Dopo un ennesimo inverno europeo molto mite ovunque e secco su buona parte dell’Europa centro-occidentale (EU CW), area alpina compresa, l’inizio della primavera è stato contrassegnato da un parziale ribaltamento delle condizioni meteo: T ⬇️media e surplus pluvio in EU CW. (1/13)
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Quali i motivi? Ne individuo 3, su due dei quali mi soffermo.1⃣ il caso, o meglio: la normale variabilità stocastica dell’atmosfera. La persistenza di specifiche condizioni meteo non è garantita fra una stagione e l’altra, anzi. Vedi p.e. l’autocorrelazione dell’indice #NAO(4/13)
2⃣ l’influenza sulla troposfera europea della condizione del vortice polare stratosferico (VPS). Molto importante in ottica invernale e primaverile. Il 16 febbraio si è verificato un importante riscaldamento stratosferico improvviso (SSW), fenomeno naturale ciclico che… (5/13)
…in media avviene 1 v. ogni 2 inverni. Quando succede in maniera piuttosto importante (come quest’anno), il VPS viene letteralmente splittato in 2 o più lobi dislocati a latitudini + basse. Questo, dopo qualche giorno, si ripercuote in troposfera alterandone la circ. atm. (6/13)
Questo fenomeno, in genere, tende ad abbassare l’indice emisferico dell’AO e il corrispettivo euro-atlantico della NAO, portando di solito a condizioni meteo più fresche e umide in EU CW (ma non sempre e non sempre tutt’e due assieme, ci sono anche altri fattori in gioco!).(7/13)
Ci sono in media diversi periodi di NAO- preceduti e succeduti da brevi periodi di NAO+. In genere, gli effetti di un SSW si rintracciano nella circolaz. troposf. euro-atlantica fino a ~2 mesi dopo l’evento. In parte anche quest’anno è andata così.▶️bit.ly/43rztAJ (8/13)
3⃣ il canto del cigno della Niña. Ormai questa fase dello stato del Pacifico è finita ma i suoi effetti finali potrebbero aver contribuito alla situazione. Di solito, dopo un inverno con Niña, in EU CW prevalgono situazioni connotate da T ⬇️media…▶️bit.ly/3mC1SDw (9/13)
…e – in particolare negli anni accompagnati da un SSW invernale, come quest’anno – anche da precipitazioni sopramedia. Purtroppo però a sud catena alpina questi effetti sono stati quasi nulli: siamo sempre in condizioni miti e secche. (10/13)
In ottica previsionale? La Niña è finita, sta per emergere un probabile nuovo Niño. In fase di transizione, gli effetti teleconnettivi provenienti dal Pacifico sono nulli. Invece il VPS lo scorso 21 marzo si è ripreso e riformato, andando ad approfondirsi di nuovo. (11/13)
Questo probabilmente ritarderà la sua normale morte primaverile (Final Warming, FW), cosa che avviene ogni anno nel passaggio dalle condizioni invernali a quelle estive e in media di solito succede attorno alla fine della prima decade di aprile. (12/13)
Quando il FW, come quest’anno, avviene + tardi risp. alla media, sull’EU le condizioni meteo tendono ad assumere questa configuraz. dell’anomalia GPH a 500 hPa ↙️e delle associate precipitaz.↘️ Ergo: dovrebbe continuare a non piovere sul secco… ▶️bit.ly/3oeLEAN (/end).
