La dipendenza imposta dagli Usa grazie al petrodollaro
“La storia dovrebbe essere riscritta, ma nessuno ha il coraggio di farlo, scegliendo un comportamento ipocrita e di servilismo suicida” - Fabrizio Pezzani
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Con la creazione del petrodollaro, gli Stati Uniti hanno destabilizzato i Paesi importatori, anche se loro alleati - specialmente Italia 🇮🇹 - aprendo la strada poi al dominio della finanza.
Il debito pubblico italiano fino a metà degli anni Settanta aveva un andamento virtuoso e oscillava tra il 32 e il 35% del Prodotto interno lordo. Il rapporto consente un confronto indipendentemente dalle variazioni del valore della moneta.
La sua relativa stabilità è stata scossa nel decennio indicato e sempre più in quello successivo.
Graficamente si vede un’impennata del debito che non è dovuta a fenomeni interni al Paese, ma ad un’azione esterna imposta arbitrariamente dall’introduzione del dollaro
come unica moneta di scambio nelle transazioni internazionali.
Nel 1944 erano state fissate a Bretton Woods condizioni che consentissero una stabilità monetaria legando la stampa della carta moneta a un valore reale sottostante: l’oro.
La moneta di riferimento a cui si dovevano legare le altre era il dollaro, che poteva essere stampato in un rapporto di 36 dollari ogni oncia d’oro.
Fino al 1971 la stabilità monetaria ha favorito uno sviluppo economico senza precedenti,
ma a partire dalla metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti la guerra del Vietnam ha cominciato ad assorbire una crescente fabbisogno di risorse monetarie e le proteste studentesche hanno intaccato gli equilibri interni del Paese. […]
[…] Il crescente fabbisogno di stampa di moneta divenne sempre meno sostenuta dalla quantità aurea rispettosa dei vincoli posti dagli accordi di Bretton Woods.
Non avendo più oro in quantità tale da sopportare il fabbisogno monetario,
il presidente Nixon e il governatore della Fed Volcker decisero nel 1971 di rompere unilateralmente il trattato.
In questo modo il dollaro sganciato dal sottostante rapporto con l’oro poteva essere stampato all’infinito senza limiti di sorta,
creando un fittizio valore intrinseco del dollaro, che diventava però la moneta di riferimento per tutte le transazioni dei Paesi occidentali, con l’effetto di #svalutazione delle monete degli Stati a maggiore dipendenza dalle esportazioni come l’Italia,
che infatti ha visto una crescita dell’inflazione correlata alla svalutazione della lira.
[…] Le ripercussioni sulla tenuta sociale - Se prima del 1971 la maggiore uguaglianza ottenuta con la redistribuzione dei redditi aumentava la tenuta relazionale della società,
dopo il 1971 all’aumentare della disuguaglianza corrispondeva un livello crescente di conflittualità e di aggressività reciproca.
Un trend che, cominciato in quegli anni, si è sviluppato in modo sempre più vistoso per giungere all’attuale livello di rischio sociale internazionale.
I grafici seguenti mostrano come la scissione della stampa della carta moneta da un sottostante abbia dato una svolta globale al mondo occidentale.
Così la superiorità politica ma anche militare, elemento di protezione dalla Guerra fredda,
degli Stati Uniti ha consentito loro di scaricare su tutti i Paesi occidentali il proprio debito esercitando un signoraggio del dollaro accettato per i motivi sopra indicati.
La storia dovrebbe essere riscritta, ma nessuno ha il coraggio di farlo, scegliendo un comportamento ipocrita e di servilismo suicida.
La storia ha i suoi tempi e presenta sempre il conto, così quell’orizzonte di dominio incontrastato che si è creduto fatuamente non finisse mai trova ora la sua nemesi con il crollo sociale, economico e finanziario del Paese.
I grafici di cui sopra mostrano il cambio di paradigma della storia.
L’Italia subisce un’ondata inflattiva esterna destabilizzante con un rapporto tra dollaro e lira che passa in modo del tutto arbitrario da 640 lire per dollaro nel 1973 a 2.400 lire per dollaro nel 1983.
In soli dieci anni, l’inflazione passa dal 4% al 24% e il prezzo del petrolio da 4 a 40 dollari al barile, fatto che, unitamente alla svalutazione della moneta indotta dalla manovra Usa, crea un crescita del prezzo da 2.600 lire per barile a 92.000 lire sempre per barile.
Ci viene messa la corda al collo, ma possiamo solo stare attenti a non farci strangolare dal nostro alleato e amico. Kissinger, che era l’ideatore, lo definiva “il riciclaggio del petrodollaro”.
La manovra, che di fatto è stata un embargo finanziario per i Paesi alleati diventati sudditi, è stata generata dalla necessità da parte degli Stati Uniti di creare la domanda di dollari per evitare un’iperinflazione simile a quella della Germania del 1933:
la creazione del petrodollaro e del sistema Swift, entrambi nel 1973, obbligavano tutti i Paesi occidentali a comperare dollari per gli acquisti esteri.
