Il governatore uscente, Fedriga, è stato presentato a Udine come il candidato della Lega, e guida la coalizione dell'intero centrodestra.
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Fedriga ha deciso di presentarsi anche con una lista civica o "del presidente", e secondo me ha fatto bene, per intercettare i voti di chi, soprattutto in questo momento, potrebbe avere qualche ritrosia a barrare il simbolo di qualche partito
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(il distacco dalla politica e l'antipolitica sono mali profondi, ci vorranno enormi sforzi da parte di molti di noi e molto tempo per provare a guarirli).
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Sulla scheda sarà presente anche una lista che io definirei civetta, degli aggregati di 3V, Italexit &Co., che sostanzialmente servirà solo a togliere voti al cdx e a regalarli al PD, com'è successo già alle ultime tornate elettorali.
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A mio modo di vedere, se vogliamo appoggiare l'unico partito che, ormai da anni, esprime un'idea e una visione alternative al pensiero unico, possiamo votare la Lega e, all'interno di quella lista, scegliere i candidati che meglio ci rappresentano.
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Non è obbligatorio votare la lista del presidente, né la lista di qualche alleato. Potrebbe essere utile anche a segnalare, a livello sia regionale che nazionale, che si vuole la Lega compatta sulla linea del segretario e dare forza a chi #combatte con noi e per noi da anni.
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Soprattutto, per favore ricordiamoci che al mondo non esiste un solo tema. Di temi ce ne sono molti, sarà difficile che un'altra persona la pensi esattamente come noi su tutto, cerchiamo di essere pragmatici e ragionevoli e, di ascoltare anche chi non ha voluto ascoltarci.
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@ClaudioClalup@2009Lelle Ecco, proprio perché Mediaset non è alternativa, non incrementerei (e cristallizzerei) il problema.
RAI è un'istituzione, che sicuramente va riorganizzata profondamente e strutturalmente (a partire dal canone) e che comprende, tra le tante altre cose, produzione
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@ClaudioClalup@2009Lelle cinematografica e infrastruttura di trasmissione. Per provare a garantire che qualche non allineato possa produrre qualcosa (TV o cinema o radio), certamente non si possono regalare agli egemoni le case di produzione, già controllate.
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@ClaudioClalup@2009Lelle Per come la vedo io hanno privatizzato quel che gli conveniva, anche per motivi di mercato, e hanno infiltrato, controllato e "indipedentizzato" varie istituzioni, tra cui la RAI (stessi identici pianti ogni volta che si anche solo nomina l'indipendenza di Banca d'Italia,
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Da qualche anno ormai, e per comprensibili motivi, sempre più voci chiedono la privatizzazione della RAI.
Provo ad esprimere un pensiero in controtendenza.
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Le televisioni private a copertura nazionale possono essere definite 50 sfumature di telepiddì, e la privatizzazione delle altre infrastrutture strategiche del Paese (telecomunicazioni, rete stradale, TPL e non solo) non ha dato i risultati sperati.
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Anzi, fin troppo spesso si sono rivelate un aumento dei costi per i cittadini, a fronte di un relativo peggioramento dei servizi.
Privatizzare la RAI, quindi, aiuterebbe il problema di mancanza di pluralità nell'informazione italiana?
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È accaduto proprio mentre ero alla cassa del supermercato. Pagamenti bancomat bloccati. Per fortuna cerco sempre di pagare in contanti.
E mi torna in mente una Festa del Fatto di qualche anno fa. Dirigente Telecom (ora TIM) racconta come la rete italiana, di ottima qualità, 1/5
fosse stata costruita quando l'azienda era statale, mentre ora i lavori di ammodernamento latitano poiché un privato non scalpita per spendere tutto quel denaro, soprattutto con un ritorno non immediato, ma a lungo termine. Spiegò così anche la differenza tra agire con
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un'ottica di servizio oppure di guadagno puro e, di fatto, l'importanza dello Stato per le infrastrutture strategiche del Paese.
Applausi.
Pochi minuti dopo, i giornalisti e gli altri ospiti hanno intonato il solito "Stato ladro! Privatizzare, liberalizzare!" e 3/5
Banalità del lunedì sera: si tende a pensare al ventennio fascista come "ilMale", senza razionalità, con milioni di italiani che, come in un film per bambini, sono cattivi sapendo di esserlo e pascendosene. 1/4
Magari però si potrebbe cercare di capire il contesto, capire quegli italiani e quei politici e intellettuali, e cercare di capire che si credevano le avanguardie del progresso, i buoni, i guardiani e custodi di scienza e cultura. 2/4
E, proprio perché si credevano culturalmente, scientificamente e moralmente superiori, sono stati in grado di far quel che han fatto, sbeffeggiando - quando andava bene, all'inizio - le voci critiche, indipendentemente dalla loro autorevolezza. 3/4
@blu_mirtillo Mi trovi d'accordo. A me di puntura sì/no è sempre importato poco, mi interessano l'obbligo (e il modo bastardo in cui l'hanno imposto) e una corretta informazione, poi ognuno di noi, adulto, si prende le proprie scelte e le proprie responsabilità.
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@blu_mirtillo E, come te, non sono arrabbiato con la Corte, ma con questi imbonitori da quattro soldi. Anche basta. L'avversario, il nemico, lo posso rispettare, ma Efialte no, piuttosto lo neutralizzo se posso. Anche perché fa il gioco di disinformare e lacerare la Comunità, se
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@blu_mirtillo questa ancora esiste. Vabbè, si va avanti per via politica, come dev'essere.
Che poi, scenetta: il commento in diretta delle deposizioni e delle argomentazioni; ma ca...spita, vi hanno chiesto la mascherina all'ingresso, davvero non avevate già capito come sarebbe finita? Boh.
@blu_mirtillo Sono d'accordo con te, anzi aggiungo che secondo me spesso il gombloddoh serve anche a nascondersi di non esser riusciti a valutare correttamente una situazione e agire per tempo (senza pensare di essere superman, ovvio). Meglio gridare al complottone piuttosto che alla ->
@blu_mirtillo propria inadeguatezza. E infatti, vedi gli strepiti sui social, lo starnazzare, il dimenarsi, "avetraditooohhh!" e altre caxxate simili.
Volevo semplicemente fare un esempio tra tanti di come chiunque avrebbe potuto smontare quell'argomentazione: "ok, tu oggi dici così, ma ->
@blu_mirtillo all'epoca lo stato dell'arte diceva che..., quindi..." ecc, senza nemmeno andare a scomodare qualcuno che sappia leggere dei dati.
È stata un'azione politica dei governi passati, sentenza politica oggi da parte di un organo politico. Non buttarla in caciara potrebbe aiutare a ->