Per festeggiare l'arrivo della primavera non potevamo non parlare del Monte #Fuji, il vulcano più alto e famoso di tutto il Giappone, un vero e proprio gioiello alle cui pendici si verifica una delle fioriture più belle del mondo, quella dei ciliegi (𝘚𝘢𝘬𝘶𝘳𝘢). 🧵 1/6
Il Monte Fuji è uno stratovulcano alto 3.776 metri che si è iniziato a formare a partire da 400.000 anni fa. Da allora, i vari cicli eruttivi hanno costruito una serie di edifici vulcanici diversi chiamati Ashitake, Pre-Komitake, Komitake, Ko-Fuji e infine Fuji. 2/6
L'edificio vulcanico moderno ha iniziato a formarsi circa 10.000 anni fa a causa di un periodo di intensa attività effusiva in cui sono state emesse un gran numero di colate laviche che oggi costituiscono oltre il 25% del volume totale del vulcano. 3/6
Dopo vari cicli caratterizzati sia da eruzioni effusive che da eruzioni esplosive, il Monte Fuji ha prodotto la sua ultima eruzione nel 1707, oltre 300 anni fa. Da allora il vulcano è entrato in una lunga fase di quiescenza. 4/6
Il Fuji rimane comunque un vulcano attivo in quanto il suolo dell'area si sta debolmente deformando da tempo e sta producendo un'attività sismica di fondo caratterizzata da terremoti a bassa frequenza (VLP), tipici dei sistemi vulcanici attivi. 5/6
Studiare le sue caratteristiche è di vitale importanza in quanto nelle sue prossimità vivono almeno 700.000 persone, un numero enorme che dovrà essere evacuato in tempo quando avverrà la sua prossima eruzione esplosiva. 6/6
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Esattamente 79 anni fa stava per avere inizio l'ultima eruzione di uno dei vulcani più famosi di tutto il pianeta. Stiamo parlando del nostro temutissimo #Vesuvio e della sua eruzione avvenuta il 18 marzo 1944. 1/15 🧵
Quella del 1944 fu un'eruzione ibrida caratterizzata da un'attività sia effusiva che esplosiva che causò numerosi danni e disagi in una vasta area del napoletano. 2/15
Essa fu preceduta da un lungo periodo eruttivo iniziato nel 1913 che aveva causato il completo riempimento del cratere sommitale e formato un cono di scorie che era diventato più alto dei suoi stessi bordi. 3/15
I tre terremoti di magnitudo 4.3, 4.5 e 3.8 che una settimana fa sono avvenuti a sud-est di Umbertide (Perugia) hanno causato circa 200 milioni di euro di danni tra Pierantonio, Pian d’Assino, Sant’Orfeto e Umbertide, tutte località vicine agli epicentri delle scosse. 🧵 1/5
In queste piccole frazioni e città sono stati infatti individuati un gran numero di edifici inagibili, tant'è che al momento si contano oltre 515 sfollati. Quello che fa più rabbia è che tra la lunga lista di edifici inagibili figurano ben due scuole! 2/5
Ma come mai dei terremoti così contenuti hanno causato tutti questi danni? I motivi sono molteplici. Per prima cosa gli ipocentri delle scosse sono stati piuttosto superficiali, ovvero collocati tra i 3 e i 5 chilometri di profondità. 3/5
L'11 marzo di 354 anni fa stava per avere inizio la più grande ed importante eruzione laterale mai avvenuta sull'#Etna in epoca storica. Si trattò di un evento quasi spartiacque dal punto di vista vulcanologico e culturale per la regione etnea. 🧵 1/10
L'eruzione fu preceduta da una corposa ed intensa sequenza sismica che interessò le pendici del vulcano sin dal mese di febbraio. Tale sequenza raggiunse il culmine nella notte tra il 10 e l'11 marzo, ovvero poche ore prima dell'inizio dell'eruzione. 2/10
Alle ore 16:30 dello stesso giorno, ben cinque fratture eruttive differenti iniziarono ad aprirsi tra i 950 e i 700 metri di quota sul fianco meridionale del vulcano. Tra di esse, la più importante ed attiva è stata quella localizzata alle porte della città di Nicolosi. 3/10
Un #terremoto di magnitudo 4.4 è avvenuto alle ore 16:05 nei pressi di Umbertide, nel nord dell'#Umbria. La scossa si è verificata ad una profondità di 10 km è stata chiaramente avvertita in gran parte della regione, nel sud-est della Toscana e in alcune zone delle Marche.
La scossa è stata preceduta da un piccolo e debole sciame sismico che da ieri notte sta interessando l'area di Città di Castello, una città che si trova 15-18 chilometri più a nord. Esclusa quella delle 16:05, tutte le scosse sono state strumentali (M ≤ 2.0).
Sia lo sciame precedente che il terremoto di questo pomeriggio potrebbero essere avvenuti sul medesimo sistema di faglie che borda l'Aretino, la Val Tiberina e la Valle Umbra. Si tratta però di un'area geologicamente complessa in cui è presente l'interazione tra diverse faglie.
Esattamente un anno fa nelle Regno di #Tonga si stava verificando la più violenta eruzione vulcanica mai avvenuta sul nostro pianeta dal 1883. Da allora sono stati effettuati centinaia di studi che hanno in parte rivoluzionato l'intera vulcanologia. Ecco un (lungo) riassunto! 🧵
𝟭. 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗻𝗻𝗮 𝗘𝗿𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 La colonna eruttiva che si è formata durante la fase di massima esplosività ha raggiunto i 58 km di altitudine, la più alta mai raggiunta da quando esistono le rilevazioni satellitari.
Ciò vuol dire che i gas e le particelle espulse dal vulcano hanno raggiunto la mesosfera, ovvero il terzo dei cinque strati in cui è suddivisa l'atmosfera terrestre (troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera e esosfera).
Il 13 gennaio 1915 un violento #terremoto di magnitudo stimata 7.0 colpì il Centro Italia, più precisamente la Piana del Fucino, nell'area sud-occidentale dell'Abruzzo. La scossa provocò la morte dell'80% della popolazione di Avezzano, una delle località più famose della piana 🧵
Il terremoto provocò estesi ed importanti danni che interessarono ben sei regioni diverse del nostro paese: Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Marche ed Umbria. Stiamo parlando di un evento sismico che ha causato gravissimi danni in un'area di ben 380 km².
Tra le tante città gravemente colpite, le più conosciute sono sicuramente quelle di Avezzano, Gioia dei Marsi, Ortucchio e Pescina, tutte località quasi completamente rase al suolo. Pensate che ad Avezzano rimase in piedi un solo edificio costruito cinque anni prima.