Tratto dal racconto di Philip K. Dick "Do Androids Dream of Electric Sheep?" (Gli Androidi sognano Pecore Elettriche? Il Cacciatore di Androidi, in italiano), fissato su pellicola per il grande schermo da un regista che solo tre anni prima
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aveva sbancato il botteghino con il capolavoro di fanta-horror Alien. Ridley Scott.
In una Los Angeles distopica nell'anno 2019, la Tyrell Corporation ha sviluppato una serie di androidi replicanti, i Nexus 6, del tutto indistinguibili dagli uomini,
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con il compito di colonizzare lo spazio. Il film racconta del cacciatore di androidi Deckard (Harrison Ford) al quale viene affidato il compito di scovare e "ritirare quattro lavori in pelle" scappati dalle colonie extra mondo e atterrati clandestinamente sulla Terra,
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nella quale gli è proibito stare in quanto androidi replicanti.
I replicanti, capeggiati da Roy Batty (Rutger Hauer) si nascondono da chi li vuole ritirare, ma contemporaneamente cercano un incontro col loro creatore Tyrell,
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per provare a prolungare la loro vita artificiale arrivata ormai a scadenza.
Il film è un saggio su cosa sia vita (e quindi su chi sia degno di vivere) e cosa no, oltre che un racconto sapiente sull'argomento preferito da Dick.
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Ovvero i ricordi (artificiali e non) dei vari protagonisti. E l'importanza che questi ricordi hanno nel definirci come esseri vivi e senzienti.
Celebre la lotta finale sotto la pioggia tra i due protagonisti. E il dilemma che affligge Deckard,
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sull'amore che prova per la replicante Rachael (Sean Young), e i suoi sospetti sul poter essere lui stesso un replicante.
Del film esistono sette versioni differenti, tra montaggi più o meno ufficiali e approvati dal regista o dalla casa di produzione.
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