Venire a contatto con patogeni rende il sistema immunitario più forte? Il lockdown ha indebolito il sistema immunitario?
No. Eppure questa convinzione sembra ormai molto diffusa.
Forse tutto questo fraintendimento nasce semplicemente dalla scelta sbagliata di alcune parole...
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Ad inizio anni ‘90, ci si e’ accorti che si era stabilita nel tempo una (inversa) correlazione fra il diminuire delle malattia infettive e l’aumento (di allergie e) delle malattie autoimmuni, malattie cioè in cui il sistema immunitario attacca il corpo invece di difenderlo. 2/
Qualcosa nell’epoca moderna mandava in confusione il sistema immunitario. Come sapete però la correlazione fra due eventi non indica che siano connessi da una relazione di causa-effetto, ma sicuramente e’ una ipotesi che andava indagata.
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Poteva essere la mancata esposizione a queste malattie infettive la causa dell’aumento delle malattie autoimmuni? A questa ipotesi venne dato il nome di “ipotesi dell’igiene” (meno propriamente detta in italiano “teoria dell’igiene”).
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L’ipotesi così formulata ha circolato per 15 anni, finché non si sono accumulati abbastanza studi in grado di dimostrare che i bambini esposti precocemente a malattie infettive 𝐧𝐨𝐧 erano affatto protetti dalle malattie autoimmuni e allergie. [1]
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Proprio così: i bambini che si ammalavano precocemente 𝐧𝐨𝐧 avevano un sistema immunitario più allenato/forte/migliore degli altri, anzi sembrava essere l’opposto.
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La teoria dell’igiene come l’abbiamo descritta viene quindi a cadere. In particolare si scopre che non sono le malattie infettive ad allenare il sistema immunitario ma è il microbiota (i microbi buoni presenti in noi e nel nostro ambiente fin dalla nascita) a tenerlo attivo.
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Analogamente, per imparare il pugilato non bisogna subito salire sul ring contro un avversario. La cosa migliore è avere un allenatore e fare degli incontri simulati, ed è un po’ quello che succede nelle le interazioni tra il nostro sistema immunitario ed il microbiota.
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Infatti i patogeni possono causare danni al sistema immunitario,più che rafforzarlo. Una decina di anni fa per es. si è scoperto che il morbillo è in grado di cancellare la memoria del sistema immunitario,quindi ci rende suscettibili a malattie da cui eravamo protetti prima[2]
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E la #pandemia cosa centra?
Con le restrizioni del 2020 si e’ ovviamente voluto tentare di bloccare la diffusione del virus #SarsCov2, ma non si è bloccato solo quello, anche i virus dell’influenza e RSV (Virus respiratorio sinciziale).
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Ci sono virus come RSV che provocano infezioni che non conferiscono immunità permanente (come invece accade ad es. per il morbillo). Di conseguenza se per un dato periodo smettono di circolare, quando poi la circolazione riprende troveranno più persone suscettibili.
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Il risultato può essere avere più infezioni del "normale", e dunque ospedalizzazioni (al netto di vaccini o altri interventi per limitare il diffondersi del contagio).
Questo 𝐧𝐨𝐧 significa che il lockdown e l’uso delle mascherine hanno indebolito il sistema immunitario
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Infatti per virus come l’influenza, l’immunità dura tutta la vita e ci ammaliamo perché il virus cambia ogni anno [3], non perché ci “indeboliamo” o “non alleniamo" il sistema immunitario.
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A tal proposito, da un paio di anni 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 ricercatori stanno usando un altro termine stravagante: il “debito immunitario”, concetto che prima della pandemia non esisteva.
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C’è chi per debito immunitario intende proprio l’effetto appena descritto (giustamente); altri invece sembrano intendere una nuova versione dell’originale (e sbagliata) teoria dell’igiene, in cui un patogeno rende il tuo sistema immunitario più allenato.
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Qualcuno riporta a sostegno di quest’ultima ipotesi il fatto che da quando c'è stato il lockdown, le malattie infettive sembrano raggiungerci con più violenza, ma (di nuovo) si fa l’errore di confondere correlazione con causa-effetto.
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Ma il virus #SarsCov2 cosa fa al nostro sistema immuntario? Al momento sappiamo che ogni re-infezione rappresenta un rischio per il nostro corpo [4], ma non abbiamo abbastanza dati certi per sapere cosa succede al sistema immunitario (ne riparleremo in un altro thread).
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Sappiamo per es che chi vive con piú fratelli ha un microbiota che aiuta il sistema immunitario, parte del microbiota viene anche trasferito dalla mamma durante il parto naturale, e il largo uso di disinfettanti e antibiotici lo alterano.
Quanti siamo in Italia? Sembra una domanda banale, ma non lo è. Possiamo contarci, e lo facciamo attraverso censimenti (costosi e richiedono tempo). Possiamo tirare un numero a caso, ma senza sapere se è giusto o sbagliato. Oppure possiamo utilizzare la teoria di campionamento.
La teoria di campionamento fornisce metodi per scegliere un campione, così da generalizzare i dati osservati su di esso alla popolazione da cui viene estratto. Oggi i campioni sono comunemente usati, per esempio dall’ISTAT, ma fino al 1985 non c’erano alternative ai censimenti.
Quell’anno per la prima volta il norvegese Kiær lanciò l’idea che per avere caratteristiche di una popolazione la sua completa osservazione poteva non essere necessaria perché queste si sarebbero potute ricavare da solo una parte di essa, dal campione. Non tutti la presero bene.
Il 𝗩𝗶𝗿𝘂𝘀 𝗱𝗶 𝗘𝗽𝘀𝘁𝗲𝗶𝗻-𝗕𝗮𝗿𝗿 (EBV) è un herpesvirus, la stessa famiglia cui appartiene ill fastidioso herpes labiale, ed è responsabile della mononucleosi infettiva (anche detta 'malattia del bacio'). Da tempo è ritenuto uno dei fattori di rischio per lo sviluppo 1/
di alcuni tipi di tumori (come il linfoma di Burkitt e il carcinoma nasofaringeo) e disordini del sistema immunitario. Più recentemente è stato anche associato anche allo sviluppo della Sclerosi Multipla.
EBV infetta principalmente i linfociti B (le cellule del sistema 2/
immunitario addette alla produzione di anticorpi) e cellule del tessuto linfatico (tessuto ricco di linfociti), come le cellule presenti nelle tonsille. Una volta che i linfociti B vengono infettati ha inizio una 'guerra civile' all'interno del sistema immunitario, in cui 3/