Messi con le spalle al muro abbiamo dovuto subire un’azione palesemente dolosa che ha aumentato il debito e gli interessi e da allora siamo sempre stati in ostaggio della finanza,
sempre più staccata dal reale e usata come arma non convenzionale, funzionale a destabilizzare i Paesi e sottometterli a interessi esterni.
Il crollo del Muro di Berlino ha segnato una svolta decisiva aprendo la strada alla finanza da rapina.
🇷🇺 Ministro della Difesa russo: riunione con il Gruppo congiunto di forze armate per la fornitura di munizioni
Shoigu supervisiona i piani per aumentare la fornitura di munizioni per "armi convenzionali e di alta precisione" per le operazioni in Ucraina.” 1/8
2/ Il Ministro della Difesa russo, il Generale dell'Esercito Sergei Shoigu, ha ascoltato i rapporti sulla situazione attuale e ha tenuto una riunione con il Gruppo congiunto delle Forze Armate e i Vice Ministri della Difesa sulla fornitura di munizioni alle truppe.
3/ Nel corso dell'incontro Shoigu ha sottolineato che "la fornitura di munizioni al Gruppo misto di forze è attualmente sotto il costante controllo del governo e del Ministero della Difesa russo".
La Cina ha investito 240 miliardi di dollari, tra il 2008 ed il 2021, per aiutare 22 Paesi in difficoltà. Lo ha rivelato la Banca Mondiale, sottolineando come l’80% della spesa si è concentrata negli ultimi 5 anni del periodo preso in esame.
 1/8 electomagazine.it/240-miliardi-d…
2/ Gli investimenti maggiori sono stati destinati ad Argentina, Pakistan ed Egitto.
Scelte non casuali, ovviamente. Asia, Africa, America latina.
Ovviamente gli atlantisti si sono lamentati, sostenendo che gli interventi cinesi sono mirati a condizionare i vari Paesi,
3/ per attrarli nell’orbita di Pechino. Il che è assolutamente vero.
Ma non si capisce perché gli Stati che vogliono uscire dalla povertà o superare una fase di difficoltà dovrebbero rinunciare allo sviluppo, continuando a farsi derubare dalle multinazionali occidentali.
🇷🇺🇮🇹 L’ex console a Milano, Aleksej Vladimirovich Paramonov, sostituirà l'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov.
L’avvicendamento tra Razov e Paramonov, atteso tra un mese nella Capitale.
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2/ Direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Aleksej Paramonov, aveva ricevuto le onorificenze di Cavaliere al merito e Commendatore della Stella d’Italia dal Quirinale nel 2020 giornalediplomatico.it/Mosca-onorific…
3/ Il nuovo ambasciatore russo in Italia Paramonov prenderà il posto di Sergey Razov, che si era insediato a Villa Abamelek il 6 maggio 2013.
L’annuncio ufficiale da Mosca è atteso la prossima settimana con un decreto del presidente.
Quando è suonato l'allarme, il tenente comandante Wang Wei si trovava nella base aerea di Lingshui, sull'isola di Hainan, nel Mar Cinese Meridionale.
Erano le 8:45 del mattino, ora locale, del 1° aprile.
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2/ Il pilota di caccia cinese e il suo gregario, Zhao Yu, erano decollati dalla base dell'Esercito Popolare di Liberazione a bordo di intercettori F-8 - versione cinese del vecchio caccia MiG-21.
I jet cinesi trasportavano missili aria-aria Python israeliani.
3/ Questo si sarebbe rivelato l'ultimo volo di Wang Wei.
Entro 15 minuti dal decollo, gli aerei da guerra cinesi avevano intercettato un aereo di sorveglianza 🇺🇸EP-3E Aries II della Marina statunitense che volava a circa 80 miglia dalla costa cinese.
🇷🇺 Dmitriy Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha dichiarato che le forze di pace della NATO, se inviate in Ucraina, scateneranno "la Terza Guerra Mondiale tanto temuta a parole dagli stessi Paesi della Nato.”
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2/ Medvedev ha affermato che le “truppe di pace” della Nato sarebbero un obiettivo legittimo dell'esercito russo e potrebbero essere distrutte.
"Le loro vere intenzioni sono chiare: stabilire una pace sulla linea di contatto vantaggiosa per loro da una posizione di forza.”
3/ “Introdurre in Ucraina le loro truppe di ‘mantenimento della pace’ con mitragliatrici e su carri armati, indossando elmetti blu con stelle gialle <...> È chiaro che i cosiddetti peacekeepers della NATO stanno solo per entrare nel conflitto dalla parte dei nostri nemici.”
Oltre alla fornitura di tecnologia, l'addestramento delle unità ucraine in Occidente è una priorità. Gran parte di questo addestramento avviene in territorio tedesco, tra cui Grafenwöhr in Baviera e Munster in Bassa Sassonia.
2/ Su questo tema sono state recentemente pubblicate numerose foto.
Tra le altre cose, si può vedere l'addestramento dei soldati ucraini in Germania sui Bradley americani e sui Mardern tedeschi.
3/ Un'attenzione particolare è rivolta alla difesa contro gli oggetti volanti a bassa quota, cioè i droni.
In un servizio di France 24 di qualche settimana fa, si leggeva che centinaia di soldati ucraini distribuiti in diverse basi tedesche stavano ricevendo un