«Vorrei sapere, prima di morire, chi ha ucciso Valerio.
Vorrei che i colpevoli bussassero alla mia porta, vederli e chiedere perché. Io li aspetto».
[Carla Verbano]

1)
Carla Verbano è morta il 5 giugno del 2012 e alla sua porta non ha bussato nessuno, nemmeno una cosiddetta istituzione per almeno scusarsi dell'incapacità dello stato di trovare i tre bastardi assassini fascisti che ammazzarono il figlio.
2)
Il 22 febbraio del 1980 Valerio Verbano aveva 19 anni, era uno studente e un militante di Autonomia Operaia; uno di quei ragazzi che oggi avremmo visto scendere in piazza ad opporsi all'obbrobrio criminoso dell'alternanza scuola lavoro,
3)
in quel periodo stava lavorando ad un dossier sui movimenti di estrema destra attivi nel suo quartiere.
Quel giorno, quando tre ragazzi suonarono alla porta di casa sua lui non c'era, i tre dissero di essere suoi amici che gli dovevano parlare e sua madre aprì.
4)
I tre immobilizzarono i suoi genitori, aspettarono quasi un'ora il ritorno di Valerio che quando li vide capì di essere vittima di un agguato e provò a scappare da una finestra, ma quelli gli spararono alle spalle, come fanno gli infami.
5)
Gli assassini di Valerio non sono mai stati trovati e a giugno dello stesso anno anche il giudice Mario Amato fu ucciso in un agguato fascista.
Amato, all'epoca sostituto procuratore era il titolare di tutte le inchieste sul terrorismo nero a Roma e nel Lazio.
6)
A premere il grilletto sulla sua testa fu Gilberto Cavallini, fascista dei nar, condannato a nove ergastoli per terrorismo, imputato per la strage di Bologna che oggi può godere del regime di semilibertà.
Per lui niente 41bis.
#ValerioVerbano
#22febbraio
Nessuno ha pagato per la morte di Valerio, che da 43 anni viene ucciso tutti i giorni, come tutte le vittime di assassini 'svaniti' nel nulla.
Non esiste il delitto perfetto, esistono gli stati imperfetti che non si impegnano abbastanza.
#ValerioVerbano

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Feb 23
Sono anni che la politica, non solo di destra, attacca la scuola. Prima ci fu il caso della maestra Lavinia, licenziata da renzi in diretta tivù perché aveva osato ribellarsi alle forze dell'ordine che difendevano il corteo fascista;
1)
poi ci fu la professoressa Dell'Aria, sospesa senza stipendio perché i suoi ragazzi avevano osato paragonare i decreti sicurezza di salvini alle leggi fasciste;
2)
poi il professore sospeso perché si fece scappare una battuta alla radio su meloni che venne prontamente difesa dal capo dello stato in persona: un intervento alquanto singolare e credo unico nella storia visto che di donne politiche, ministre offese ce n'è un'enciclopedia,
3)
Read 7 tweets
Feb 15
Se anche una plurititolata come la professoressa Ercoli Finzi dice di non essere andata a votare perché non si sentiva motivata, lei che andò a votare per la prima volta 65 anni fa,
1)
sei anni dopo che lo stato italiano riconobbe alle donne lo status di cittadine col diritto di voto io dico che bisognerebbe riflettere, invece di tirare fuori come al solito quella che è diventata solo una noiosa retorica sul diritto/dovere di voto.
2)
Chi è morto per garantirci il diritto di voto non poteva nemmeno immaginare che la politica sarebbe diventata ostaggio di predatori senza scrupoli e senza dignità; in Italia sono almeno trent'anni che col voto non cambia niente, e non per colpa di chi non va a votare
3)
Read 4 tweets
Feb 13
Qui era quando sei anni fa la Germania rifiutò di premiare i due agenti di polizia italiani che uccisero lo stragista di Berlino perché sui loro profili social c'erano riferimenti al nazifascismo,
1) ImageImage
ma il Corriere non riusciva a stabilire l'orientamento dei due e la meloni, offesissima, aprì la sottoscrizione per farli premiare da Mattarella.
2)
In quell'occasione Michele Serra, sempre severissimo nei suoi giudizi sui social e chi li frequenta, scriveva che inneggiare a hitler e mussolini era "veniale narcisismo social".
3)
Read 4 tweets
Feb 10
I fascisti si perdonano, si riabilitano, si mandano in parlamento e al governo, per loro ci sono le medaglie, le targhe su piazze e vie e c'è chi per dargli il contentino è disposto a stravolgere anche la storia.
1)
Per gli antifascisti invece è gogna perpetua, sui fogliacci fascioliberisti, nei social, ai talk show e se ne chiede esplicitamente l'emarginazione dalla vita pubblica come nel ventennio di mussolini.
2)
Da decenni la sedicente sinistra si fa prendere per i fondelli dalla destra che chiede che prenda le distanze dal comunismo [quale, quello russo, quello cinese, il nostro che ha restituito onore e dignità all’Italia del dopoguerra?]
3)
Read 5 tweets
Feb 10
A me non sta bene mai niente da quando avevo più o meno sei anni e la mia maestra non mi faceva portare la penna, all'epoca si iniziava con la matita, perché scrivevo male e per lei la scrittura a penna andava meritata.
1)
Un bel giorno mi sono incazzata, sono andata in cartoleria con mia madre, ho comprato la famigerata Pelikanina nera, sono entrata in classe e gliel'ho sbattuta sulla cattedra.
Il giorno dopo scrivevo con la penna pure io
2)
e, per quanto riguarda la calligrafia, mi sono talmente impegnata che in famiglia tutti volevano che le cose da scrivere bene le scrivessi io.
3)
Read 4 tweets
Feb 10
Con le accuse a Paola Egonu di essere un'ingrata che non apprezza l'Italia, paese dove peraltro è nata, si è solo replicato il teatrino di polemiche osceno e razzista che fu allestito per Mahmood,
1)
che di nome si chiama Alessandro, è nato a Milano, ma ha l'imperdonabile colpa di avere un padre e un cognome egiziani.
La Maglie disse che avevano vinto Maometto e il meticciato.
Ma l'Italia non è un paese razzista, no.
#10febbraio
Cazzullo deliziò i lettori del Corriere con un articolo che parlava dell'importanza dell'integrazione in relazione a un ragazzo nato e cresciuto a Milano.
Read 4 tweets

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