In fondo, molti adorano gli eroi. Sono esseri superiori, forti, forse saggi. E ci puliscono la coscienza, ci deresponsabilizzano: se serve l'intervento di un essere superiore, cosa potrò mai fare io? Tanto vale neanche provarci.
Invece l'importante è combattere. #VotareServe
È un po' lo stesso meccanismo che si cela anche nell'attesa del messia, inteso non come atto di Fede, spirituale, ma di qualcuno che banalmente ci guidi, cui affidare il compito di pensare e di agire al posto nostro. Che ci liberi dalla responsabilità di studiare, di combattere.
E quando il messia non mantiene le promesse, che poi non aveva quasi mai fatto, ma che noi avevamo proiettato?
Naturalmente la colpa sarà sua, che avrà traditoh! Mica nostra, che abbiamo fatto nulla!
Valorizzare le persone che insegnano come pensare, non cosa pensare. E aiutarle.
Dar loro forza. Ad esempio andare a votare. Si vincerà, si perderà, intanto si combatterà.
Non agire invece è molto più comodo: permette anche di validare la propria identità percepita, poter dire "l'avevo detto", anche ritenersi martiri o martiri mancati. #VotareServe, votate.
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@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken Grazie. Apprezzo sempre il confronto costruttivo. Ti capisco, in molti non ce la passiamo benissimo. Sulla qualità della spesa pubblica chiaramente c'è da lavorare, e non mi pare proprio che @borghi_claudio ad esempio, abbia mai detto altro. Sul fatto del sacrificio per tutti, ->
@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken sarei già meno d'accordo, sempre per il non infilarsi in un circolo vizioso di svalutazione (le emozioni sono potenti e ci fregano, non c'è razionalità che regga, è per questo che le usano). Piuttosto si può ragionare del come si è arrivati in una certa situazione, ->
@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken quali scelte di politica economica sono state prese (dato che si parlava di politica), e quali risultati hanno prodotto. Ad esempio, la spesa pubblica può essere un volano per l'economia, con un buon moltiplicatore (facciamo finta che tu produca sedie da ufficio: se il Comune ->
@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken ...con la stessa logica si potrebbe anche dire che un autonomo, o un datore di lavoro, tende a non capire le problematiche dei dipendenti. Il mio era un discorso diverso, teso invece all'ascolto reciproco. E che, ripeto, inneggiare al ribasso potrebbe facilmente ->
@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken esserti ritorto contro (sì, ancora di più di quanto sia già stato fatto: ci sarà ben un motivo se i tuoi nemici di classe - perdonami il gergo ma lo trovo adatto - hanno creato e usano questi argomenti!), soprattutto partendo da informazioni errate come i fantomatici 15mila. ->
@Alessan13865136@Menanni1@borghi_claudio@DanicWasTaken La disinformazione non fa il bene del Paese, di cui fanno parte sia imprenditori che dipendenti, entrambi LAVORATORI. Svalutare il lavoro significa svalutare TUTTO il lavoro. Spero di essermi spiegato. ->
mini 🧵: gli stipendih e ilbonus dei Parlamentari.
Per tutti quelli che "il bonus! Se li paghino da soli i mezzi per lavorare!". È il datore di lavoro che deve fornire al lavoratore i mezzi per svolgere al meglio le proprie mansioni. Compresa la formazione. 1/4
Questa è la stessa mentalità che ha distrutto scuola e università per trasformarle in centri di formazione per le imprese, e non è stato un successo, anzi!
Nel privato, poi, ci sono telefoni, computer, auto aziendali, e poi assistenti, segreteria, vari benefit, premi, ecc. 2/4
Perché il pubblico dovrebbe essere da meno? (Molto meno!) Perché chiunque dovrebbe essere motivato a lavorare nel pubblico, per la gloria? E scommetto che toccherebbe sempre a qualcun altro, vero? La solita storia del tutti = tutti-1? 3/4
Carta sì, carta no.🌼
🧵 su 💶 o 💳.
Iniziamo da una premessa: In questo momento si parla di eliminare l'obbligo per i commercianti di accettare pagamenti cashless al di sotto dei 60€. Nota bene: non si parla di VIETARE i pagamenti non in contante al di sotto di quella cifra,1/8
quindi qualsiasi esercente che lo volesse potrebbe continuare ad accettarli.
Passiamo al discorso libertà: generalmente parlando, non esiste un OBBLIGO ad acquistare qualcosa, quindi nessuno di noi è, sempre generalmente, obbligato ad entrare in un esercizio commerciale. 2/8
Voglio bere un caffè al bar, la mattina? È chiaramente una mia volontà, non un obbligo. E, per farlo, entrerei nel negozio di qualche altra persona. Questo "di un'altra persona" credo sia il punto chiave di tutta la questione. 3/8
@blu_mirtillo Ad esempio, 2 principi molto alla base, sono che noi percepiamo diversamente perdite e guadagni della stessa entità oggettiva (es 5€ loss > 5€ gain), e che siamo portati ad accettare ricompense più basse, basta che l'altro abbia di meno ->
@blu_mirtillo (es ricevere 30€ io e 35 tu, vs 10 io e 5 tu, scegliamo la seconda opzione - così sputtanando la vecchia teoria ancora di moda tra molti economisti della razionale massimizzazione del valore oggettivo). Sta roba poi rientra nella famosa (bah!) teoria dei giochi, che va tanto ->
@blu_mirtillo di moda (ri-bah!), aggiungi che al 1o semestre del 1o anno impariamo (via studio degli exp) che i nostri preconcetti letteralmente orientano la nostra percezione e codifica degli stimoli, e che all'inizio dei corsi di Psi del pensiero provano a farti capire a ragionare per ->
Labbase.
Razionalizzare, dare spiegazioni agli eventi, riduce l'impatto emotivo degli eventi stessi, sia positivi che negativi. E noi siamo molto bravi a trovare spiegazioni, anche qualora non ce ne siano, probabilmente un retaggio che in passato ci ha aiutato a sopravvivere. 1/5
(si muove l'erba alta -> sarà mica un leone? -> scappa!)
Come è stato misurato questo fenomeno? Ad esempio, immaginate di trovare una busta, con scritto il vostro nome, con all'interno dei soldi, diciamo 10€. Nessuna spiegazione. Come vi sentireste? 2/5
E se vi fosse data una spiegazione - come l'aver vinto un premio, o un regalo?
Questo esperimento è stato fatto, e i due gruppi (spiegazione VS non spiegazione) hanno riportato livelli emotivi diversi, con il gruppo senza spiegazione significativamente più felice di chi 3/5