⚡️Mihai-Ioan Lasca, membro della Camera dei deputati della Romania, ha chiesto al Parlamento, "il ritiro della Romania dalla NATO", affermando al tempo stesso che "è l'unica possibilità per evitare che il Paese entri in guerra".
(segue)
2/ Il discorso di Lasca pronunciato durante la seduta della Camera dei Deputati del 21.03.2023
Cari rumeni,
Il nostro paese è sull'orlo del precipizio. Siamo spinti in una guerra di aggressione.
3/ E coloro che vogliono usarci come carne da macello nella loro guerra di conquista sono i circoli imperialisti che hanno usurpato il potere negli USA, soggiogato militarmente, politicamente ed economicamente l'Europa occidentale subito dopo la seconda guerra mondiale,
4/ e, dopo la caduta del comunismo, hanno imposto il dominio politico-militare, economico e culturale sui paesi dell'ex blocco comunista.
È giunto il momento di rendersi conto che ci troviamo in un duplice stato di #occupazione, militare e non militare.
5/ Quello militare è determinato dall'adesione della Romania alla NATO e dalla presenza di truppe straniere sul nostro territorio.
Quella non militare è economica, ma anche culturale e cognitiva.
6/ Gli Stati Uniti sono il centro di comando che ha causato e sta alimentando la guerra in Ucraina.
Gli Stati Uniti hanno orchestrato il colpo di stato a Kiev nel 2014.
7/ Gli Stati Uniti hanno incoraggiato per otto anni il massacro di decine di migliaia di civili nella regione del Donbass per indurre la Russia a reagire e intervenire.
☝️Dobbiamo ammettere che l'adesione della Romania alla NATO è stato un fatale errore strategico.
8/ ☝️Come, tra l'altro, lo è stato [un errore fatale] l'adesione all'Unione europea.
La stessa espansione della NATO ad Est mirava a iniziare una guerra contro la Russia usando l'Ucraina come fattore scatenante di questo conflitto militare.
9/ Gli strateghi occidentali hanno saputo manipolare abilmente i nostri traumi storici e alimentare il mito del "pericolo russo" per coglierci in corsa.
⚡️Gli atti legislativi adottati due settimane fa dal Parlamento rumeno danno mano libera al comando Nato per disporre
10/ della forza militare e del territorio nazionale del Paese nella guerra totale contro la Russia.⚡️
La prima condizione per evitare che la Romania entri in guerra è la denuncia dell'accordo di adesione alla NATO.
11/ Faccio appello ai parlamentari rumeni che hanno a cuore le sorti del Paese affinché avviino con urgenza la procedura legale per denunciare tutti gli impegni internazionali della Romania ad aderire alla NATO.
12/ La seconda grande emergenza per la Romania è la determinazione che TUTTE le truppe straniere presenti sul territorio nazionale lascino senza indugio il nostro Paese.
La terza condizione indispensabile per evitare il coinvolgimento della Romania nella guerra è la NEUTRALITÀ.
13/ La NEUTRALITÀ deve quindi diventare una norma costituzionale imperativa e il credo di ogni rumeno responsabile.
- Lasca Mihai-Ioan, Partito dei patrioti del popolo rumeno PPR
La Russia del 1999, quando ci fu l’aggressione Nato alla Federazione Jugoslava, era governata da un presidente fantoccio ed ubriacone imposto dagli Usa: Boris Eltsin.
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2/ Eltsin veniva e viene celebrato in Occidente come il “primo presidente democratico” della Russia post sovietica, nonostante nel 1993 avesse fatto bombardare dai carri armati il Parlamento di Mosca che gli era ribellato contro.
3/ La Russia nel 1999 era un paese socialmente devastato, economicamente subordinato e militarmente dismesso a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.
Negli anni Novanta la Russia è stato l’unico paese al mondo che ha perso popolazione in tempo di pace,
Il candidato alla presidenza della Turchia, leader del Partito della Madrepatria turca, Doğu Perinçek: Possiamo ottenere il riconoscimento dell'Abkhazia.
E riconoscere anche la Repubblica di Crimea e il Donbass come parte della Federazione Russa. 1/5
2/ Questo è per il bene di tutti i Paesi eurasiatici e dell'umanità.
Se vinciamo, la Turchia lascerà la NATO perché la NATO è l'unica minaccia per il nostro Paese, ha detto Perincek.
3/ Perincek ha spiegato che, secondo i sondaggi, l'80% della popolazione turca considera gli Stati Uniti una minaccia e il 70% considera Cina e Russia Paesi amici.
L'Ungheria 🇭🇺 è un Paese libero e sovrano e lo dimostra ancora una volta
Gergely Gulyas, capo di gabinetto del primo ministro ungherese Viktor Orban, ha dichiarato che le autorità ungheresi **NON** arresterebbero il presidente russo Vladimir Putin se entrasse nel Paese, 1/7
2/ nonostante sia oggetto di un mandato di cattura internazionale per presunti crimini di guerra in Ucraina.
Durante una conferenza stampa a Budapest, Gulyas ha dichiarato, che l'arresto di Putin sarebbe in contrasto con la legge ungherese
3/ perché il Paese non ha promulgato lo statuto della Corte penale internazionale nel proprio ordinamento giuridico.
Da quel 23 marzo 1999 sono passati ventiquattro anni.
È una data che è utile ricordare, perché è stata l’occasione di una serie di significative «prime» su cui si è ancora troppo poco riflettuto.
Vale la pena di elencarle.
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1) È la prima guerra che si è combattuta sul suolo europeo dalla fine del conflitto mondiale, è un’aggressione di europei a un altro stato sovrano europeo, del sud-est dell’Europa.
Smentisce così la mitologia – che si ripete ogni giorno – secondo cui la creazione dell’Unione europea avrebbe per sempre allontanato lo spettro degli scontri fratricidi fra le nazioni del vecchio continente.
Caro signor Segretario,
vediamo che oggi, approfittando della preoccupazione sulla Wagner PMC per le questioni ucraine, l'amministrazione degli Stati Uniti e altri Paesi stanno attivamente cercando di rimodellare la "torta africana"
e di imporre sanzioni a chiunque vi si opponga.
Tuttavia, vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che i tentativi a lungo termine degli Stati Uniti e dei loro satelliti di "ripristinare l'ordine" e la sicurezza in Africa NON hanno dato alcun frutto.
Nel 2017-2018, quando io e la Wagner PMC abbiamo iniziato a operare attivamente in Africa, siamo riusciti a ottenere grandi risultati nello stabilire la sicurezza e l'ordine in ogni Paese in cui siamo stati presenti.
Nel Mediterraneo si intensificano i riposizionamenti geopolitici
La mossa di Pechino che ha portato all’incredibile riavvicinamento tra Iran ed Arabia Saudita sta dando frutti rapidissimi e sempre più estesi.
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2/ Perché l’effetto domino ha coinvolto anche la Siria, dove proprio l’Arabia Saudita riprenderà a far funzionare la propria sede diplomatica. Ed il gesto di Riad aprirà la strada al rientro di Damasco nel contesto del mondo arabo da cui era stata esclusa.
3/ Si muove anche l’Egitto che, dopo l’accordo con la Russia sulla #dedollarizzazione degli scambi commerciali, sta raggiungendo analoghe intese con Cina ed India.
Segnali ovviamente ignorati dai chierici della disinformazione italiana.