Andrea Bitetto  Profile picture
Hope is not necessary to engagement, nor success to perseverance. Liberale da sempre e per sempre. #degrillinizzareitalia
Dec 24, 2023 4 tweets 5 min read
Il mio augurio di Buon Natale con le parole di Leone Tolstoj “In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
«Non ho più desiderio di vivere», gli confessò. «Non ho più speranza.»
Il vegliardo rispose: «La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.»
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati… Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.»
Martin rifletté. «Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi?» Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All’improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c’era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: «Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.» L’indomani mattina Martin si alzò prima dell’alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. «Entra», disse «vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.»
«Che Dio ti benedica!» rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
«Non è niente», gli disse Martin. «Siediti e prendi un po’ di tè.»
Riempì due boccali e ne porse uno all’ospite. Stepanic bevve d’un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po’. Martin gli riempì di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
«Stai aspettando qualcuno?» gli chiese il visitatore.
«Ieri sera», rispose Martin «stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: “Guarda in strada domani, perché io verrò”.»
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. «Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l’anima e per il corpo.»
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po’ di pane e della zuppa. «Mangia, mia cara, e riscaldati», le disse.
Jan 15, 2023 4 tweets 1 min read
Calenda può definirsi seguace del Repubblicanesimo (cfr il bel volume di qualche anno fa di Maurizio Viroli) coerentemente sostenendo la necessità di una forma di pedagogia sociale ,altri direbbe : paternalismo. E ci sta . Non può , perché sbaglia e di grosso , dipingere il … liberalismo come se il l’idea liberale fosse rappresenterà da Gordon Gekko in Wall Street . Basterebbe sfogliare le pagine delle riflessioni , in tempi recenti , di lord Dahrendorf , maestro liberale, che descriveva perfettamente la proiezione sociale del liberalismo , e parlava
Dec 17, 2022 6 tweets 1 min read
Italia 1947 e l’inflazione domata da Luigi Einaudi. Finita la guerra l’Italia era un cumulo di macerie. Beni di prima necessità non si trovavano se non al mercato nero. L’inflazione era a livelli altissimi : erodendo il valore dei (pochi) risparmi, degli scarsi stipendi dei valori custoditi per le pensioni (da qui l’esigenza di costruire il sistema pensionistico su basi retributive ), tassando in modo surrettizio chi aveva stipendi e pensioni . Per fortuna alla Banca d’Italia e al ministero del Bilancio sedeva un anziano signore che conosceva
Dec 16, 2022 4 tweets 1 min read
#qatargate Dopotutto aveva ragione Renè Girard (Il Capro Espiatorio): il capro espiatorio serve per sviare la violenza del gruppo sociale indirizzandola su un bersaglio legittimo e non pericoloso (non pericoloso perchè il suo sacrificio non sarà vendicato). Questo sacrificio lava la città, la comunità delle sue colpe. Questo sacrificio ritualizzato (...procedimentalizzato, con tutti i suoi riti laici o religiosi che siano, legali o illegali) costituisce l'origine del legame sociale che viene rinvenuta nella menzogna del capro espiatorio (l'indagato che
Dec 16, 2022 6 tweets 1 min read
I dirigenti di una grande forza di sinistra dovrebbero fare i conti con il Norberto Bobbio de Il futuro della democrazia (1984). Ditto civili e politici poggiano sul principio dì universalità: devono per esser pienamente inclusivi esser riconosciuti a tutti senza alcuna distinzione. Sono le classiche libertà negative in quanto impongono allo stato un dovere di non intromissione. I diritti sociali sono rappresentano una libertà positiva, impongono allo stato un intervento in favore delle categorie sociali che ne siano destinatarie . E tale
Dec 13, 2022 7 tweets 2 min read
Sempre sul caso #Panzeri . Mentre gli impresari del circo mediatico giudiziario hanno piazzato tendoni e strappano biglietti, iniziano le pubbliche dichiarazioni di indignazione, le prese di distanza. Gli strumenti dell’enciclopedismo sovietico (forbici, lamette, colla) assumono Le forme moderne: si cancellano messaggi, si nascondono le foto. Si ripristinano gli istituti premoderni della responsabilità di gruppo (oggi: Lollobrigida che estende le responsabilità al partito di Panzeri… senza soluzione di continuità). Si invoca l’oltraggio ricevuto
Dec 11, 2022 8 tweets 2 min read
Torno sulle linee programmatiche del Ministro #Nordio. In precedenza si era ricordato il perché dello sviluppo della giuria e del cd trial by jury negli ordinamenti di common law. In termini di sistemologia giuridica il tratto maggiormente qualificante e’ probabilmente questo : la necessita’ pratica di convenire 12 laici - che di norma hanno le proprie occupazioni - per comprare una giuria ha imposto la massima concentrazione della fase istruttoria nei processi di common law . Quindi le prove - come detto : prevalentemente testimoniali - dovevano esser
Nov 20, 2022 5 tweets 4 min read
Tra le tantissime pagine di Croce
Nov 18, 2022 5 tweets 2 min read
Che la riduzione del numero dei parlamentari fosse una corbelleria si sapeva. Era ennesimo frutto dell’insipienza istituzionale di chi l’aveva proposta. Per blandire l’elettorato si disse : lo si fa per ridurre il costo dei parlamentari . Come se la democrazia e la pluralità di voci fosse un onere anziché un bene da preservare . Ma anche questo è’ coerente con l’evanescenza dei promotori . Peccato poi che di questa riduzione di costi non vi sia traccia: l’ottimo Verderami sul @Corriere di oggi segnala che nel bilancio della camera approvato a luglio
Jun 2, 2022 9 tweets 2 min read
Referendum e metodo. Se ne leggono di tutte i colori. Questa volta e’: “Salvini vota si, quindi io voto no”, “ah ci sono quelli ci Casa Pound che dicono di votar si, mai un voto uguale a loro”. E via discorrendo. Coerenza? No, manco per niente. Nel 2016, per il referendum cost. Salvini era schierato per il no alla riforma, però gli stessi che si schifano oggi dì votar come lui sulla giustizia, votarono con lui sulla costituzione (posto che vorrei evitare che mi si dipinga per quel che non sono, cioè un renziano, ecco quel che scrissi per il