Per chi si fosse perso le puntate precedenti: il governo, attraverso il ministro Sangiuliano, sta cercando di imporre i suoi consulenti al Salone del Libro di Torino in un momento delicato, in cui Nicola Lagioia sta lasciando la direzione. /1
I nomi sono sempre quelli: Veneziani, Buttafuoco ecc. Non è che negli anni siano riusciti a farne crescere altri, ma pazienza, perché il punto non è certo la creazione di dialettica culturale: è solo l'occupazione degli spazi percepiti come "di sinistra". /2
Vai a fargli capire che quella che loro chiamano "sinistra", il più delle volte (e con poche eccezioni) è solo cultura, nel senso di alfabetizzazione, curiosità intellettuale, apertura verso il mondo e accettazione della complessità. Che a destra scarseggiano. /3
Se c'è una cosa che trovo che i miei colleghi scrittori (si offenderanno per il "colleghi"?) abbiano fatto poco e male, negli ultimi decenni, è proprio la partecipazione alla vita politica. Certo, hanno detto molte cose giuste e vere, da intellettuali. Ma da lontano. /4
(Il 4 è un punto su cui penso di tornare martedì nella newsletter). A fronte di una vittoria elettorale che certifica l'esistenza di una cultura di destra tutt'altro che minoritaria, il governo continua a spingere l'idea della cosiddetta "egemonia culturale" di sinistra. /5
Un'egemonia culturale, a detta loro, che deve essere combattuta con ogni mezzo. Il fine è chiaro: distruggere gli spazi in cui le idee circolano. Non semplicemente prenderseli, ma ridurli in cenere. Raderli al suolo. /6
Non c'è niente di più pericoloso, per le destre, della gente che legge e si informa. Berlusconi ci aveva visto lungo: sostituire ogni forma di prodotto culturale con prodotti-spazzatura, far passare la cultura per "roba noiosa". /7
Avanti veloce dagli anni '80, e ci ritroviamo un paese con uno dei più alti tassi di analfabetismo di ritorno dei paesi Ocse (il 30%, secondo una ricerca del 2022). askanews.it/cultura/2019/0… /8
Il Salone del Libro è un fortino e un'oasi. Una settimana in cui si respirano libri, si parla di libri, si leggono libri. È il più grosso evento culturale dell'anno, una fiera e un festival e un momento di incontro e di scambio per professionisti e appassionati. /9
Soprattutto, è un appuntamento prestigioso. È il prestigio, il riconoscimento, lo spazio di visibilità quello che fa gola. Vogliono prenderselo, ma sono carenti sul fronte degli autori e degli intellettuali. /10
E ti credo: se da quasi quarant'anni essere di destra significa essere attaccati con le unghie e con i denti al passato ed essere complici (quando non attori) di una massiccia svalutazione della cultura di massa, non è che sia facile essere anche intellettuali interessanti. /11
Non so se ce la faranno. Probabile di sì, sono potenti e non incontreranno resistenze. Ma quello che distruggono finirà per rigenerarsi altrove, perché anche in un mondo che legge sempre di meno, i libri rimangono l'unico veicolo possibile per il ragionamento complesso. /12
Secondo me la situazione è questa: gli anarchici sono i nuovi capri espiatori del governo. La questione immigrazione è sempre meno spendibile con l'elettorato: le storie di madri morte assiderate e ragazzini costretti a viaggi insensati spezzano il cuore anche a destra.
Il migrante è una persona povera, che fa di tutto per sfuggire alla fame e alle violenze. Ci sarà sempre chi lo considera un parassita, ma è facile per l'opposizione puntare sul lato umano, oggettivo, dei salvataggi in mare.
Ci sono pure le leggi internazionali, che rendono il decreto Piantedosi illegittimo. Insomma, su quel fronte il governo perderà. Conviene investire su bersagli meno difendibili: e chi è meno difendibile degli anarchici?
Ho fatto il Classico, e preferirei vivere in un paese in cui qualsiasi scuola ti apre la mente, ma soprattutto in un paese in cui nessuno si debba alzare all’alba e fare un’ora di treno per frequentare l’indirizzo di sua scelta.
Bello il greco eh, ma pure avere scuole attrezzate, classi meno affollate e finanziamenti adeguati non sarebbe male.
E sempre per la serie aaaaah che bello il Classico, eccerto. È molto più improbabile che uno studente del Classico muoia durante un tirocinio o in alternanza scuola-lavoro.
1. Valditara non sa di cosa parla, ma questo l'avevamo capito 2. Valditara pensa che i "lavori socialmente utili" siano umilianti 3. Valditara confonde educazione e punizione, scuola e sistema giudiziario (continua)
4. Valditara è l'ennesimo inadeguato messo a capo di uno dei ministeri più delicati del paese, la scuola, che avrebbe bisogno di persone con visione, competenze, un'idea di educazione a lungo termine.
5. Per fortuna Valditara nelle scuole non ci sta, e nelle scuole ci sono dirigenti e insegnanti che fanno il loro lavoro, e queste stronzate non le vogliono sentire.
Ascoltando @lmisculin su Morning, stamattina, pensavo che la storia del reddito di cittadinanza abolito a partire dal 2024 senza che ci sia un disegno di legge per sostituirlo con un altro sussidio mi ricorda quella di Trump che tenta di abolire Obamacare.
In sintesi: si voleva rimuovere una copertura sanitaria "nazionale" (fragile e limitata) per sostituirla non si sapeva bene con cosa. Anche qua siamo messi più o meno uguale: annuncio di abolizione, con cosa lo sostituiamo? Eh, vediamo.
Sono stata molto critica verso il reddito di cittadinanza ai tempi della sua implementazione: ora sono convinta che non si possa rimuovere un sussidio, anche minimo, senza avere idea di come supplire a quella carenza. Il governo Meloni, da quando se ne sa, non ce l'ha.
I fascisti nelle più alte cariche dello Stato sono un punto di non ritorno più che altro simbolico, ma non è successo per caso, e non è successo all'improvviso. Da qua si può andare in una direzione o l'altra, ma di sicuro non si rimane come prima.
È anche un attimo che dai simboli si passa alla pratica, e i diritti saranno il primo e più facile terreno su cui fare dimostrazioni di forza. L'aborto prima di tutto, perché la percezione dell'aborto è come di un "male necessario", non come di un atto di autodeterminazione.
"Male necessario" significa intanto che è un male, quindi implica un giudizio morale. Ed è un "male" perché è una sottrazione di fertilità. Una donna che abortisce prende il controllo della sua fertilità, e non c'è niente di più spaventoso di una donna al controllo di sé.
È quasi un anno che cerco di farmi pagare da una multinazionale per un lavoro e sono almeno sei mesi che compilo moduli online, metto spunte, completo azioni in un sistema di gestione del cliente pensato per tutto meno che per essere user-friendly, o anche solo comprensibile.
Ho pensato più volte di dirgli di tenersi i soldi, perché le ore impiegate per farmi pagare hanno abbondantemente superato quelle che ho impiegato per fare il lavoro. Ma non è giusto.
Il sistema è davvero bizantino, e richiede azioni che non sono comprensibili all'utente finale, a meno che non sia un amministrativo. Cosa che non sono. Ho già compilato e ri-compilato i moduli tre volte per un'azione che poteva essere conclusa semplicemente saldando una fattura.