#elezioni2022
Analisi vs propaganda for dummies:
- "il Rosatellum distorce il voto, consegnado una maggioranza di seggi ad una minoranza nel paese"
- "è una legge sciagurata"
etc.
1/
a quanti si stracciano le vesti per gli effetti dell'attuale legge elettorale (la buona parte dei quali ha passato gli ultimi trent'anni a magnificare le esigenze della governabilità rispetto a quelle della rappresentanza🤔)
2/
va fatto sommessamente notare che (ad esempio) nel 2019 i Tories di Boris Johnson hanno conquistato una maggioranza di 80 seggi con il 43,6% dei voti popolari 3/
per effetto della legge elettorale inglese, che assegna i seggi della camera dei Comuni con un sistema uninominale secco (first-past-the-post) parliament.uk/about/how/elec…
4/
ora, a meno di non ritenere la più consolidata democrazia moderna una specie di aberrazione, si deve convenire che la trasformazione di un 44% di voto popolare in una solida maggioranza di seggi sembra descrivere la fisiologia di un sistema, non una patologia
5/
il che non toglie che si possa ritenere un sistema proporzionale comunque preferibile ad uno maggioritario, per ragioni varie e (quasi) tutte commendevoli (ad esempio: io, di base, sarei un "proporzionalista con sbarramento").
6/
Pertanto, le lamentazioni di queste ore, circa gli effetti "nefasti" del Rosatellum, appartengono con tutta evidenza alla propaganda, piuttosto che ad una seria analisi.
7/
ora, che esponenti politici facciano propaganda (anche ad urne chiuse), è del tutto legittimo, anzi: fisiologico. Che la facciano gli analisti e/o i commentatori, invece, dà il chiaro segno dell'ambiente degradato in cui si svolge il nostro didattito pubblico
8/
si tratta quasi sempre degli stessi medesimi analisti e/o commentatori che per decenni ci hanno spiegato in lungo in largo la preminenza del valore della governabilità, e delle leggi elettorali congegnate per decretare, sempre e comunque, un vincitore ed una maggioranza di seggi/
NB: il Rosatellum ha molti aspetti deteriori, ma tra questi il meno "deteriore" è proprio la correzione "maggioritaria" mediante il 33% di seggi assegnati con collegi uninominali a turno unico.//
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"Quello che si celebra è solo l’atto formale di un processo di selezione che avviene dentro i dipartimenti oggi e che prima avveniva dentro le facoltà". /1
Cari @carlomelzi e @GiulioVigevani, nel pezzo fate riferimento più volte ai contenuti "illeciti" veicolati in rete e non facilmente "contrastabili" con mezzi tradizionali. Di qui il ruolo assegnato alle piattaforme e problemi connessi./1
Segnalate quindi il potenziale contrasto tra l'approccio che vorrebbe imprimere Musk (free speech) e la direzione (opposta) intrapresa dagli ordinamenti statali e sovranazionali (europei in particolare)./2
Tuttavia, tornare a consentire a Trump di diffondere "falsità" e "propaganda politica" (per usare l'esempio citato da voi) non significa affatto autorizzare la circolazione di contenuti "illeciti"./3
ovviamente, la nozione stessa di "buon lavoro" deriva dal fatto che abbiamo accetatto che fosse legale e perfettamente normale un lavoro "non buono".
L'art. 36 della Costituzione Italiana - se applicato - lo avrebbe impedito. Qualcosa è andato storto: che cosa?
Art. 36 Cost.:
"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge."
@MarastiMattia
circa l'analisi: il pezzo non parla mai di "globalizzazione" e "neoliberismo", ossia le principali cause del male che si intende denunciare.
Mettere in competizione i nostri salari con quelli dei paesi in via di sviluppo ha dato il via ad una corsa al ribasso ⬇️
(mini #thread) leggerò certamente il volume di Tuccari, in particolare perché i maestri sulle cui spalle si dice che poggi (Weber e Polanyi) meritano tutta l'attenzione /1
tuttavia, la chiosa di Michele Salvati ispira immediatamente qualche considerazione. La tesi (di Salvati) è che il populismo è colpa del popolo bue che crede alle false promesse della politica a sua volta interessata al consenso elettorale. Un "vizio endemico delle democrazie"./2
Si può concordare o meno (in teoria), ma Salvati fa anche qualche esempio concreto di questa dinamica, e qui - absit iniura verbis - casca l'asino.
Cito: "nel caso italiano la grande inflazione e il grande debito pubblico degli anni Settanta-Novanta ne sono una prova evidente"/3