Lo so che i proclami bellicosi e deliranti di Stoltenberg e della NATO lasciano intendere tutt’altro. Come so che due giorni di bombardamenti ininterrotti da parte di Mosca fanno intravedere uno scenario totalmente diverso. 1/10
Eppure, guardando tra il fumo e le macerie della guerra io scorgo un germoglio d’ulivo. Sta lì. Pronto per essere colto. Non datemi del pazzo sciroccato e pensateci attentamente.
Entrambe le parti hanno quasi del tutto raggiunto gli obiettivi. 2/10
USA hanno reciso il legame russo-tedesco impedendo la saldatura più ferale per il controllo dell’Europa.
Russia, che che ne dicano i pappagalli, ha stabilmente due piedi nei territori russofoni e dimostrato che senza sostegno occidentale entra a Kiev in 2 giorni. 3/10
Nei fatti il Dnepr diventa la nuova cortina di ferro. Un limes naturale che fa pure molto green. Di qua il continente europeo non più subordinato allo strapotere economico e industriale tedesco, irrimediabilmente ancorato e dipendente dagli USA 4/10
(energeticamente, tecnologicamente e militarmente) e ad essi completamente subordinato.
Un cortile di casa dove issare patriotticamente la Stars and Stripes e riportare la produzione a bassissimo costo. 5/10
Una più progredita Africa da sfruttare, capace di fornire manodopera affamata ma iper specializzata e manovalanza intellettuale istruita ma precarizzabile, dove pacificare la lotta tra capitalismo produttivo e finanziario che dilania dall’interno il centro dell’impero. 6/10
Di là l’Asia. Un mini-mondo abitato da paesi, energeticamente demograficamente ed economicamente fortissimo che, seppur animati da acredini secolari e interessi nazionali non sempre convergenti (quando non chiaramente antitetici) 7/10
sono accomunati dall’obiettivo di sganciarsi dal neo-colonialismo imperiale americano. Un vero e proprio continente multipolare dove sperimentare un nuovo paradigma di emancipazione e cooperazione indipendente e paritetica. 8/10
Due blocchi certamente diversissimi, uno omogeneo e graficamente atlantico l’altro multipolare e multi culturale, che però garantiscono a tutti i big player in campo di continuare a prosperare indisturbati o rallentare di molto l’inevitabile declino. 9/10
Di mezzo noi italiani, europei e ucraini. Immolati come agnelli sacrificali sull’altare della pace e ridotti definitivamente allo status neo-coloniale. Ma eravamo stati avvertiti: “essere un nemico degli Stati Uniti è pericoloso, ma esserne amico è fatale".
Parce sepulto.
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Amici che mi date del cripto fascista filo putiniano, anche se lo so che mi detestate io vi voglio bene lo stesso. Per questo vi consiglio di rileggere con attenzione questo articolo di Repubblica datato 3 ottobre 2014. 1/4
Leggetelo soppesando le parole, ripensando a ciò che accade in questi giorni. E poi ripetete ad alta voce “c’è un aggredito e un aggressore”. Se la stessa identica frase che andate ripetendo a pappagallo da mesi dovesse suonarvi improvvisamente strana non preoccupatevi. 2/4
È il primo passo per prendere atto che non siete altro che pupazzi a molla. Azionati a piacimento dalla propaganda e sempre pronti a puntare il dito verso la direzione sbagliata. Per nascondere la luna e tre decenni almeno di malefatte dell’imperialismo americano. 3/4
Ucronia.
Italia un anno qualsiasi nel futuro - Thread.
Il governo filo-francese democraticamente scelto dagli italiani è destituito con un colpo di stato ordito dalla Cina. Si instaura un governo fantoccio che rompe il secolare legame politico e diplomatico con la Francia. 1/14
Il nuovo governo, al cui interno sono presenti elementi di nazionalità cinese piazzati direttamente da Pechino e una cospicua componente di violenti nostalgici comunisti italiani, inizia un’immediata operazione di riabilitazione del comunismo. 2/14
In tutte le città italiane di organizzano marce con le effigi di Stalin e vengono eretti monumenti in onore di brutali partigiani.
In Valle d’Aosta, che non è una provincia a statuto speciale, il partito Union Valdôtaine è messo fuori legge, la lingua francese vietata 3/14
Daria e petrolio. Thread. Gli USA non accusano l’Ucraina della morte della Dugina per spingere la Russia alla dichiarazione di guerra. Mosca ste cose le sa già e, tra l’altro, avrebbe una decina di altri e più validi motivi per spingersi al conflitto formale. 1/7
Sotto c’è sicuramente dell’altro.
Provare a unire due circostanze cronologicamente abbastanza vicine tra loro può aiutare.
Le affermazioni del NYT arrivano pochi giorni dopo che Fox ha pubblicamente accusato Biden dell’attentato al Nordstream e il giorno prima dell’annuncio 2/7
Opec del taglio alla produzione di petrolio. Una decisione che alla Casa Bianca non hanno preso proprio sportivamente. Bene.
Il mese scorso Bloomberg rilanciava la notizia del US Department of Energy secondo cui a ottobre 2022 le riserve strategiche di petrolio americano 3/7
Bombe democratiche - il giorno in cui le forze armate bombardarono il Parlamento russo - Thread.
È l'alba del 4 ottobre 1993, dieci carri armati dell’esercito russo circondano la Duma, sede del parlamento, su ordine del nuovo presidente Boris Eltsin. 1/11
L’obiettivo sono i parlamentari occupanti, la cui colpa è opporsi allo scioglimento del parlamento, atto giudicato illegittimo e incostituzionale, e sostenere il legittimo presidente Aleksandr Ruckoj. 2/11
Alle 8.00 i carri armati aprono il fuoco sui piani superiori di quella che fu la sede del Soviet Supremo. Ne seguono violenti scontri di piazza tra polizia e oltre 100mila manifestanti scesi in strada a sostegno dei parlamentari ribelli. 3/11
Se volete capire la storia, al di là di come la raccontano i vincitori, utilizzandone alcune dinamiche per comprendere il presente ripensate a Danzica e al 1939. 1/4
Alla risoluta pressione anglo-francese sulla Polonia affinché non trattasse con la Germania. Alla posizione dei partiti comunisti inglese e francese (e all’arresto dei loro deputati) che sostenevano apertamente un accordo tra Germania e URSS, “unica via per la pace”. 2/4
Rileggete gli eventi con le lenti del presente. La totale indisponibilità a un accordo russo-ucraino, il sostegno incondizionato alla guerra, il sabotaggio dei NS ecc.
Improvvisamente il patto Ribbentropp-Molotov assume una luce diversa e un significato profondamente nuovo.
3/4
Quando ero bambino il Salento non era un posto “turistico”, in vacanza ci andavamo giusto noi baresi, i napoletani, i romani e qualche veneto con l’occhio lungo.
In compenso però l’intero territorio vantava un comparto manifatturiero di tutto rispetto 1/4
(calzature, maglifici, ceramiche eccetera) che dava lavoro a migliaia di persone.
Poi è arrivato il progresso, le aziende hanno chiuso ed è diventato tutto un proliferare di hotel, villaggi, B&B, bar, discoteche e ristorazione varia perché “il turismo è il nostro petrolio” 2/4
Adesso chiudono anche loro. Tutta la gente che ha investito o trae sostentamento stagionale dalla giostra si ritroverà col culo per terra.
La Germania ha messo 200 miliardi per contenere il caro bollette ed è pronta a nazionalizzare le società energetiche 3/4