Thread by @smenichini

Le dimensioni del voto per @EllySchlein si spiegano come un momento collettivo di liberazione. Di emancipazione. Di evasione. Del quale @stefanobonaccini è finito vittima incolpevole. Liberazione da cosa? Dalla responsabilità di anni passati da elettori d’un partito di governo 1/

Il @pdnetwork per 15 anni ha interpretato la vocazione maggioritaria (anche) come l’obbligo di rivolgersi a tutti, cercando posizioni mediane o almeno largamente accettabili sui temi più controversi. Una funzione di equilibrio che, per me, è stata spesso utile al Paese 2/

Su questa via pur rimanendo centrale il @pdnetwork s’è logorato. Il suo tratto più forte, l’europeismo, è stato essenziale all’Italia ma insufficiente. Finché, il 25 settembre, la fatica di parlare a tutti è improvvisamente risultata inutile. Un sacrificio senza più ricompensa 3/

#Schlein è stata la candidata giusta per questo momento. Incarnazione di un’identità moderna e radicale, agli occhi di chi aveva bisogno di ritrovarne una. Non somigliano a Schlein, i suoi elettori. Ma avevano bisogno di una come lei. E hanno sentito di “potersela permettere” 4/

In questo hanno ragione: il @pdnetwork per un bel po’ non ha davanti a sé oneri di governo per i quali sacrificarsi. Le Europee ‘24 sono per definizione elezioni “libere”. Ci sarà solo opposizione da fare e Schlein è parsa più adatta dei bravi amministratori dell’altra mozione 5/

Se ne andrà qualcuno, respinto dalla svolta a sinistra? Difficile, nel ceto politico: il duo Renzi-Calenda pare poco attraente e attrattivo. E chi ha creduto davvero nel @pdnetwork sa che, come è successo nel Labour, chi rimane anche in minoranza avrà un’altra occasione 6/

Del resto, ci sarà un motivo se dopo anni stiamo ancora parlando di questo partito qui, e non di quelli transitori o già transitati di Rutelli, Bersani, D’Alema, Renzi o Calenda.
Però sappiamo che gli elettori vanno anche in sonno, si parcheggiano in attesa di vedere sviluppi 7/

E c’è uno sviluppo possibile dal quale Schlein dovrà guardarsi. Ingaggiato nella competizione, @GiuseppeConte ora la sfiderà ad abiurare pezzi crescenti della storia e della politica del Pd. Ha già cominciato e insisterà 8/

Se #Schlein dovesse farsi risucchiare in questa gara di scavalco - intanto innanzitutto sull’#Ucraina - per tanti sarebbe il segnale che dal momento di emancipazione s’è passati alla mutazione genetica di un partito nato anche liberale, atlantico, comunque non anticapitalista 9/

Infine, anche se sono cose che ora forse interessano poco, il mercato elettorale ha le sue regole. A destra c’è una diga e a sinistra c’è uno spazio che ovviamente va riconquistato, ma non è illimitato. E poi c’è molto altro: c’è la parte d’Italia mobile, liquida, decisiva 10/

Prima o poi, dopo questi giorni di “liberazione” dai vincoli, e dopo gli anni che verranno all’opposizione, verrà il momento di cercare di nuovo la strada del governo e di ricostruire alleanze. Con tutta la fatica e i compromessi che saranno necessari 11/

Non credo, e già in queste prime ore non mi pare, che @ellyschlein vorrà arrivarci in posizione minoritaria, avendo “ripulito” il partito (come qualcuno la invita a fare) e avendo mandato in parcheggio troppi elettori. Del resto lei nasce prodiana, non maoista 12/

Un segnale a questo proposito si avrà presto, anche dal livello di collegialità che @ellyesse darà alla direzione del @pdnetwork e dal ruolo che vi vorrà e vi potrà ricoprire @sbonaccini. Tutto sommato, votato dalla maggioranza degli iscritti e dal 46% degli elettori
13/

Ora @ellyesse sarà spinta dall’attenzione dei media e premiata da un rimbalzo positivo nei sondaggi. Ma nessuna novità regge molto solo perché è nuova. E se esiste ancora un @pdnetwork è anche grazie a quella vocazione che è un po’ una condanna: deve saper parlare a tutti
14/fine