Sedute per terra per protesta: così si sono schierate in campo le giocatrici dell'#Uruguay, nella partita di martedì scorso contro il Perù. Ancora una volta, si parla di diritti e di richiesta di maggiore serietà da parte delle federazioni.
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Il problema riguarda il campionato locale, che sarebbe dovuto iniziare domani, dopo ben 5 mesi dalla fine del torneo precedente. La maggior parte dei club è in rotta con la Liga femminile e la Federcalcio, e chiede più coinvolgimento nelle decisioni.
Il sorteggio del campionato è stato fatto proprio martedì sera, ma c'era la forte sensazione che il torneo non avrebbe visto il via. E infatti poche ore fa è arrivata la decisione di rinviare di nuovo l'inizio, stavolta alla prossima settimana.
In tutto questo, i diritti delle calciatrici vengono ignorati. "Il campionato non può stare fermo per 5 o 6 mesi. È una follia, in nessun altro paese succedono cose del genere" ha detto Esperanza Pizarro, 21enne attaccante che oggi gioca in Spagna.
La foto della protesta delle giocatrici uruguayane è stata condivisa da diverse giocatrici della nazionale sui loro profili social, negli scorsi giorni.
Questa è l'ennesima storia di diritti negati alle calciatrici, che devono così scendere in protesta. In passato lo abbiamo visto fare anche alle giocatrici spagnole, statunitensi e canadesi.
Riccardo #Zampagna, ex-bomber iconico di Messina, Ternana e Atalanta negli anni Duemila, per sua stessa ammissione politicamente schierato a sinistra, sarà candidato a Terni in appoggio al candidato di Fratelli d'Italia.
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Correrà nella lista Terni Protagonista, a sostegno del candidato sindaco Orlando Masselli di FdI, un partito notoriamente di estrema destra.
Nel 2015, Zampagna si era definitivo "l'ultimo bomber di sinistra" in Italia, ricordando la sua storia di calciatore operaio e quella del padre, morto di tumore dopo una vita in acciaieria.
È morto il calciatore tunisino Nizar Issaoui che lunedì si era dato fuoco come gesto di protesta contro la polizia, riportando serie ustioni su tutto il corpo. Un piccolo caso, che nasconde problematiche sociali molto profonde.
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Issaoui, che era senza contratto dopo una lunga carriera nel calcio in Tunisia, si era "condannato a morte", come scritto in un post su Facebook, lamentandosi dello "stato di polizia" in atto nel paese secondo lui.
Tutto è nato da un diverbio con un commerciante, da cui aveva cercato di comprare delle banane, scoprendo che costavano 10 dinar, il doppio del prezzo fissato dal governo. Issaoui lo ha denunciato, ricevendo un'accusa di terrorismo dalla polizia.
La Premier League cambia: dalla stagione 2026/2027 non sarà più possibile avere un'azienda di scommesse come sponsor principale sulla propria maglia. È la prima lega sportiva britannica a farlo.
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La decisione è stata comunicata giovedì, di comune accordo tra tutti i club e dopo aver consultato a lungo il governo. È possibile che altre iniziative in questo senso siano prese in futuro.
"Negli stadi, nelle strade, come nei campi... la polizia ferisce, la polizia assassina!" riporta lo striscione esposto sabato scorso dai tifosi del Saint-Étienne, durante l'ultimo match di Ligue 2. Un ovvio riferimento ai fatti degli ultimi giorni in #Francia.
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Ciò che viene subito in mente sono le violenze della polizia transalpina durante le manifestazioni delle ultime settimane contro la riforma delle pensioni. Ma non si tratta solo di questo.
Il comportamento delle Forze dell'Ordine è stato molto criticato anche durante la grande manifestazione ecologista del 25 marzo scorso a Sainte-Soline, con due uomini di 34 e 32 anni finiti in coma dopo essere stati assaliti dagli agenti.
Nuovi cori razzisti in Serie A: ieri, alcuni tifosi della #Roma hanno urlato "zingaro" al tecnico della Sampdoria Dejan Stankovic. Il tecnico giallorosso José Mourinho è intervenuto per chiedere alla curva di interrompere il coro.
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Gli insulti contro Stankovic sono motivati dal suo passato come giocatore della Lazio, ma questo ovviamente non rende giustificabile il ricorso a offese razziste.
Il razzismo contro i giocatori slavi è un altro problema della Serie A. Nell'ottobre 2021 simili episodi si erano verificati contro Vlahovic da parte di alcuni tifosi dell'Atalanta, e poi lo scorso febbraio contro Kostic da parte di alcuni spezzini.
Nella partita di ieri contro il Pisa in #SerieB, la Curva Nord del #Cosenza ha esposto uno striscione in risposta alle parole del Presidente del Senato La Russa su #ViaRasella.
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La Russa, che ha un noto passato da militante neofascista, aveva definitivo l'attentato di Via Rasella "una pagina non nobile della Resistenza, gli uccisi erano una banda musicale di semi-pensionati".
L'attentato di Via Rasella del 23 marzo 1944 causò la morte di 33 soldati nazisti e il ferimento di altri 64. Per tutta risposta, i nazisti decisero di uccidere il giorno seguente 335 prigionieri estranei all'attentato, senza alcun avvertimento.