Stresa, Lago Maggiore.
14 aprile 1935.
A Palazzo Borromeo sull'Isola Bella si incontrano i capi di governo di Italia, Francia e Regno Unito: #Mussolini, Flandin e MacDonald.
È l'ultimo tentativo unitario dei paesi europei vincitori della WWI di fermare la Germania di Hitler.
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La situazione europea è in fermento. Il 25 luglio 1934 i nazisti tentano un putsch in Austria uccidendo il cancelliere Dolfuss, "protetto" di Mussolini, che alla notizia annuncia lo schieramento di 4 divisioni sul Brennero facendo desistere Hitler ad appoggiare l'operazione.
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Il 9 ottobre 1934 a Marsiglia è ucciso il re di Jugoslavia Alessandro I, alleato della Francia, in un attentato compiuto da un membro di un'organizzazione macedone alleata con gli ustaše croati di Pavelic, finanziati dall'Italia nella speranza di disintegrazione del vicino.
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Nel gennaio 1935 il ministro degli esteri francese Pierre Laval, futuro primo ministro collaborazionista di Vichy, arriva a Roma dove stipula un accordo d'amicizia in funzione antitedesca che, nei protocolli segreti, lascia "mano libera" al Duce riguardo all'Etiopia.
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Ben diverso è l'atteggiamento britannico. Londra ritiene più preoccupanti le mire italiane su Africa e Mediterraneo, aree essenziali per i commerci verso l'India e l'Estremo Oriente, che quelle tedesche sull'Europa Centrale e punta ad una grande conferenza per il disarmo.
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Ma il Führer presenta un altro colpo di scena: il 16 marzo 1935 annuncia la ripresa della coscrizione militare obbligatoria, in contraddizione con l'art. 173 del trattato di Versailles.
È il primo vulnus giuridico di forte rilievo inflitto ai trattati di pace del 1919.
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L'incontro di Stresa è la risposta. Produce un comunicato che respinge le violazioni dei trattati e i «pericoli per la pace in Europa», a cui segue una condanna della Società delle Nazioni.
Per qualche settimana ci si illude sulla ritrovata unità, lo «spirito di Stresa».
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La Francia approfitta della nuova situazione stipulando a maggio un trattato di reciproca assistenza con l'URSS, che a sua volta ne stipula uno con la Cecoslovacchia, cercando di "isolare" la Germania dentro una rete di alleanze, pur se fragili essendo piene di condizioni.
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Ma a giugno lo spirito di Stresa già evapora quando il 15 aprile viene annunciato un accordo navale, che in pratica riconosce la politica di riarmo tedesca, fra Germania e Regno Unito, senza che questi si consulti minimamente con gli altri due paesi del «fronte di Stresa».
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I britannici hanno scelto la sicurezza dell'Impero rispetto a quella europea. Hitler, giudicato spesso solo come un folle megalomane, ha in realtà capito prima e più di altri le profonde divergenze di interessi delle varie potenze europee, accentuate dalla crisi del '29.
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Mussolini è furioso e si sente tradito. Inizia il suo avvicinamento a Hitler, prima visto come minaccia più che come alleato.
Il 5 ottobre, imbaldanzito anche dall'ambiguo comportamento inglese, si lancia nella impresa della guerra d'Etiopia.
Ma questa è un'altra #storia.
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