inoltre sulla stessa scheda si vota sia il plurinominale che l'uninominale ma NON È POSSIBILE IL VOTO DISGIUNTO. L'UNICO SEGNO CHE SI DEVE FARE È UNA X SUL SIMBOLO DEL PARTITO.
Se quello che si deve fare è semplicissimo (solo una x sul simbolo del partito che intendete votare) meno semplici sono le conseguenze. In realtà voi non votate "il partito" ma DELLE PERSONE.
Supponiamo che nel 2018 un Aretino avesse voluto votare Lega. Vediamo cosa comporta.