Il 7 settembre del 1938 veniva promulgato in Italia il Regio decreto legislativo numero 1.381, contenente “Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri”. Il decreto che oggi compie 84 anni era composto da 5 articoli e stabiliva le seguenti aberrazioni:
1. agli ebrei stranieri è vietato “fissare stabile dimore nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell’Egeo”;
2. è da considerarsi ebreo “colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica”;
3. le concessioni di cittadinanza italiana “comunque fatte a stranieri ebrei posteriormente al primo gennaio 1919 s’intendono ad ogni effetto revocate”;
4. agli stranieri ebrei entrati in Italia dopo il primo gennaio 1919 viene fatto obbligo di lasciare il Paese “entro sei mesi dalla data di pubblicazione” del decreto;
5. le controversie “che potessero sorgere nell’applicazione del presente decreto-legge saranno risolte, caso per caso, con decreto del Ministro per l’interno”, ovvero da Benito Mussolini, “emesso di concerto con i Ministri eventualmente interessati”.
Tutti questi provvedimenti erano stati preceduti da un comunicato intitolato “Il Fascismo e il problema della razza”, emanato dalla segreteria politica del Partito nazionale Fascista il 25 luglio 1938.
La difesa della razza fu principale strumento antisemita del regime fascista. A partire dal 20 settembre 1938 il segretario di redazione del periodico fu il 24enne Giorgio Almirante (che fu poi segretario del MSI dal 1948 al 1950 e dal 1969 al 1987). #matrice
La fiamma simbolo del Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito fondato nel 1946 da fascisti e collaborazionisti della Repubblica Sociale Italiana è ancora presente nel contrassegno di Fratelli d’Italia. #matrice
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Da mesi Paolo Mieli respinge ogni tentativo di accostare Meloni al fascismo. Seppur in parte, da storico, ha ragione nel sottolineare che Meloni non sarà mai Mussolini (nonostante la M). Il tentativo questa volta di dissociarla anche dal neofascismo è davvero troppo.
Innanzitutto l'errore, aldilà dei simboli, che hanno un peso, del video elogio a Mussolini, sta nel considerare Meloni come unico "player" del suo partito. Eppure la storia parla chiaro. FdI, partito di estrema destra, è nato dalla fuoriuscita del PDL considerato troppo moderato.
La fiamma ha valore simbolico, ma non solo. Molti dei dirigenti di FdI hanno un passato storico nei movimenti neofascisti. Come Fronte della Gioventù. Da Gasparri, Alemanno, La Russa, Isabella Rauti, figlia di Pino. E poi ci sono i nomi simbolo: Caio e Rachele Mussolini.
Parto da questa immagine per parlare del ruolo dell'estrema destra italiana al fianco di Putin in Donbass. Riccardo Cocco ad Andrea Palmeri neofascisti di Forza Nuova che hanno lanciato una campagna pro-Cremlino e una raccolta fondi sul web per sostenere la guerra in 🇺🇦
I due neofascisti sono finiti in questi giorni al centro di un caso internazionale. Due i nomi che collegano l'estrema destra alla guerra in Ucraina e su cui si sono concentrate le attenzioni dei servizi di intelligence europei e americani. google.com/amp/s/www.open…
"Il 23 febbraio e il 6 marzo 2022, annotano le informative dell’intelligence, sono stati pubblicati due video di Cocco. Il 21 febbraio, sempre Cocco aveva partecipato, con Palmeri, ad una conferenza per sostenere le Repubbliche separatiste con donazioni e atti dimostrativi"
L'Occidente spegne i riflettori sulla Russia e la censura di Putin entra nelle nostre vite. All'improvviso nell'informazione si fa strada una narrazione che vedrebbe un crescente consenso nazionalista verso Putin. È vero non ci sono solo Mosca e San Pietroburgo, 1/3
ci sono anche Vladivostok, Irkutsk e altre 56 città in tutta la Russia e migliaia di arresti al giorno. Il dissenso in Russia è radicato e si fa sempre più vasto. Tanto da spaventare l'establishment che in tutti i modi tenta con la forza di soffocarlo e imbavagliarlo. 2/3
Da anni la repressione ha perseguitato, arrestato e ucciso oppositori, attivisti, giornalisti e dissidenti. Creando una frattura insanabile. E mentre le piazze vengono militarizzate la luce dell'informazione libera si spegne lasciando il popolo russo, solo contro un mostro. 3/3
Nella foto il mercenario filorusso in Donbass, Andrea Palmeri, nel gesto nazista delle tre dita della mano destra alzate come gli ufficiali e i soldati tedeschi nel giuramento al Führer.
In Donbass Palmeri creò una onlus insieme a Irina Osipova che nel 2016 fu candidata nella lista di Fratelli d'Italia alle elezioni comunali a Roma. Secondo ICTV, Osipova era tra gli “agenti segreti” in Italia con l’Associazione dei Giovani italo-iussi di cui era presidente.
Osipova era anche molto vicina al Carroccio, soprattutto durante il tour russo di Matteo Salvini. Si inseriva perfettamente in un quadro di strategia geopolitica della Russia che coincideva con la piattaforma politica di partiti anti-establishment dell'estrema destra europea