«Le "tradizioni" che ci appaiono, o si pretendono, antiche hanno spesso un'origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta».
Così il grande storico Eric Hobsbawm apriva il suo "L'invenzione della Tradizione".
Questa è la #storia della canzone #BellaCiao
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Il canto partigiano più diffuso durante la Resistenza è senza alcun dubbio storiografico il meno famoso "Fischia il Vento", scritto sulla melodia della popolare canzone sovietica Katjuša, composta nel 1938, inno ufficiale di tutte le Brigate Partigiane Garibaldi.
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Non si trova invece alcuna fonte storica di quel periodo che fa riferimento a "Bella Ciao".
Anche nel primo dopoguerra non se ne trova traccia, né nei vari libri che trattano dei canti della Resistenza, né nel Canzoniere Italiano di Pasolini che ha una sezione dedicata.
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La prima menzione si trova nel 1953 in una rivista curata dall'antropologo socialista Alberto Mario Cirese, poi nel 1955 in una raccolta di canzoni partigiane edita a cura della commissione giovanile del PSI per poi finire nel 1957 in una raccolta simile edita da L'Unità.
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Ma la sua diffusione è ancora piuttosto limitata tanto da non entrare in altre raccolte e testi coevi sull'argomento, eppure sembra sia più conosciuta all'estero che in Italia tanto da essere registrata nel 1963 da Yves Montand che la fa diventare un successo internazionale.
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«Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella Ciao, è stata un’invenzione del Festival di Spoleto». (Giorgio Bocca)
In Italia è il Festival dei Due Mondi del 1964, allora finanziato dalla CIA tramite la Fondazione Farfield, che consacra la canzone.
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Al Festival il Nuovo Canzoniere Italiano la presenta all’interno dello spettacolo omonimo con Giovanna Daffini, una ex mondina, con due versioni, una la versione “originale” canto di lavoro delle mondine, l'altra con le parole cambiate ed adattate alla lotta partigiana.
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Ma la sua origine rimane oscura, la stessa Daffini ammette di aver ricevuto il testo da un suo concittadino Vasco Scansiani e che quindi la versione "partigiana" sarebbe la sola originale, anni dopo un altra persona afferma di averla scritta per le mondine negli anni '30.
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Quello che si sa di sicuro è che la melodia è di origine yiddish, registrata per la prima volta nel 1919 in un disco inciso a New York del fisarmonicista tzigano emigrato negli USA da Odessa, in Ucraina, Mishka Ziganoff, intitolato “Klezmer-Yiddish swing music”.
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Quale che sia l'origine la diffusione è favorita sicuramente dalla orecchiabilità della canzone ma anche dalla volontà politica di allora di trovare un inno resistenziale condiviso senza gli accenni al sole dell'Avvenire e alla bandiera rossa di "Fischia il Vento".
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Sono gli anni infatti dei primi governi di centrosinistra, nati dopo il tentativo, abortito per le violente proteste di piazza, del governo monocolore DC Tambroni di formare una maggioranza di centrodestra con l'appoggio esterno del Movimento Sociale Italiano.
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«La sua funzione (della tradizione inventata, n.d.r.) consiste nel garantire a un qualsiasi cambiamento desiderato ... la sanzione del precedente, della continuità sociale e della legge di natura così come loro si esprimono nella storia.» (Eric Hobsbawn)
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Sep 13
Nel 1974 in UK esce un saggio che ancora oggi è una pietra miliare nella storiografia del Periodo Moderno:
Lineages of the Absolutist State
(in italiano: Lo Stato Assoluto).
Scritto da Perry Anderson, fratello del più noto Benedict Anderson.
Vediamo perché è così importante.
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Il saggio è uno studio comparativo sullo Stato assolutista in Europa volto a colmare il divario tra modelli teorici generali e specifici casi storici, analizzando sia le caratteristiche strutturali generali dell'assolutismo sia le sue diverse manifestazioni in Europa.
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Nel XVI secolo, l’Europa occidentale vede nascere lo Stato Assolutista in risposta alla crisi feudale del XIV-XV secolo.
Non è più la sovranità frammentata del medioevo: il potere si concentra nel re, per mantenere il dominio nobiliare in un mondo ad economia mercantile.
