Cerco di spiegare brevemente la questione #Conte, #Condono, #Ischia, #RenziFaiSchifo e via dicendo, così da poter essere chiara anche ai non addetti ai lavori (e senza il bisogno di sciropparsi di nuovo il testo del "decreto Genova" e il suo art. 25. (1/6)
Preciso subito che nella sostanza siamo di fronte ad un condono. Il decreto Genova è una nuova legge che permette di condonare case abusive che non sarebbe stato possibile condonare senza tale intervento normativo. (2/6)
La legge del 1985 era più permissiva di quelle successive. Negli anni Ottanta in Italia non esisteva ancora una normativa adeguata per il contrasto al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico. Le leggi successive sono state invece adeguate agli standard per la tutela del (3/6)
territorio, del paesaggio, del contrasto del rischio idrogeologico ecc. In breve, sembra che il primo governo Conte avesse scelto di fare riferimento alle legge del 1985 perché altrimenti la maggior parte degli edifici abusivi non sarebbero potuti essere condonati (4/6)
sulla base delle leggi successive,più restrittive. Pertanto una casa costruita illegalmente negli anni Novanta, magari proprio su una zona vincolata per via del rischio idrogeologico, per la quale fosse stato chiesto il condono in base alla legge del 2003 e che non avrebbe (5/6)
ottenuto risposta positiva in base a quella legge, oggi potrebbe invece essere condonata perché il "decreto Genova" rende applicabili i criteri più permissivi del 1985. Fonte: diritto.it/lart-25-del-de… (6/6)
Ministro #Valditara parla della pena come di una "#umiliazione pubblica". Vorrei ricordare al Ministro che la prima cosa che insegnano in un corso di parte generale di diritto penale è che la pena deve avere si funzione retributiva e preventiva (generale e speciale), (1/4)
ma che l'art. 27 Cost precisa che le pene devono ambire alla rieducazione del condannato e non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. Pertanto la pena deve essere intesa come parte di un programma correzionale e non come umiliazione. (2/4
Nel nostro ordinamenti vi sono anche disposizioni normativa (es L. 354/75) che sanciscono addirittura la fine del principio assoluto di intangibilità della sentenza di condanna. (3/4)
Sono garantista sempre e pertanto lo sono anche con Castellino. Quindi lo avrei fatto parlare a Montecitorio. Tuttavia capisco la decisione del Presidente della Camera, o del suo staff, di censurarlo. Il libero pensiero non è anarchia e non comprende risse con le forze (1/3)
dell’ordine o assalti alla sede della CIGL, quella di Castellino è una strana idea di “libertà”. A me sembra che gli estremisti tendano a piegare parole come “libertà”, “libero pensiero” e “democrazia” ad un determinato copione improntato sul vittimismo, in base al quale (2/3)
chi cerca l’approvazione degli altri si deve atteggiare sempre a perseguitato. Oltretutto, non basta di certo una giacca e una cravatta per diventare liberale. (3/3).
Sono contro il matrimonio perché lo considero non solo un mero contratto, ma penso anche che lo Stato non dovrebbe proprio avere il potere di rilasciare licenze di matrimonio. Tuttavia in Italia questa assurdità esiste, e pertanto tale potere porta con se il dovere di (1/3)
servire tutti a parità di condizioni, il che significa che lo Stato non può essere in grado di scegliere coloro ai quali concedere i suoi favori su un tema del genere. Pertanto le coppie omosessuali non dovrebbero essere escluse dal ricevere benefici coniugali, (2/3)
anche perché, anche loro, contribuiscono a sostenere i vari programmi governativi. (3/3)