Thread by @AndreaBitetto

Sempre sul caso #Panzeri . Mentre gli impresari del circo mediatico giudiziario hanno piazzato tendoni e strappano biglietti, iniziano le pubbliche dichiarazioni di indignazione, le prese di distanza. Gli strumenti dell’enciclopedismo sovietico (forbici, lamette, colla) assumono

Le forme moderne: si cancellano messaggi, si nascondono le foto. Si ripristinano gli istituti premoderni della responsabilità di gruppo (oggi: Lollobrigida che estende le responsabilità al partito di Panzeri… senza soluzione di continuità). Si invoca l’oltraggio ricevuto

dal partito (la parte lesa minacciata da Letta, sempre oggi). Panzeri veste i panni della più classica figura dell’ inquisito ereditata dalla Inquisizione (maiuscolo): e’ il sospettato, il diverso , il fiancheggiatore. Il processo diventa - o rimane - strumento per accertare

non la responsabilità’ individuale , ma mezzo per emendare la società da mali , difetti , colpe collettive , persino antropologiche . Il sospettato, a prescindere dalla gravità degli indizi (queste cose dalle tribute del circo si notano meno delle fiamme dei mangiafuochi), viene

condannato prima della sentenza perché è’ un deviante, un nemico , non un colpevole. E’ deviante rispetto alla pretesa superiorità morale dell’uomo di sinistra (maiuscola o minuscola poco importa) . Mette in imbarazzo perché consuma, usura la veste del ricatto morale . Non è’

diverso da quello che la Storia ha sempre conosciuto : il pagano , il mago, le streghe, i giacobini , i repubblicani , i liberali , i massoni , gli anarchici . L’eretico. Non è’ un processo quello intentato: e’ la manifestazione della massima intolleranza collettiva contro il

deviante. Questa non è’ una difesa , non spetta a me. E’ una constatazione di come questa grande rappresentazione porti con se la necessità di dimostrarsi puliti. Il giustizialismo e’ un comodo bidet per la coscienza collettiva .