La fusione dei #ghiacciai sta accelerando, impoverendo le riserve di acqua dolce e causando l'📈 del livello del mare. Uno studio appena uscito mostra che i ghiacciai globali hanno perso 273 miliardi di t di ghiaccio annui dal 2000, con un forte 📈 nell'ultimo decennio.🧊🌍 (1/3)
La ricerca, che ha coinvolto 35 team, evidenzia una perdita di ghiaccio del 5% in 20 anni, con l'Europa centrale che ha visto perdite fino al 39%. I ghiacciai ora contribuiscono all'innalzamento del livello del mare più della calotta glaciale della #Groenlandia! 🌊 (2/3)
Guidato dal team glambie.org, questo studio offre spunti cruciali per le regioni che affrontano carenze di acqua dolce e 📈del livello del mare su scala globale. Una nuova linea di base per guidare le future strategie climatiche. 🌎 (3/3) nature.com/articles/s4158…
Prospettive sempre molto grigie per i #ghiacciai 🇨🇭, anche dopo un anno come lo scorso che presentava condizioni di partenza promettenti, invano. Il consueto 🧵 di bilancio annuo, un po’ in ritardo, sulla stagione 2023/24. (1/18)
Dopo le circostanze estreme del 22-23 – durante il quale se ne è andato il 10% del volume complessivo - non si intravede alcun sollievo. Nonostante i volumi di neve elevati in inverno, la combinazione T a livelli record di luglio e agosto /
(2/18)👇Aletsch tinyurl.com/u7p4yhy6
+ le polveri dal Sahara hanno causato una perdita del 2,5% del loro volume. Si tratta di 1/8 del tot. perso in soli 3 anni! Questo ha portato alla disintegrazione di grandi lingue glaciali (p.e.Rodano👇) e alla scomparsa di molti piccoli ghiacciai.
(3/18) tinyurl.com/3jbxu3fs
40 anni fa, fra il 13 e il 16 gennaio 1985, dopo 2 settimane di gelo intenso, il versante sudalpino e parte del Norditalia furono interessati da una nevicata eccezionale. Sulle pianure🇨🇭sudalpine la coltre di #neve arrivò a sfiorare il metro di spessore. Un 🧵 nostalgico (1/10)
A partire da fine dicembre 1984, le T 📉 in modo marcato. Ad inizio gennaio, una massiccia invasione di aria gelida di origine artica raggiunse l’Europa centrale e mediterranea dove diede origine a un forte calo delle T e intense nevicate sull'Italia centro-meridionale. (2/10)
In una prima fase, l’aria di origine artica raggiunse il versante sudalpino con una corrente da nord. Poi l’8 gennaio aria sempre molto fredda affluì da est e le Tmax rimasero anche a basse quote ampiamente sotto lo zero, persino in presenza di giornate ben soleggiate.(3/10)
Un'ondata di freddo di matrice artica si estende attualmente su gran parte del Canada centro-orientale e degli USA. Al contrario, gran parte dell'Europa ritroverà T miti per la stagione nel corso della settimana. C’è un legame fra queste due anomalie? 🧵(1/6) @FransNucera
Dalla mappa relativa alle anomalie di T2m di sabato prossimo, possiamo notare come l'aria fredda si estenda verso il sud degli USA con T inferiori alla norma, mentre le T saranno superiori alla norma nel nord del Canada e in Alaska così come nella maggior parte dell'Europa. (2/6)
L'aria fredda nordamericana si estenderà verso l’Atlantico settentrionale, ma si riscalderà gradualmente prima di raggiungere l'Europa grazie al passaggio sulle acque relativamente calde dell'oceano. (3/6)
Il 2024 termico in 12 immagini. Fonti alla fine. #ClimateEmergency #GlobalWarming 🔥 🌍🌡️😓 🔥(1/3)
I connotati dell'anomalia...😵 (2/3)
Il riscaldamento globale sembra in accelerazione ⬇️. Inoltre, sia le SST che il contenuto di calore dell'oceano (OHC) hanno raggiunto massimi senza precedenti nella storia. E il riscaldamento degli oceani è pervasivo, fino ad almeno 2000 m di profondità!! ⬇️⬇️
La #CO2 atmosferica sta aumentando così rapidamente che il punto più basso del 2024 è *più alto* del picco di CO2 registrato nel 2022. H/T @ryankatzrosene (1/3)
Va bene che il 2024 è stato influenzato da #ElNiño così come il 2022 da #LaNiña, attraverso le implicazioni su oceani, atmosfera e biosfera che l'#ENSO produce, modificando gli equilibri naturali delle sorgenti e dei pozzi di C 👇. Tuttavia... / (2/3)
...👆50 anni fa ci volevano circa 5-6 anni perché il picco di un anno fosse superato dal minimo di un anno successivo. Ora siamo scesi a 2-3 anni.
Guarda la Terra respirare mentre le nostre emissioni di CO2 aumentano le concentrazioni e l'ENSO modula la respirazione. 👇