Sembra sempre più che Elon Musk, autodefinitosi sostenitore assolutista della libertà di parola, stia sospendendo gli utenti di Twitter sulla base di rancori personali anziché di principi concreti.
L'ultima vittima è l'editorialista di Insider Linette Lopez, che per anni si è occupata in modo aggressivo delle attività di Musk, documentando tra l'altro i presunti difetti di sicurezza di Tesla.
Nel 2018, Musk ha contestato le notizie di Lopez, affermando che aveva scritto "diversi articoli falsi" e suggerendo, con prove scarse, che avesse corrotto un ex dipendente di Tesla per ottenere informazioni.
La Lopez ha dichiarato al Daily Beast di non aver ricevuto alcuna spiegazione per la sua sospensione, né informazioni sulla durata del divieto.
Ha detto di non aver twittato dettagli sull'ubicazione del jet privato di Musk - la motivazione dichiarata da quest'ultimo per altre sospensioni - ma di aver invece catalogato quella che considerava la sua ipocrisia sul doxxing e sul prendere di mira privati cittadini.
Dopo l'acquisizione da parte di Musk in ottobre, molti inserzionisti hanno abbandonato Twitter per questioni di moderazione dei contenuti e ora Musk rischia una rottura con le organizzazioni dei media, che sono tra le più attive sulla piattaforma.
L'allarme per le sospensioni si è esteso oltre i circoli dei media fino alle Nazioni Unite, che hanno riconsiderato il loro coinvolgimento in Twitter.
La mossa crea "un pericoloso precedente in un momento in cui i giornalisti di tutto il mondo si trovano ad affrontare censura, minacce fisiche e anche di peggio", ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.
Il senatore americano Ron Wyden (D-Ore) ha twittato in difesa dei giornalisti bannati venerdì, dicendo che le azioni di Musk "sono una corsia preferenziale per rendere Twitter obsoleto".
La vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourová, il cui mandato comprende lo stato di diritto e la disinformazione, ha twittato che la "sospensione arbitraria dei giornalisti su Twitter è preoccupante".
"La legge sui servizi digitali dell'UE richiede il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali. Questo è rafforzato dal nostro #MediaFreedomAct", ha scritto. "@elonmusk dovrebbe esserne consapevole. Ci sono linee rosse. E sanzioni, presto".
Altre critiche venerdì sono arrivate dal Ministero degli Esteri tedesco, che ha scritto su Twitter per avvertire l'azienda che prende sul serio la libertà di stampa.
"La libertà di stampa non può essere accesa e spenta a piacimento", ha scritto su Twitter. "Da oggi i giornalisti qui sotto non possono più seguirci, commentarci o criticarci. Abbiamo un problema con questo @Twitter".
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