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Read 24 tweets
Sep 5
Come si navigava nel medioevo senza carte nautiche?
Si usavano i portolani: manuali che contenevano informazioni e disegni della costa, le distanze fra i vari porti, la presenza di scogli pericolosi o relitti, ecc.
In inglese si chiamano rutters dal portoghese roteiros.
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Il più antico portolano conosciuto è il Compasso da navegare, compilato da un anonimo, probabilmente toscano, verso il 1250.
È in lingua volgare, che non si può però definire toscano, genovese o veneziano, essendo frequenti i voca­boli catalani, provenzali, arabi e bizantini
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Sembra essere quindi uno dei primi usi attestati della lingua franca mediterranea, il Sabir, parlata in tutti i porti del mar Mediterraneo tra il XI secolo e tutto il XIX secolo, anche se ovviamente modificatasi nel corso dei secoli.
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Read 4 tweets
Aug 16
Il verbale dell'audizione del sottocomitato della sicurezza interna del Congresso USA sulla Propaganda Comunista, ottobre 1954.
Molto divertente... Image
La testimonianza della Sig.ra Markward, parrucchiera infiltrata nel Partito Comunista Statunitense per conto della FBI. Image
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"Usavano tutti questi sforzi per suscitare le emozioni delle persone e fargli pensare che il Partito Comunista è quello che è lì a combattere per le minoranze e che i partiti Democratico e Repubblicano sono solo strumenti di Wall Street e che ci porteranno via i soldi." Image
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Read 8 tweets
Aug 2
Ieri avevo promesso di mostrarvi i dazi che il Ducato di Milano, sotto il governo del ramo spagnolo degli Asburgo, imponeva sulle merci che transitavano per il Naviglio Grande all'inizio del XVII secolo.
Li troviamo in questo volume compilato da Giovanni Battista Settala.
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Come leggiamo nell'intestazione Giovanni Battista Settala è cancelliere nella Magistratura delle Entrate Straordinarie e dei Beni Patrimoniali del Ducato di Milano.
È lui che nel 1573 amplia il Naviglio della Martesana, opera che ha eco in tutta Europa.
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E qui sembra di tornare all'attualità, non solo i dazi, ma il doppio ruolo, pubblico e privato, dei maggiorenti milanesi.
Settala infatti non è solo il cancelliere del Magistrato straordinario, ma è anche socio nell'impresa incaricata di ampliare il nuovo naviglio.
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Read 14 tweets
Jul 30
Il 22 settembre 1985, il Plaza Accord scuote l’economia globale.
Scopri come si arriva a questo storico accordo che cambia i mercati, dà sollievo temporaneo agli USA, ma innesca anche una bolla in Giappone, con effetti che durano decenni.
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Nel 1981 la Federal Reserve, guidata da Paul Volcker, alza di oltre il doppio i tassi d’interesse per domare l’inflazione degli anni ‘70.
È il così detto "Volcker Shock": l'inflazione frena, il dollaro si rafforza, ma a caro prezzo per l’economia statunitense.
/2 Image
Il dollaro USA si apprezza del 50% rispetto a yen e marco tedesco.
Il dollaro forte serve oltre che per l'inflazione anche per attirare capitali per finanziare la “Reaganomics” che combina tagli alle tasse e aumento della spesa militare, ma crea un deficit di bilancio enorme.
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Read 17 tweets
Jul 27
Cosa è rubare?
Nel XV secolo avevi violato il settimo comandamento:
"Se ha facta usura cioè guadagnato o desiderato di guadagnare d’alcuna cosa prestata numerabile come sono danari, etc., mensurabile come è grano, vino, olio, et di simili, ponderabile, che si presta a peso."
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Così scriveva il beato Marco da Montegallo, frate minore francescano ma anche dottore in legge e medicina, nel suo Libro delli comandamenti.
Ma anche, se non fosse chiaro:
"Se ha prestato sopra alcun pegno per haversene quello fructo finchè gli si renda quello ch’è prestato."
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Neppure lo sconto per il pagamento anticipato sfuggiva al peccato:
"Se ha comperato cosa alcuna per minore pregio che quello che vale per averlo pagato innanzi tempo."
E anche vendere a credito non si salvava:
"Se ha venduto più caro per la credenza che gli ha facta o fa."
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