Abbiamo lavorato fino a sabato sera e poi, con un WhatsApp, e non con una lettera di preavviso come da legge, ci è stato detto di non presentarci al lavoro il lunedì mattino perché eravamo
licenziati. Noi siamo comunque andati per far valere le nostre ragioni, ma non ci hanno fatto entrare». Davanti a questa situazione e all’annuncio che di settimana in settimana ci sarebbero stati altri licenziamenti, la folta comunità pakistana impiegata alla Itaci si è
compattata e si è rifiutata di prestare servizio, dando vita a uno sciopero e a una manifestazione di protesta per tutta la giornata...
...si rivendicavano, fra l’altro, un regolare contratto di lavoro di 8 ore, che adesso c’è, e tutti i pagamenti, compresi gli straordinari.
Inoltre, a detta di questi dipendenti, tutti di età intorno ai 30 anni e lontani da tanto tempo dalle loro famiglie, da qualche mese i rapporti con il titolare si sarebbero incrinati. «ll problema economico per noi è certamente importante - spiegano - perché se il Cud non tocca
un certo minimo (6.079,45 euro nel 2022, ndr) non possiamo chiedere il ricongiungimento familiare. Ora però è venuto meno anche il rapporto umano...
...Quello che vogliamo è solo lavorare, anche tutte le ore che servono, però che queste ci vengano corrisposte regolarmente. Se poi
il datore di lavoro ci spiegherà perché non andiamo più bene nel lavoro che facciamo da tanti anni e vorrà licenziarci, ne prenderemo atto e, anche se con grandi problemi cercheremo lavoro altrove». La Itaci è un’azienda fondata nel 2011 che produce prodotti etnici con la qualità
del made in Italy e nel 2021 ha raggiunto un fatturato di 7.922.854 euro. Conta oltre 50 dipendenti, di cui 28 pakistani e i restanti cinesi e qualche italiano.
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"L’accademia, locata nell'Auditorium 'La Porta del Parco' di Bagnoli, accoglierà gratuitamente 100 artisti – senza limite di età - formandoli attraverso un percorso sperimentale della durata
di tre mesi che culminerà in estate con la realizzazione di 8 produzioni - dedicate a Troisi e il trio La Smorfia - e con eventi dal vivo che si terranno ad agosto in Piazza Plebiscito in occasione della terza edizione di «Restate a Napoli»....
...Esattamente come ai tempi in cui
nasceva La Smorfia – commenta Enzo Decaro - (contemporaneamente a tutte le bellissime, e ancor oggi insuperate espressioni teatrali, musicali e artistiche della Napoli di quegli anni) la parola d'ordine è sempre più "cooperazione", porte aperte al pensiero che circola, nella
"Per la stessa ragione, il preteso inno d’amore di Roberto Benigni è stato così imbarazzante: perché la Costituzione è tutto tranne che uno strumento di celebrazione del potere costituito. La Carta – diceva Piero Calamandrei –
“è una polemica contro il presente, contro la società. Perché quando l’articolo 3 vi dice ‘È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana’ riconosce con ciò che questi ostacoli oggi ci sono, di
fatto, e che bisogna rimuoverli. Dà un giudizio, la Costituzione! Un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare”. Ebbene, la retorica fluviale di un Benigni autoridottosi a cantore dello stato delle cose è esattamente il
"Se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che
ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà”. “Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza: mai! Neppure per un attimo. Anche quando
tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. E proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che ‘ogni tempesta inizia con una singola goccia’.
#Siria
"La Sira è sottoposto a pesanti sanzioni dall’Unione Europea, si inviano aiuti, ma nessuno parla di allentare le pesanti sanzioni che gravano sul Paese dal 2011, e che sono state rinnovate per un anno a maggio dello scorso anno. Si tratta di
sanzioni pesantissime.”..
...Sanzioni (blocco delle esportazioni del petrolio e delle transazioni finanziarie, embargo su assistenza beni di prima necessità…) che hanno prodotto fame, miseria, epidemie, disoccupazione… costringendo innumerevoli milioni di persone a scappare
dalla Siria”...
....“Il Consiglio ha prorogato di un altro anno”, scriveva il Consiglio d’Europa in comunicato stampa lo scorso anno , “fino al 1º giugno 2023, le misure restrittive dell’UE nei confronti del regime siriano a causa della repressione che continua a esercitare
"In un rapporto che sarà pubblicato mercoledì mattina, un comitato del Dáil chiederà l'apertura il prima possibile del primo centro per iniezioni sotto controllo medico in Irlanda, previsto per Dublino...
...La
relazione chiederà inoltre che le cliniche mobili per la prevenzione delle overdose ricevano finanziamenti per le aree che non dispongono di un centro di cura stabilito.
Si propone inoltre di raccomandare di ricercare la possibilità di depenalizzare il possesso di droga per
uso personale come alternativa al sistema attuale.
In una bozza del rapporto è contenuta anche una raccomandazione secondo cui l'Irlanda dovrebbe esaminare gli approcci al possesso di droga per uso personale in paesi tra cui Portogallo, Malta e Svizzera, "per vedere quali
#ambiente#energierinnovabili#decrescita
“...l’unica possibilità di attenuare progressivamente la crisi ecologica e di evitare che raggiunga il punto di non ritorno è costituita dalla riduzione del consumo delle risorse rinnovabili e non rinnovabili, dei consumi energetici,
della produzione di sostanze di scarto biodegradabili e non biodegradabili, del consumo di carne nell’alimentazione, del consumo di suolo, della biodiversità, della chimica in agricoltura, della circolazione automobilistica e dei viaggi aerei, dei tassi di natalità,
dell’urbanizzazione, della pesca… Per rientrare nei limiti della sostenibilità ambientale occorre decrescere”...
...“È questo che vorrei sentir dire da chi si è assunto l’enorme responsabilità di parlare, come profeta moderno, a nome dell’ambiente. Perché se non cambiamo