Cari adoratori della dea #natura che vi agitate contro il #cibosintetico, contro gli #OGM e contro tutto ciò che accusate di essere "artificiale", avete mai provato a riflettere sui termini "natura" e "naturale"?
Avete mai letto il saggio sulla natura di John Stuart Mill?
Breve🧵
J.S. Mill scrisse il suo saggio sulla natura a metà dell'800, perché anche allora (come da sempre) c'erano i "naturisti".
Secondo il filosofo la parola natura ha due sensi principali: 1) "Il sistema totale delle cose, con il complesso di tutte le loro proprietà"
oppure
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2) "Le cose come dovrebbero essere, indipendentemente da ogni intervento umano".
Nel primo senso l'idea che bisogna seguire la natura è assurda, perché non possiamo non farlo (tutto segue le leggi naturali, compresa la bomba atomica).
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Nel secondo senso la dottrina che l'uomo debba "fare del corso spontaneo delle cose il modello delle proprie azioni volontarie" è sia irrazionale, sia immorale.
Irrazionale perché "qualsiasi azione umana consiste in un mutamento del corso della natura ed ogni azione utile
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consiste in un miglioramento".
Immorale, perché la natura è piena di cose veramente brutte (qui parafraso Mill un bel po', ma ci siamo capiti, inutile che vi ricordi i documentari del leone che sbrana la gazzella più lenta, che la cicuta è meglio non mangiarla etc...).
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Quindi?
Quindi dobbiamo usare alcune leggi di natura a nostro vantaggio per limitare i danni di altre leggi di natura che in quel contesto sarebbero dannose.
La "natura", nella seconda accezione esaminata da Mill, è contrapposta ad "arte",
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e sono "artificiali" anche le azioni dell'uomo che sfruttano utilmente alcune leggi di natura.
L'aratura è "artificiale" (meglio farla con il trattore che a mano) e non è meno artificiale degli OGM.
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Conclusione mia:
Non combattiamo l'innovazione, questo sì che sarebbe "innaturale".
Conclusione di John Stuart Mill:
"L'essere conforme alla natura non ha alcuna connessione con il giusto o con l'ingiusto"
Fine.
p.s. grazie degli apprezzamenti.
Nota biblio:
Il saggio è "sulla natura", ma viene pubblicato in una raccoltina di tre saggi (usciti postumi) sotto il titolo "tre saggi sulla religione".
L'edizione italiana che io conoscevo è di Feltrinelli, con il titolo "Saggi sulla religione"
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