Travaglio scrive di disinformazione sul voto imbrogliando come sempre (ieri aveva mandato avanti un giovane, non ha fatto bene e ci riprova dunque lui, dopo averlo rimbrottato). Perché imbroglia: 1) Bersaglio centrale della disinformazione son stati @EnricoLetta@pdnetwork 1/
2) Con loro @GiorgiaMeloni e Fdi per le posizioni filo @ZelenskyyUa 3) Protetti dalla disinformazione invece Conte, Berlusconi, Salvini. 4) Travaglio e sodali deducono dapprima: la disinformazione "porta sfiga", perché Meloni vince e non vale davvero rispondere a questo. 2/
5) Scontento del primo vagito del suo elzevirista, Travaglio tenta di spiegare oggi che, poiché Meloni vince e Salvini perde, la disinformazione non esiste: è ignorante, in malafede o tutti e due? 6) Tutti e due. Usando la ragione da tomahawk in stile Fatto-Tass potremmo dire: 3/
Letta perde, @GiuseppeConteIT vince, la disinformazione ha fatto il suo mestiere, anche appesantendo Meloni con un Berlusconi redividivo e schierato con Putin come fosse columnist #Fatto. 7) In realtà, che la disinformazione sia "russa" lo dice Fatto-Tass perché se ne intende. 4/
8) Ha invece molte radici e fonti, locali e internazionali. E, come il recente summit @EDMO_EUI@CEDMOhub@IDMO_it di Praga ha provato, scopo della disinformazione non è solo, come fingono Travaglio e i suoi apprendisti stregoni, spostar voti. 5/
9) È seminare odio, zizzania, sfiducia nelle democrazie, dividere i cittadini. Per questo -al Fatto-Tass non lo dicono perché ci sguazzano da sempre- siti e fonti novax nogreenpass passano in appoggio a Putin, tutti insieme. Per continuare ad avvelenare le nostre coscienze. 6/
10) La disinformazione ha fatto il suo lavoro. Doveva dividere, ha diviso. Doveva inquinare, ha inquinato. Doveva scegliere i suoi, li ha scelti. Travaglio e Fatto si ostinano a negare: temono di perdere l'obolo dell'odio, le Uova del Serpente di Bergman, sapessero mai chi è. 7/
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Le piattaforme social non potranno più mirare a utenti minorenni con pubblicità online dirette. Sono vietate le manipolazioni occulte di algoritmi per indirizzare i cittadini verso certi contenuti, scelti dalle piattaforme per lucro, soprattutto se basati su sesso, 2/
identità etnica o sessuale, età, religione, aree politiche. Le piattaforme dovranno comunicare, in trasparenza, come combattono la disinformazione, a fatti e non slogan, e la propaganda bellica, attiva e senza controlli soprattutto dopo la guerra in #Ucraina. 3/